Sacri Cantores Theresiani: dieci anni di servizio nel canto liturgico
12 Aprile 2024
Era la sera di Pasqua del 2014 quando, tra le navate del Duomo di Gradisca, muoveva i primi passi una nuova realtà corale giovanile: i Sacri Cantores Theresiani. Una piccola intuizione, tre giovani con il desiderio di provare a creare qualcosa di nuovo, il sostegno e la fiducia di don Maurizio Qualizza, all’epoca parroco della cittadina, che ha subito incoraggiato il piccolo gruppo affidando l’accompagnamento della Messa vespertina, iniziando proprio da quella sera di Pasqua. Un servizio che dopo il periodo iniziale ed una breve interruzione è ripreso a Gradisca grazie alla disponibilità di don Stefano Goina e poi dal 2018 è divenuto itinerante prestando servizio in molte parrocchie diocesane, oltre che in alcune occasioni nelle cattedrali di Udine e Trieste e persino nella Basilica di San Marco a Venezia.
Negli anni il repertorio si è affinato e conta oggi oltre una decina di Messe e un centinaio di mottetti per tutti i tempi dell’anno liturgico. Negli ultimi tempi è aumentato anche l’organico che vede ora impegnati una dozzina di giovani, la maggior parte dei quali studenti universitari provenienti da varie località della diocesi: Gorizia, Gradisca, Lucinico, San Lorenzo Isontino, Romans, Medea, Perteole, Polazzo e San Pier d’Isonzo. Nel corso dell’ultimo anno il gruppo ha accompagnato, tra i vari impegni, il pellegrinaggio interdiocesano a Monte Santo proponendo la Messa De Angelis II di Valentino Miserachs Grau in cui il gregoriano si alterna alla polifonia e l’insediamento del nuovo priore del Monastero di Barbana cantando la “Messa a tre voci d’uomo” (Cerviana) di don Perosi.
Per il decennale, ricordato la sera di Pasqua in cattedrale a Udine con l’arciprete mons. Luciano Nobile assieme a don Maurizio e a don Michele il coro ha proposto la “Messa in onore di San Pietro Orseolo, doge di Venezia” di Oreste Ravanello, a tre voci virili con accompagnamento d’organo, coronando un lungo periodo di prove e di impegno, che continua nel costante desiderio di suscitare nei più giovani la passione del canto al servizio della liturgia.
Andrea Nicolausig
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