Ritorna in duomo a Cervignano il presepe pasquale

Ormai sta diventando una bella consuetudine l’allestimento del “Presepe Pasquale” nel periodo della Quaresima, fino all’8^ di Pasqua, nell’entrata del Duomo di Cervignano, dedicato alla Madonna di Fatima.
Quest’anno l’opera sarà “inauguarata” lunedì 11 marzo e potrà essere ammirata sino a domenica 8 aprile.
È il quarto anno che i volontari del gruppo “Presepisti del Duomo di Cervignano” realizzano e incrementano il racconto della Passione, Morte e Resurrezione di Gesù.
Quest’anno le scene sono nove (una in più rispetto l’edizione precedente) in quanto, sarà rappresentato anche l’episodio narrato nel Vangelo di Matteo (27, 24-26): Ponzio Pilato, chiamato a giudicare Gesù, visto che non otteneva nulla e che, anzi, stava sorgendo un tumulto, prese dell’acqua e si lavò le mani davanti alla folla dicendo “Sono innocente del sangue di questo giusto: voi ne risponderete”.
Nel 2023 furono inserite per la prima volta “la Flagellazione” e la “Salita sul Calvario”.
Il “Presepe Pasquale” è realizzato con la tecnica del diorama, un insieme di vedute dipinte che, per effetto di prospettiva e giochi di luce, danno allo spettatore l’illusione di un panorama naturale che si trasforma nelle varie ore del giorno. Quando la voce narrante illustra un passo del vangelo si accende la relativa presentando, di volta in volta, tutti i nove momenti di vita di Gesù.
Il nuovo gruppo di lavoro è composto da una quindicina di persone: tutti hanno portato in dote la propria professionalità e così c’è chi si dedica alla pittura, chi cuce tessuti, chi esegue lavori di carpenteria metallica o falegnameria, chi cura gli impianti elettrici e gestisce i suoni..
Un laboratorio fornitissimo è pronto a fornire tutto ciò che può servire: archi a caldo per tagliare il polistirolo, pirografi per incidere e per creare pareti che sembrano di vera roccia, torni con la fresa, macchine per saldare, piallatrici, seghe a nastro…
Il risultato di questo importante lavoro è rimasto immutato nel tempo ed è il sentimento profondo che anima la realizzazione del Presepe: l’emozione che viene trasmessa. Se a Natale è l’evocazione di buoni sentimenti, tenerezza e tanto stupore, in quello pasquale si evoca le autentiche radici della fede cristiana che trova il proprio fondamento proprio nella morte e resurrezione.

Livio Nonis