Con l’8xmille insieme, per ripartire
17 Maggio 2024
A Gorizia, da decenni, opera una realtà dedita all’accoglienza: si tratta della Fondazione “don Giovanni Contavalle”, che accoglie, in varie convenzioni, donne, mamme e i loro bambini che si trovano ad attraversare un momento “burrascoso” della propria vita.
In questo cammino di sostegno e orientamento, fondamentale risulta l’aiuto derivante dai fondi 8xmille alla Chiesa cattolica. Ne parliamo con don Stefano Goina, presidente della Fondazione.
Don Goina, tracciamo un bilancio. Quali sono le attività attualmente operative alla Fondazione sostenute dai fondi 8xmille?
La Fondazione gestisce in proprio una comunità genitore-bambino che l’anno scorso – grazie proprio al fondamentale sostegno dei fondi 8xmille – ha potuto ottenere l’autorizzazione e l’accreditamento venendo inserita nel Registro Ufficiale della Regione Friuli Venezia Giulia. Per arrivare a questo risultato abbiamo dovuto incrementare il numero dei nostri dipendenti ed effettuare dei lavori non solo legati a migliorie strutturali, ma anche burocratici e in questo desidero ringraziare i tecnici che ci hanno assistito. Una parte degli 80.000 euro ricevuti lo scorso anno dai fondi 8xmille è stata investita proprio per giungere all’ottenimento dell’autorizzazione e dell’accreditamento.
Tra le altre attività presenti, anche un piccolo CAS – Centro di Accoglienza Straordinaria – dedicato a donne e bambini. La Prefettura – quindi il Governo – paga però molto dilatato nel tempo (al momento abbiamo potuto incassare solo la prima fattura, avendo iniziato l’ospitalità a maggio 2023). Considerando che, per queste persone ospitate, bisogna in ogni caso provvedere al pocket money, alle spese del vitto e dell’alloggio… non potremmo mai sostenere un progetto simile se non avessimo appunto un “tesoretto” derivante dai fondi.
Tra le altre opere gestite direttamente, da qualche tempo ospitiamo una donna senza fissa dimora affidataci dalla Caritas diocesana e si prosegue con la convenzione con la Casa Circondariale di Gorizia.
Quest’ultima cosa prevede?
Si svolge la domenica, ogni uno – due mesi ci viene richiesta disponibilità, da parte di un giudice, affinché il detenuto possa incontrare i propri familiari in un ambiente più consono soprattutto ai bambini. Mettiamo quindi a disposizione una stanza, a volte c’è anche la possibilità di pranzare insieme e di usufruire del nostro giardino. Un’accoglienza sporadica ma che rappresenta un segno importante di attenzione anche a questo tipo di sofferenza e nei confronti di una pena che sia educativa e non punitiva.
Tra le attività più recentemente avviate, quali sono le nuove progettualità?
Una novità recente vede un appartamento, concesso in comodato alla Cooperativa Sociale Murice dove, all’interno di un progetto europeo con la Regione Friuli Venezia Giulia come ente capofila, si svolge un’ospitalità di donne provenienti dal Nepal con una storia di sfruttamento lavorativo alle spalle. Il progetto prevede dai 6 ai 9 mesi di ospitalità, nei quali le donne frequentano corsi di italiano e vengono seguite nell’inserimento lavorativo.
L’appartamento in questione è stato rinnovato da noi come Fondazione Contavalle con i contributi 8xmille e successivamente arredato da Ikea e Tiare Shopping con mobili e accessori per la casa.
Questa collaborazione testimonia ancora una volta come l’operato della Fondazione sia riconosciuto nella comunità locale e sia ritenuto prezioso.
Quante persone vivono in questo momento all’interno dello spazio della Fondazione?
Attualmente ospitiamo tre nuclei familiari per il progetto in atto con i Comuni, un totale di 8 persone. Per l’accoglienza in accordo con la Prefettura ospitiamo invece 7 persone, di cui 2 sono bambini molto piccoli – un bimbo di 4 mesi e una di 9 -. Le provenienze sono di diverso tipo: Ucraina, Ghana, Nepal, India…
Una Fondazione che non si ferma mai: quali i prossimi passi?
Anche quest’anno l’Arcidiocesi di Gorizia ci è venuta incontro con 50.000 euro che verranno utilizzati per il rifacimento della centrale termica, che necessita di ammodernamento per poter funzionare al meglio. Tra le opere che, in futuro, vorremmo realizzare, anche un impianto fotovoltaico e il rifacimento degli infissi, che sono ancora quelli originali degli anni ’60.
L’8xmille è “solo” una firma. Ma perché, dal suo punto di vista, è così importante?
Il sistema dell’8xmille in Italia è senz’altro migliore rispetto ad altri Paesi dove, come ad esempio in Austria e Germania, i contribuenti pagano una tassa extra qualora desiderino sostenere la propria Chiesa.
Qui in Italia invece è integrato nella dichiarazione fiscale, una persona quasi non si accorge di donarlo! È un sistema che dà la possibilità a tutti di contribuire a progetti che, sul territorio, sono davvero belli. Tante volte non ci si rende conto di quanto bisogno ci sia nel sociale; è vero, lo Stato mette a disposizione molti soldi, questo nessuno lo mette in dubbio. Ma la differenza tra quello che può fare un ente ecclesiastico, come ad esempio proprio la Fondazione Contavalle, e quello che fa un ente pubblico, è data dal fatto che riesce a far sì che questi contributi alla fine siano un moltiplicatore di attività. Dà spazio alle persone di contribuire volontariamente, di essere parte attiva nella società.
Non dimentichiamo poi che, parlando di volontariato, all’interno delle realtà ecclesiastiche c’è ancora la possibilità per le persone di dare il loro contributo: servono i soldi, ma servono anche le persone.
L’8xmille obiettivamente, finanziando enti come il nostro e dando loro la possibilità di continuare ad operare, rende anche possibile l’intervento del volontariato spontaneo. Certo, deve essere strutturato e tutelato e in questo colgo l’occasione per ringraziare l’Associazione “La Ginestra” che, grazie ad una convenzione, tutela anche i volontari della Fondazione Contavalle nel loro operato. Dedicare un po’ del proprio tempo agli altri, credo sia una delle cose più belle.
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