La “Festa dei Popoli” fa tappa a Staranzano
19 Giugno 2024
Torna la “Festa diocesana dei Popoli”, momento che desidera promuovere la cultura, la conoscenza e la bellezza di tutte le appartenenze.
Ospitata quest’anno a Staranzano, la “Festa dei Popoli”, che tocca la 18^ edizione, si aprirà venerdì 28 giugno con, alle 19 (e non alle 19.30 come precedentemente annunciato) presso la Sala del Bianco, in via de Amicis a lato della Biblioteca, la presentazione del libro “Cristianesimo e Islam: prove di dialogo per una reciproca comprensione”, alla presenza dei due autori – il professor don Santi Grasso e l’imam Nader Akkad -, moderati da Andrea Bellavite.
Il giorno seguente, sabato 29 giugno, la parrocchia di Staranzano celebrerà i suoi patroni, Santi Pietro e Paolo: “la “Festa dei Popoli” si inserisce nelle celebrazioni patronali – ha spiegato don Valter – dopo l’esperienza positiva vissuta a Cormòns, per coinvolgere ancor più e attivamente l’intera comunità locale ospitante”.
Si prosegue poi domenica 30 giugno, con il “cuore” della “Festa dei Popoli”: al mattino la giornata si aprirà con, alle 9.30, la celebrazione multilingue con preghiere e canti in lingua italiana, spagnola (a cura del gruppo di fedeli provenienti dalle terre dell’America Latina) e francese (a cura del gruppo di fedeli provenienti dalla Costa d’Avorio).
La messa sarà concelebrata da don Rodrigo Grajales, sacerdote della diocesi di Modena – Carpi.
Al termine della messa, verso le 10.30, la Festa proseguirà con la “Minimarcia della Pace”: “una passeggiata che da piazza Dante si snoderà lungo le vie della cittadina, fino a giungere all’area parrocchiale delle “Stalle Rosse” – ha spiegato don Valter Milocco, incaricato per la Diocesi di Gorizia della Fondazione Migrantes -; verranno effettuate cinque fermate dove si assisterà ad altrettante testimonianze.
A prendere la parola saranno un rappresentante dell’area dell’America Latina, seguito da don Jaques Frant di Arca della Pace di Udine, che parlerà della difficile situazione mediorientale, quindi Neem Rachman, giovane bengalese che studia sul nostro territorio, la quale racconterà del massacro subito dalla minoranza thailandese in Birmania; ancora don David dalla Costa d’Avorio, ospite in Diocesi, e Ilona, russa, rappresentante e testimone di un’associazione culturale regionale che unisce russi, ucraini, georgiani e bielorussi e che, nonostante le tensioni generate dal conflitto in corso, continua ad essere testimone di unione e fratellanza.
È proprio questo che vorremmo sottolineare con questa minimarcia e queste testimonianze: come, nonostante i conflitti, si possano portare piccoli ma grandi segni di Pace, dei quali essere testimoni”.
Dopo la passeggiata la Festa proseguirà con il Pranzo multietnico presso le “Stalle Rosse”, dove ogni comunità partecipante offrirà alcune delle proprie specialità della tradizione. Tutti sono invitati a partecipare, ad assaggiare e a conoscere qualcosa di nuovo.
Nel pomeriggio le comunità partecipanti proporranno anche dei momenti folkloristici seguiti, alle ore 18, da un concerto multilingue di voci bianche al quale prenderanno parte gruppi giovanili da Austria, Slovenia e Italia. “Tema del concerto sarà il “costruire la Pace” – ha aggiunto don Valter -; oltre a questo si pone anche come simbolo di internazionalità e collaborazione”.
“La festa dei Popoli, promossa da Fondazione Migrantes Diocesi di Gorizia e dalla Parrocchia di Staranzano, con il contributo della Caritas diocesana, desidera mettere in risalto i piccoli segni di distensione, di fratellanza, di pace – ha concluso il sacerdote – ed essere significativa in particolar modo per le nuove generazioni, per suscitare un atteggiamento diverso dove ognuno è stimolato a fare la propria parte ed essere segno di pace e collaborazione.
Non essere insomma solo spettatori ma artefici di uno stile diverso, di un atteggiamento aperto e nuovo nei confronti dell’”altro”.
Non lo possiamo fare forse “in grande”, ma è da “casa nostra” che possiamo iniziare”.
Selina Trevisan
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