Kongodékro: 25 anni di Chiesa

Nel prossimo mese di luglio ricorre il 25° anniversario della benedizione della chiesa parrocchiale San Francesco d’Assisi di Kongodékro, in Costa d’Avorio.
Riportiamo il messaggio inviato dall’arcivescovo Carlo.

 

Eccellenza Mons. Jacques Assanvo Ahiwa, Amministratore Apostolico di Bouaké,
caro don Michele Stevanato, Parroco di Kongodékro,
cari tutti parrocchiani e amici di Kongodékro,
“Gioisca la madre Chiesa, splendente della gloria del suo Signore, e questo tempio risuoni per le acclamazioni del popolo in festa” (Exultet).
Con l’animo ricolmo di gioia saluto tutti voi. Scrivo questo messaggio per bussare alla porta del vostro cuore in questo momento di grazia in cui celebrate il 25° anniversario della benedizione della Chiesa Parrocchiale di Kongodékro, dedicata a San Francesco d’Assisi.
Faccio mie le parole dell’Exultet che abbiamo cantato nella Veglia Pasquale per condividere con voi tutti carissimi la gioia di questo momento. Esprimo anche i sentimenti di partecipazione di tutta la Chiesa goriziana.
“Gioisca la madre Chiesa”: perché? Perché è “splendente della gloria del suo Signore”.
È tutta la Chiesa che come madre gioisce perché splende della gloria di Cristo Risorto. Non c’è altro motivo perché la Chiesa splenda se non per la gloria di Gesù. Ma quale Chiesa gioisce e splende? Quella fatta di “pietre vive”, come ci ricorda l’Apostolo Pietro.
La Chiesa vera, cari amici, è quella fondata sulla fede nel Signore Gesù che condividiamo. “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente” (Mt 16,16) e la promessa di Gesù: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa” (Mt 16,18). Gesù ci ha detto che la Chiesa è costruita sulla pietra, e la pietra è la fede di Pietro.
Allora la Chiesa è una comunità di credenti, che professano il Dio vivo ed attestano – proprio come Pietro – che Cristo è il Figlio di Dio, il Redentore del mondo.
E Voi, cari Fratelli e Sorelle, siete una piccola parte di questa grande comunità della Chiesa edificata sulla fede di Pietro, voi che a Kongodékro, anche grazie alla vostra Chiesa parrocchiale, annunziate e professate la fede nel Figlio di Dio e su questa fede basate tutta la vostra vita personale, familiare, di tutta la comunità del villaggio. E così siete partecipi del Regno di Dio.
Questa vostra Chiesa, che ricorda il 25° anniversario della benedizione, costituisce, al tempo stesso, ciò che siamo e ciò che dobbiamo continuamente realizzare; una “chiesa di mattoni” che esprime la realtà della chiesa dei vostri cuori; una chiesa in cui ritrovarci come comunità, in cui celebrare l’Eucaristia, elevare le nostre preghiere, in cui cantare, in cui condividere le gioie e le tristezze della vita.
Fare memoria, memoria grata di questo momento della storia della vostra Chiesa locale e della Missione ad gentes della Chiesa di Gorizia, ci incoraggia a continuare in quel rapporto di amicizia e di cooperazione che lega le nostre Chiese sorelle.
Un rapporto di scambio spirituale e di crescita reciproca che nel corso degli anni si è fortificato e ha saputo anche cambiare la propria configurazione sulla base delle concrete necessità pastorali.
La benedizione dell’edificio della Chiesa di Kongodékro avvenuta sabato 3 luglio 1999 da parte dell’allora Arcivescovo di Bouaké mons. Vital Komenan Yao, coronava un’impresa che era iniziata alcuni mesi prima, guidata dal direttore del Centro Missionario mons. Giuseppe Baldas, con la progettazione dell’architetto Leonardo Miani e sotto la spinta di don Michele Stevanato, con l’aiuto di quattro volontari: Giovanni Adami, Renzo e Gianni Gerin, Carlo Mini.
Tutti loro assieme a una ventina di collaboratori locali fra catechisti, fedeli e operatori portarono a compimento la Chiesa dedicata a San Francesco d’Assisi, con una capienza di 500 persone.
Questo rimane anche per noi oggi un bell’esempio di comunione di intenti e di aiuto reciproco nell’edificazione della Chiesa di Cristo.
La vostra Chiesa parrocchiale di Kongodékro è l’immagine della Chiesa di Cristo; preghiamo perché questa sia sempre la casa di Dio in mezzo al suo popolo, la casa di tutta la comunità, soprattutto la casa dei poveri. San Francesco d’Assisi, custodisca la vostra chiesa e la vostra comunità.

+ Carlo Roberto Maria Redaelli, Arcivescovo di Gorizia