Mistagogia, serate di formazione e confronto
18 Settembre 2024
Si è rinnovato il 4 e 5 settembre scorso il consueto appuntamento dei catechisti della nostra diocesi, riunitisi nella Parrocchia di San Canzian d’Isonzo per vivere due serate di formazione, condivisione e confronto.
Il XXV laboratorio di quest’anno, dal tema “Introdurre al mistero di Cristo”, nasce dalla collaborazione tra l’Ufficio catechistico e l’Ufficio liturgico diocesano per la particolarità del tema trattato: la mistagogia, cioè l’essere introdotti in modo esperienziale e sapienziale a riconoscere nei segni liturgici la presenza viva di Cristo e della sua azione di salvezza.
Le due serate si sono aperte con un momento di preghiera, guidata da don Francesco Fragiacomo presso la chiesa parrocchiale dei Santi Martiri Canziani. In un clima di sentito raccoglimento, la meditazione era incentrata su alcune catechesi mistagogiche.
Il direttore dell’Ufficio catechistico diocesano, fra Luigi Bertiè, ha rivolto il saluto ai partecipanti, delineando la scelta del tema e l’importanza di riflettere insieme su una delle direttrici indicate dal vescovo nella lettera pastorale per l’anno 2023-2024, “Vedendo la grazia di Dio” (Atti 11,23) e dal documento “Incontriamo Gesù”, in ordine all’iniziazione cristiana.
La relazione della prima serata, dal titolo “Mistagogia.
Presi per mano per entrare nel mistero”, è stata affidata a don Loris Della Pietra, liturgista e direttore dell’Istituto di Liturgia Pastorale di Padova.
La riflessione offerta si è snodata attraverso cinque passaggi molti ricchi di contenuti: che cos’è la mistagogia, un inquadramento storico, quale compito è affidato alle comunità, alcune attenzione di fondo da avere, alcune sfide da dover affrontare.
Dopo una breve pausa conviviale, il laboratorio formativo è ripreso con uno spazio aperto a tutti per la condivisione e riflessione.
I lavori si sono sviluppati in modalità di suddivisione in piccoli gruppi, i quali hanno elaborato le proprie considerazioni sulla base di due domande proposte dal relatore. I lavori sono terminati con una breve sintesi dei principali aspetti emersi nei singoli gruppi.
La seconda serata è stata guidata nella riflessione dall’intervento a due voci di don Fabio Mantese, direttore dell’UCD di Vittorio Veneto, e della dott.sa Stefania Dalla Marta, collaboratrice del medesimo ufficio. I relatori hanno introdotto l’incontro con la lettura di tre storie verosimili, chiedendo ai presenti di annotarsi i sentimenti suscitati e la narrazione in cui maggiormente si ritrovavano. Seguiva, quindi, la relazione dal titolo “Prima o poi. Prima e poi” volta a mettere in luce come la catechesi richieda impegno, sacrificio, capacità di attesa nella speranza che prima o poi qualcosa avvenga; come ogni processo abbia bisogno di gradualità, necessiti di un prima e di un poi. Anche la mistagogia, letteralmente “introduzione al mistero”, basandosi “sulla consapevolezza che il senso delle cose non si esaurisce in quello che si può vedere, ascoltare e realizzare la prima volta”, parte dal rito e accompagna progressivamente la persona nelle cose nascoste, cioè nei misteri, nella speranza di una conformazione sempre più piena della sua vita a Cristo. Questo cammino di introduzione deve considerare alcune tensioni: la relazione tempo-fede, l’essere cristiani e i sacramenti, le dimensioni della persona e lo sviluppo armonico, l’ordinario e lo straordinario, la comunità e i singoli soggetti.
Le tre storie sono state lo stimolo nella seconda parte del laboratorio di studio, quando i partecipanti divisi in gruppi sono stati invitati a riflettere su quanto ascoltato.
La mistagogia, allora, rappresenta una sfida pastorale cruciale, richiedendo un’attenzione particolare per le fasce d’età trascurate e un approccio che integri esperienza e formazione spirituale.
Fra Luigi Bertié direttore Uff. catech. diocesano
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