Il lascito sempre vivo di don Renzo

A tre anni dalla scomparsa, don Renzo Boscarol è stato ricordato il 7 marzo scorso, giorno della sua nascita al cielo, con una Messa di suffragio celebrata a Ronchi dei Legionari, nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo martire, di cui il prete-giornalista fu parroco dal 2001 al 2021.
La liturgia eucaristica è stata officiata da don Luigi Fontanot, affiancato dai confratelli dell’Unità pastorale ronchese, monsignor Ignazio Sudoso, don Marco Zaina e don Umberto Bottacin, e dal vicario parrocchiale di San Pier d’Isonzo, don Lucio Comellato, dal parroco di Sagrado, don Giovanni Sponton e dal responsabile dell’Unità pastorale di Romans d’Isonzo, monsignor Michele Centomo.
Ampia e commossa la partecipazione di quanti hanno toccato con mano “la testimonianza coerente di fede” – così don Fontanot- offerta da don Renzo nel suo ministero.
Ad esprimere affetto e gratitudine all’indimenticato sacerdote, erano presenti le autorità cittadine, gli esponenti delle associazioni, la sua gente: il popolo del territorio in cui erano le sue radici e in cui ha dato corpo alla Parola spendendosi con ogni sua fibra nella costruzione di ponti e nell’attenzione ai poveri, agli scartati dalle logiche del mondo, a coloro che, con le parole di papa Francesco, “ci evangelizzano, perché permettono di riscoprire in modo sempre nuovo i tratti più genuini del volto del Padre”. Uomo di pensiero e di azione, pastore vigoroso e dolce, don Renzo ha praticato la carità con bisiaca, granitica tenacia, avverso ai compromessi con il Vangelo. Impegno, solidarietà e giustizia i suoi punti fermi, ancorati alla roccia di amore salvifico su cui saggiamente aveva costruito la casa di vita.
Nell’omelia, don Fontanot ne ha ricordato il tifo sportivo quale segno ulteriore del fervore appassionato e del fair play in senso etico che lo connotava e che la comunità è chiamata a trasfondere nella costruzione responsabile di senso e di bellezza.
In omaggio alla sensibilità artistica di don Renzo, promotore di rassegne di musica strumentale e vocale ospitate nella chiesa di S. Lorenzo, al termine della Santa Messa si è tenuto il Concerto inaugurale del restaurato organo parrocchiale, restituito alla limpidezza timbrica dai tecnici della ditta Mascioni di Azzio (VA), la stessa che lo costruì nel 1929. Il ricco programma musicale è stato affidato all’applaudita interpretazione del M.o Riccardo Cossi, organista titolare della Cattedrale di S. Giusto a Trieste, che svolge un’intensa attività concertistica in qualità di organista, pianista e direttore.
Tra le partiture eseguite, celebri pagine quali il Corale di J.S. Bach “Herzlich tut mich verlangen” BWV 727, che è tradizione cantare in italiano nel periodo quaresimale, con il testo “O capo insanguinato” o “O Signore dolce volto”; i 4 Skizzen für den Pedalflügeln op. 58 di R. Schumann; la sonata n. 2 in Do di F. Mendelssohn, che di sonate per organo ne scrisse sei, di assoluto valore musicale; la Ciacona in fa minore di J. Pachelbel, tipica composizione barocca con la sua serie infinita di variazioni.
Musica capace di elevare l’anima, da riscoprire, come ha commentato monsignor Ignazio Sudoso, arciprete della parrocchia di S. Lorenzo, per il valore generativo di spiritualità, in un tempo contrassegnato dalla perdita del senso del sacro.

Annarita Cecchin