In cammino per scoprire le 44 chiesette votive: la presentazione a Ronchi
19 Aprile 2024
Nell’ambito della manifestazione “librinfesta”, organizzata dalla Biblioteca “Sandro Pertini” di Ronchi dei Legionari, sabato 20 aprile, alle ore 15.30, presso il Palatenda allestito in piazzale Martiri delle Foibe, sarà presentata la guida “Il Cammino delle 44 Chiesette votive”, a cura di Antonietta Spizzo e Tiziana Perini, realizzata con il sostegno della Pro loco Nediške Doline-Valli del Natisone APS. La pubblicazione si compone di schede descrittive, cartografia Tabacco, indicazioni geografiche, dati tecnici (lunghezza e tempo di percorrenza, dislivello, grado di difficoltà delle singole tappe) e di una ricca documentazione fotografica. Il viandante viene piacevolmente accompagnato in un itinerario lungo 184 chilometri, che si snoda da Cividale alle Valli del Natisone, in un percorso ad anello che prevede 10 tappe, attraverso 9 Comuni: Cividale, Prepotto, San Pietro al Natisone, Pulfero, Savogna, San Leonardo, Stregna, Grimacco e Drenchia.
Le 44 chiesette votive che punteggiano il tragitto, testimoniano gli intrecci culturali, linguistici e artistici, della Slavia friulana con la Mitteleuropa, offrendo esempi di architettura e arte sacra della scuola slovena, ai più sconosciuti, databili tra il XII e il XVI secolo. Lungo i sentieri CAI e le antiche mulattiere, in un saliscendi tra alture e fondovalle, si susseguono boschi, prati, torrenti, vitigni e castagneti. Un mondo incontaminato di piccoli borghi solitari, sorti intorno alle chiesette edificate dalla pietà popolare. Da quella nella grotta-risorgiva di San Giovanni d’Antro, simbolo delle Valli, in stile tardo-gotico, alla panoramica pieve di San Lorenzo, sopra l’ex valico di Stupizza, sulla via che porta alla cima del Monte Matajur (quota 1641), vetta facilmente accessibile delle Prealpi Giulie. A stagliarsi sulle Valli è l’antico Santuario della Beata Vergine di CasteImonte che si raggiunge al termine della tappa n. 8.
Colori e profumi avvolgono in un tessuto paesaggistico che, dilatando spazio e tempo, sottrae al non tempo dell’affannata esistenza contemporanea. I pensieri si fanno più essenziali e capaci di stupore. Passo e respiro ritrovano il filo di un sentiero smarrito scoprendo la bellezza nascosta delle chiesette, dove a parlare sono il legno, l’oro, la pietra. Attraverso storia, arte e natura, il passato si riallaccia al presente, e ritrova identità iconografica la memoria di un territorio culturalmente composito, che rieduca alla ricchezza delle differenze, al piacere di leggere direttamente dall’enciclopedia della Terra e dal patrimonio culturale.
Annarita Cecchin
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