Un buon uso della tecnologia e dei social media

“Educarsi per educare” è stato il tema di una serie di incontri promossi dalla parrocchia di Grado nelle scorse settimane sul tema del digitale.
Lo scopo di queste serate era quello di fornire ai partecipanti delle buone pratiche di utilizzo dei dispositivi digitali, preservando la relazione e sviluppando consapevolezza dei rischi e delle potenzialità del Web.
Il Covid ha anticipato l’uso dei device e modificato le nostre abitudini: il virtuale è diventato così lo strumento a disposizione di adulti e bambini/ragazzi per restare connessi e non sentirsi soli. È diventato un luogo da frequentare, dove i più piccoli si divertono, fanno esperienze nuove e apprendono, ma possono incorrere in tanti rischi.
I nostri figli sono nativi digitali. Hanno conosciuto Internet sin dalla nascita e sono considerati avvezzi all’uso della tecnologia e dei social media. Questi strumenti incidono, per una parte significativa, nel loro processo di socializzazione e di gestione della quotidianità. Lo smartphone e i social sono i loro nuovi mezzi di comunicazione e intrattenimento. Come possiamo educare i nostri figli ad un buon uso della tecnologia e dei social media?
Un grande aiuto ci è stato dato dalla dottoressa Maria Lipone che nei vari incontri, ha fornito a genitori e catechisti informazioni, spunti di riflessione e buone prassi per accompagnare bambini e ragazzi ad un uso corretto e graduale della tecnologia, per tutelare il loro benessere e prevenire il rischio di dipendenza
Molto partecipato e coinvolgente è stato l’incontro della scorsa settimana dove, coordinati dalla dottoressa Maria Lipone, ragazzi e genitori insieme hanno potuto confrontarsi e riflettere sulle potenzialità ed i rischi della tecnologia.
Alla fine di questo breve percorso è stato concordato come sia importante stabilire delle regole in famiglia e creare alleanze educative tra adulti.
In maniera chiara è stato ribadito che regalare uno strumento potente come lo smartphone ad un bambino che frequenta la scuola primaria può aumentare il rischio di isolamento e disaffezione nei confronti di esperienze reali fondamentali per la sua crescita. Inoltre la sovraesposizione agli schermi provoca conseguenze per la salute psico-fisica, altera la percezione del tempo e aumenta il rischio di dipendenza.
Questo vale per gli adulti e per i nostri giovani.
Il percorso ci si augura possa dare il via ad altre esperienze e come ricorda don Paolo “è importante fare rete tra le agenzie educative dove i genitori sono al centro e non devono abdicare al loro ruolo educativo”.