La storica passerella alla fine ha ceduto

Era ridotta male sotto il peso dei suoi quasi 110 anni ma era ancora lì, in località fornace a Romans d’Isonzo, la passerella che univa le sponde del torrente Judrio, a ricordare la storia sociale ed economica del paese. Da tempo mostrava segni di cedimento, che nei giorni scorsi si sono aggravati finendo per accartocciarsi e disunirsi in modo innaturale.
Fu realizzata nel 1915, con tanto di binari, per consentire il passaggio dei carrelli carichi di argilla, che veniva estratta nella cava posta sulla sponda destra del torrente per essere trasferita dentro la fornace di laterizi, che aveva iniziato la produzione nel 1903 a cura di una società di ingegneri triestini. Pur costruita nel 1915, la passerella dovette aspettare fino nel 1922 per poter accogliere il primo carrello di argilla in quanto a causa dello scoppio della guerra la fornace fu requisita per fini bellici e adibita ad ospedale militare dove venivano ospitati i feriti e gli ammalati di colera. Nel 1917, durante la ritirata di Caporetto, la fornace fu rasa al suolo e fu ricostruita nel 1922 dal Genio civile. Da qualche tempo attraverso un’ordinanza emessa dal Comune di Romans, la passerella era stata interdetta a coloro che, senza valutare il pericolo la attraversavano a piedi, in bicicletta o in sella alle loro motociclette. Il Comune di Romans e la Protezione civile regionale stavano monitorando la situazione e valutando le azioni da compiere per decidere il suo destino.

Edo Calligaris