San Lorenzo Isontino, la riproposta del campo estivo

Dopo l’imperversare del Covid, è cambiato il sistema organizzativo di incontri, eventi e date ben calendarizzati che, causa la pandemia, sono stati rimandati, posticipati o addirittura annullati. Uno fra questi, è la tradizione del campo estivo di San Lorenzo Isontino, organizzato ogni anno dalla Parrocchia, la cui ultima attivazione risale a cinque anni fa. Quest’anno la decisione di riprendere la consuetudine, sempre ambita, di raggruppare bimbi e ragazzi e portarli a Malborghetto (in origine “Buon-borghetto”), guidati da don Bruno Sandrin e da sette animatori, vigili e preparati. La suggestiva località è situata nella Val Canale, punto di partenza verso i massicci delle Alpi Giulie. Le iscrizioni sono state rilevanti: circa 40 tra bimbi e ragazzi che partiranno sabato 6 luglio. Formare un campo, significa provvedere in prima battuta alle necessità inerenti i bisogni primari del gruppo, ma lo spirito originario è quello dell’aggregazione fra età anagrafiche e scolari diverse che si incontrano e condividono i propri carismi. Venerdì 5 luglio alle ore 19.00 la riunione in chiesa del gruppo, per la messa e la condivisione con la Comunità di un’esperienza che avrebbe coinvolto intere famiglie, creando legami nuovi, non esauribili in situazione ma protratti nel futuro, come risorse attive per la crescita comune. La celebrazione è stata animata dal coro Piccoli InCanti che, con le loro voci cristalline ormai affinate liturgicamente, hanno reso la “novità” laudativa ancora più entusiasta.

Dopo l’Alleluia, l’omelia di don Sandrin che ha anticipato il “come” i ragazzi esperimenteranno il loro stare assieme a Malborghetto. Ha continuato con un aggancio ben contestualizzato al Vangelo di Matteo (13, 1-8), di cui ha definito l’aspetto teologico: strada (superficialità non approfondita), sassi (entusiasmi iniziali che scompaiono nelle difficoltà), spine (buona volontà all’inizio, ma bloccata dai problemi) e terreno buono (vari livelli di impegno che includono un po’tutti gli altri e ci definiscono). Don Bruno ha completato con l’augurio che ognuno, a Malborghetto, possa verificare a quale terreno appartenere, puntando a quello migliore che dà frutto al 100 per cento, pur passando dal trenta e dal sessanta. La preghiera dei fedeli, ha esaltato i momenti di gioia offerti dal campo estivo ravvivati da canti, giochi, preghiere…, ma anche quelli di inevitabili difficoltà o fatiche, superati con la soddisfazione di camminare verso la stessa meta e scoprire insieme l’importanza della   rinuncia alle cose superflue, “gustando” ciò che è essenziale nella vita.

Dopo l’Osanna entusiastico dei Piccoli InCanti, don Sandrin ha invitato gli animatori, con le magliette “arancione” (simbolo di ottimismo e vitalità), a presentare una “scatola”, di cui bimbi e ragazzi avrebbero scoperto il contenuto. Scovando tra i fili che vi fuoriuscivano, di colori diversi (le quattro squadre), avrebbero trovato quello corrispondente al proprio nome, con allegata una preghiera. Don Sandrin li ha ringraziati, donando a ognuno una maglietta, estese alle due cuoche, Cristina ed Eliana, produttrici di meraviglie culinarie, e a Tullio esperto ginnico. Tutti avrebbero indossato un polsino identificativo. Alla fine la lettura della preghiera: “Signore, insieme alle valigie, portiamo con noi la nostra storia personale. Aiutaci a trovare la strada giusta e rendici testimoni di fraternità. Esortaci a continuare questo cammino anche lungo tutto l’arco dell’anno, accanto a questi bimbi che ci sono stati affidati.” Il canto con il ritornello “Pacem in terris” dei piccoli usignoli canterini, ha ottenuto un’autentica ovazione generale.

Lucia Medeot