Parole che stimolano a prendere un impegno

“Al cuore della democrazia”. Parole che sono sintesi di un lavoro, di una riflessione, ma anche stimolo a prendersi un impegno.
Dopo una lunga fase di preparazione, l’edizione numero 50 delle “Settimane sociali dei Cattolici in Italia” si sta concretizzando, dal 3 luglio scorso a Trieste, in sale e piazze nelle quali i molti aspetti proposti dal tema per il 2024 sono diventati dibattito, testimonianza e proposta di scelte per il futuro.
L’intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e l’incontro con Papa Francesco, danno la misura dell’attenzione e dell’importanza dei contenuti proposti alla riflessione della Chiesa italiana e non solo.
Democrazia è una parola che perde significato se non c’è partecipazione e di questi tempi suonano parecchi campanelli di allarme anche nel nostro Paese.
L’astensionismo alle votazioni, anche recenti, per mandare rappresentanti al governo delle istituzioni, dai Comuni fino all’Unione Europea, dimostra disaffezione e disimpegno di moltissimi cittadini.
Eppure queste istituzioni sono chiamate a scelte importanti per la vita quotidiana di ogni cittadino.
Hanno perso credibilità?
Chi le guida ha perso contatto con i cittadini?
Quale peso possono avere nella società italiana i cattolici per cambiare modi di essere e di gestire la vita delle istituzioni che oggi dividono negli insulti e non uniscono nell’affrontare un percorso che porti al bene comune?
Lavoro, salute, retribuzioni dignitose, solidarietà e apertura ai bisogni dei poveri e di chi soffre per guerre e regimi che opprimono, i migranti: sono argomenti affrontati in questi giorni a Trieste.
Anche il giornalismo cattolico si è interrogato per capire quale ruolo debba avere la comunicazione nella vita democratica.
L’Unione Cattolica Stampa Italiana ha presentato a Trieste un lavoro riguardante l’etica della professione nell’utilizzo di strumenti di comunicazione in rapido cambiamento.
Giovani giornalisti e giornaliste della nostra regione hanno partecipato a questo lavoro. A Trieste in questi giorni sono stati proposti non solo spunti di riflessione ma anche realizzazioni concrete di una partecipazione consapevole alla vita della società, sulle quali sarebbe bene riflettere nelle comunità cristiane che, per la verità, dalle nostre parti non appare abbiano sentito in modo adeguato l’importanza di una preparazione ai lavori di questa Settimana sociale.
È da auspicare che possa avere una continuità sempre più partecipata l’iniziativa dell’Ufficio diocesano di Pastorale Sociale e del Lavoro, diretto da fra Roberto Benvenuto che, in preparazione dell’evento di questi giorni, ha chiamato a riflettere in diversi incontri sui temi della dignità del lavoro, del rispetto della natura nell’attività agricola, del corretto rapporto tra cittadini e istituzioni, dell’impegno politico e sociale dei cattolici.
Ampliare la partecipazione, capire che la testimonianza cristiana non si esaurisce nei riti e nelle liturgie, accettare la fatica della partecipazione alla vita di un Paese democratico, avere lo sguardo sul futuro per cogliere le opportunità di miglioramento ed evitare che il progresso si traduca in ricchezza per pochi e povertà per molti: sono necessari impegni che la settimana sociale dei cattolici in Italia propone alla nostra attenzione.
Ancor più sarà da riflettere e meditare sul messaggio che Papa Francesco proporrà a tutti durante la celebrazione eucaristica in programma questa domenica 7 luglio, dalle 10.30 in Piazza Unità d’Italia a Trieste.

Guido Baggi

(foto Siciliani-Gennari/SIR)