Il viaggio del cambiamento

“Come mai siete qui a Milano, al caldo, in agosto?” è la domanda che ci siamo sentiti rivolgere di più nei giorni passati, dal 7 al 12 agosto, da chi incontravamo durante le nostre attività.
Siamo un numeroso gruppo di ragazzi, guidati da Denis Fontanot, padre Roberto e fra Tiziano, e partecipiamo alle varie attività presso la Casa della Gioventù della parrocchia B. V. Marcelliana, proposte dall’Oratorio diffuso dell’Unità Pastorale di Monfalcone, associato al circolo Noi Monfalcone – APS.
Il gruppo nasce per creare una squadra di animatori per le varie attività sia estive che invernali che l’oratorio organizza, come il doposcuola, l’estate ragazzi e i vari campi estivi in montagna per i ragazzi delle scuole medie; collaboriamo anche nei vari gruppi del catechismo dell’iniziazione cristiana.
Ovviamente però anche noi animatori abbiamo bisogno di una formazione, ed è per questo che ogni anno partiamo per una settimana andando in luoghi sempre diversi.
Quest’anno la meta scelta è stata proprio la città di Milano, con un campo ispirato alla storia dei Magi (fil rouge che ha legato tutte le attività svolte durante il passato anno pastorale), sapienti che scelgono di partire per una meta sconosciuta: a noi infatti non era dato sapere che attività avremmo svolto di giorno in giorno durante il campo.
E, come questi misteriosi viaggiatori, che al ritorno cambiano strada per non passare dal re Erode, anche noi siamo sicuri di essere cambiati e cresciuti nella consapevolezza del mondo che ci circonda pur sapendo che c’è ancora moltissimo da scoprire.
Il nostro viaggio è stato colmo di intense attività e visite: il convento sant’Angelo è stato il nostro punto di riferimento e di riposo al termine delle giornate, ma durante il giorno non eravamo mai nell’imponente struttura. Abbiamo infatti visitato la sede centrale del giornale Avvenire, dove ci sono state descritte le dinamiche delle testate giornalistiche.
È seguita la visita alla Basilica di Sant’Eustorgio dove, sorpresi da un improvviso temporale, abbiamo avuto l’incredibile possibilità di vedere le reliquie dei Magi, nostre guide, e di visitare un cimitero paleocristiano.
Siamo poi stati alla chiesa del Beato Carlo Acutis, quasi nostro coetaneo, dove abbiamo partecipato alla S. Messa comunitaria in rito ambrosiano; alla fondazione del Beato Carlo Gnocchi, sacerdote e alpino che ha vissuto gli orrori della tragica ritirata di Russia, e che per questo ha deciso di aiutare chi fosse in difficoltà.
Non poteva mancare una visita al Duomo, che ci ha travolti con la sua imponente bellezza e ci ha fatto vedere la città in modo nuovo dalle terrazze. Siamo poi stati alla Libera Masseria, ex proprietà della ’ndrangheta ora usata come centro per minori non accompagnati, dove abbiamo potuto ascoltare le storie di alcuni ragazzi come noi, con però molto più coraggio, dolore ed emozioni, il cui viso era illuminato di una luce a noi sconosciuta, che abbiamo poi capito essere speranza per il loro futuro e per i loro sogni. Arricchente anche l’incontro con don Alberto, youtuber e sacerdote, presso la Fraternità da lui fondata con alcuni giovani ragazzi che hanno deciso di dare la loro vita per seguire gli insegnamenti del Signore. Infine abbiamo svolto servizio alla mensa Suore Missionarie della Carità delle suore di Madre Teresa di Calcutta, dove, servendo ai tavoli, speriamo di essere riusciti a contribuire a donare un momento di felicità ai bisognosi. Anche in quest’ultima occasione, che doveva essere quella meno passiva e più attiva per noi, abbiamo imparato molto, sia dalle suore, sia dagli ospiti, convincendoci che non si finisce mai di imparare.
Tutte queste esperienze, impegnative ma molto arricchenti, sono ciò che ci fa crescere e maturare, sia come gruppo di animatori (ormai stabile da alcuni anni) sia come persone. Siamo partiti da situazioni diverse: qualcuno cercando risposte a varie domande, qualcun altro senza sapere cosa stava cercando nello specifico, e tutti torniamo cambiati con risposte nuove anche a domande che non ci eravamo posti, o a cui pensavamo di aver già risposto, o in qualche caso con nuove domande. Sicuramente però torniamo come persone nuove, cambiati nel profondo da questa esperienza, ognuno toccato da un aspetto differente.
Per questo, alla luce di questo viaggio, ci sentiamo come gruppo di voler dare un consiglio ai lettori di questo articolo, che hanno avuto la pazienza di ascoltare il racconto della nostra esperienza; un consiglio che germoglia dalle avventure vissute insieme: mettetevi in gioco, abbiate sete di ascoltare e di conoscere tante realtà diverse, siate disposti a cambiare le vostre idee, i vostri punti di vista, abbiate voglia di scoprire senza la paura di condividere. Non abbiate paura del cambiamento o di andare controcorrente, o di farvi toccare da ciò che incontrate, e vivete una vita il più possibile piena.
Citando Carlo Acutis, nostro coetaneo e in qualche modo nostro accompagnatore ed esempio durante questo viaggio: “Tutti nascono come originali, ma molti muoiono come fotocopie”.