Sacerdoti da tre continenti nella festa di Maria Regina

La festa patronale di Papariano, nella ricorrenza della Beata Vergine Maria Regina, si è rivelata un evento multietnico di grande impatto.
La celebrazione ha visto la partecipazione di sacerdoti provenienti da tre continenti: don Modeste, che ha presieduto la liturgia, don Lorenzo e don Africain dal Ruanda, don Neeven dall’India, don Vittorino dalla parrocchia di Vimercate e monsignor Mirko Franetovich, parroco dell’Unità Pastorale “Cjaminin Insieme”, che ha accolto i fedeli nella sua comunità.
Nonostante le elevate temperature, la comunità cristiana ha mostrato una grande partecipazione alla celebrazione. Tra i presenti, molti avevano un legame speciale con la chiesa: la sorella di Ornella Puntin, ad esempio, pose la prima pietra nel 1936, durante la benedizione officiata dall’arcivescovo Carlo Margotti. Anche i parenti di Antonio De Cecco, muratore che contribuì alla costruzione, e di Francesco Lirussio, che donò il terreno, erano presenti per onorare la memoria dei loro cari e celebrare la storia della comunità.
All’inizio della celebrazione, monsignor Mirko ha rivolto un caloroso saluto a don Modeste, che a breve lascerà la comunità per far ritorno nella sua terra d’origine. Esprimendo profonda gratitudine per i quattro anni di fruttuosa collaborazione, monsignor Mirko ha augurato a don Modeste ogni successo nella sua nuova e importante missione, assicurandogli che sarà sempre presente nelle sue preghiere.
Don Modeste, nell’omelia, ha voluto condividere la sua esperienza personale, raccontando come la Vergine Maria lo abbia guidato nella comprensione di alcuni aspetti della fede durante il suo recente soggiorno nell’arcidiocesi di Gorizia.
“Il 3 di luglio il vescovo monsignor Anaclet Munwuaneza della diocesi Nyundo mi ha telefonato e mi ha detto è tempo di rientrare perché ho bisogno di te, per fondare una nuova chiesa nella nuova parrocchia di di Kibirizi”.
“Dopo tre anni – ha continuato don Modeste – avrei voluto intraprendere nuovi progetti. Fondare una nuova chiesa, in Ruanda, non è un’impresa facile, soprattutto considerando le parrocchie di Cervignano e Aquileia, dove tutto è già strutturato. L’idea di recarmi in un luogo dove tutto deve ancora essere costruito mi ha inizialmente scoraggiato. Di fronte a queste difficoltà, ho ricordato l’esempio della Vergine Maria, che con il suo “Eccomi, sono la serva del Signore” ha dimostrato la sua completa disponibilità alla volontà divina. Riflettendo su queste parole, ho compreso che anche io, come servo del Signore, devo essere pronto a fare ciò che Lui desidera e non ciò che io ritengo più conveniente. La Vergine Maria mi ha ispirato a seguire questa strada”.
Al termine della celebrazione, i presenti hanno recitato una supplica alla Vergine Maria, invocando la pace in Medio Oriente e nel mondo intero.
Questa preghiera, voluta dal cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, è stata accompagnata da un accorato appello di monsignor Mirko che ha esortato a pregare affinché cessino le violenze e trionfi la pace.
A seguire, si è tenuto un conviviale brindisi per salutare don Modeste.
La festa di Maria Vergine Regina è stata istituita nel 1955 da Pio XII, che fissò la data al 31 maggio; è stata poi trasferita otto giorno dopo l’Assunta per evidenziare il legame della regalità della Vergine con la sua glorificazione corporea, come afferma la costituzione lumen Gentium: “Maria fu assunta alla celeste gloria e dal Signore esaltata come Regina dell’universo, perché fosse più pienamente conformata al suo Figlio”.

Livio Nonis