Un banchetto per tutte le genti
2 Ottobre 2024
“Non ci resta che pregare”: non è una resa alla fatalità dei fatti, ma una ripresa forte di consapevolezza dell’unica speranza autentica. In particolare la preghiera per la pace si impone oggi di fronte a un mondo in cui scenari di guerra si moltiplicano.
Il Messaggio di papa Francesco per la Giornata Missionaria Mondiale di quest’anno, dal titolo “Andate e invitate al banchetto tutti” prende spunto dalla parabola evangelica del banchetto nuziale (Mt 22,1-14).
Due verbi in particolare sono importanti per la riflessione sulla missione della Chiesa: andate e invitate.
Spiega il papa: “Questo ci dice che la missione è un andare instancabile verso tutta l’umanità per invitarla all’incontro e alla comunione con Dio. Instancabile! Dio, grande nell’amore e ricco di misericordia, è sempre in uscita verso ogni uomo per chiamarlo alla felicità del suo Regno, malgrado l’indifferenza o il rifiuto”.
A questo “andare” corrisponde un invito ben preciso, un appello alla condivisione di una gioia, di una ricchezza scoperta senza la quale il nostro andare sarebbe un girare a vuoto.
Continua il papa parlando della missione come: “portare il Vangelo ad ogni creatura”.
Questo dono di Grazia va condiviso con lo stesso stile e con gli stessi sentimenti di Colui che si annuncia. “Nel proclamare al mondo “la bellezza dell’amore salvifico di Dio manifestato in Gesù Cristo morto e risorto” (EG, 36), i discepoli missionari lo fanno con gioia, magnanimità, benevolenza, frutto dello Spirito Santo in loro (Gal 5,22); senza forzatura, coercizione, proselitismo; sempre con vicinanza, compassione e tenerezza, che riflettono il modo di essere e di agire di Dio.
“La Chiesa cresce per attrazione, non per proselitismo” come ci ricordava Benedetto XVI, con questa frase tante volte ripresa anche da Francesco.
C’è poi l’immagine del banchetto nuziale. Un’immagine ripresa da quella della profezia di Isaia secondo la quale alla fine sarà Dio a preparare un banchetto per tutti i popoli. Se possiamo apprezzare di essere invitati ad un banchetto per una festa, ancora di più vogliamo esserlo per il banchetto dell’Eucaristia, nella quale il Signore stesso si dona e partecipa la gioia della vita ad ogni uomo.
“Il Vangelo chiama tutti al banchetto divino dove regnano la gioia, la condivisione, la giustizia, la fraternità, nella comunione con Dio e con gli altri”.
Nella Veglia Missionaria, in programma per il giorno venerdì 18 ottobre – con inizio alle 20.15 – in Duomo a Cervignano del Friuli, avremo modo di pregare insieme per la pace, pace nel mondo e nel cuore di ciascuno, e per la missione di evangelizzazione della Chiesa.
Ci aiuterà ascoltare la bella testimonianza dei coniugi Mauro e Chiara Marangoni di Padova, che dopo tre anni vissuti in missione in Kenya stanno ora vivendo con altre tre famiglie un’altra “missione domestica” aprendo la loro casa a diverse esperienze di accoglienza e di condivisione dando vita all’avventura della Comunità Bethesda dove alla luce della Parola condivisa si vive in una fraternità che si apre alla solidarietà.
Conosceremo poi il sacerdote don Africain Mugabo, appena arrivato dal Rwanda e accolto nella Unità Pastorale”Bassa Friulana” per un tempo di studio e di servizio pastorale.
Accompagneremo anche due ragazze, Asia Maurizio e Antonia Cantoni (in foto), che dopo un anno di Servizio Civile coordinato da CVCS e vissuto con i bambini del Centro Notre Dame des Sources di Bouaké assieme alla nostra missionaria laica Claudia Pontel, hanno deciso di proseguire per un ulteriore anno in questo impegno, allargando se possibile l’ambito del loro impegno ad alcuni interventi
di progettazione e gestione dei progetti di cooperazione.
Poi ancora la preghiera e il Mandato ai catechisti, poiché missione ed evangelizzazione sono indivisibili; nel mondo non portiamo noi stessi bensì quello che di più prezioso abbiamo, la fede in Gesù e la gioia che il Vangelo ci dona.
Sempre prendendo a prestito le parole di papa Francesco: “Ancora oggi, in un mondo lacerato da divisioni e conflitti, il Vangelo di Cristo è la voce mite e forte che chiama gli uomini a incontrarsi, a riconoscersi fratelli e a gioire dell’armonia tra le diversità”.
don Giulio Boldrin, direttore Centro missionario diocesano
Notizie Correlate