Alla vigilia della fase profetica del Cammino sinodale

L’intervento di Vincenzo Corrado – direttore dell’Ufficio nazionale delle Comunicazioni sociali della Cei e componente della Presidenza del Comitato del Cammino sinodale – nell’ambito della serata di presentazione della Lettera Pastorale per questo anno 2024/2025, ci ha aiutato in modo efficace a fare memoria dei passi compiuti nel Cammino Sinodale della Chiesa in Italia orientandoci anche verso i passaggi attesi.

Il cammino fatto
Nel discorso del 10 novembre 2015 al Convegno Ecclesiale di Firenze Papa Francesco ha indicato alla Chiesa italiana la sinodalità come metodo comunitario per recepire la Evangelii Gaudium, esortando ad avviarne “in modo sinodale, un approfondimento”.
Successivamente con la celebrazione eucaristica del 10 ottobre 2021 ha annunciato l’apertura del Sinodo sulla sinodalità, ricordando ai fedeli che “fare Sinodo significa camminare sulla stessa strada, camminare insieme”. Comunione, partecipazione e missione le tre parole chiave del percorso.
Nella fedeltà a queste intuizioni il Cammino Sinodale della Chiesa italiana si è articolato in tre fasi biennali, appunto: narrativa, sapienziale e profetica.

La fase narrativa
Il biennio di ascolto della “fase narrativa” (2021-2023) ha fatto emergere con il metodo della “conversazione nello Spirito”, e poi nelle altre iniziative che hanno animato i “Cantieri di Betania”, una fittissima rete di esperienze e proposte.
Tutti ricordiamo che la ripresa delle attività pastorali nel post-pandemia è corrisposta proprio con l’avvio della fase di ascolto. La ricchezza inaspettata di questo ascolto è stata un vero frutto dello Spirito fatto talvolta di difficoltà e lamentele, talvolta di vere intuizioni e gratitudine. Tutto questo ascolto è poi confluito nelle sintesi che sono state elaborate e consegnate alla Segreteria nazionale alla fine di ogni anno.

La fase sapienziale
La successiva “fase sapienziale” ci ha aiutato a rielaborare, grazie al lavoro dei Pastori e del Comitato del Sinodo, gli stimoli e le intuizioni raccolti, articolando le priorità pastorali attorno a cinque temi. Essi sono le “condizioni di possibilità” perché la Chiesa emersa e sognata nel biennio precedente potesse diventare più evangelica. Questi cinque temi – missione, comunicazione, formazione, corresponsabilità e strutture – sono stati consegnati al discernimento delle Chiese in Italia nell’anno pastorale 2023-2024.

La fase profetica
L’avvio della “fase profetica” ci presenta ora tutta la ricchezza di questi quattro anni di ascolto e di discernimento nella prospettiva di giungere alla fine del percorso con delle proposte concrete.
L’ultima fase è scandita da tre eventi nazionali: le due Assemblee sinodali (15-17 novembre 2024 e 31 marzo – 4 aprile 2025) e la 80ª Assemblea Generale della CEI (26-29 maggio 2025).
L’Assemblea nazionale è un evento ecclesiale dove i partecipanti, nutriti dall’ascolto quotidiano della Parola di Dio e dalla celebrazione dell’Eucaristia, sorgente e paradigma della sinodalità, sono chiamati al dialogo e al confronto sui passi da compiere per dare attuazione al Cammino sinodale.
Alle due Assemblee sinodali nazionali sono chiamati in particolare tutti i Vescovi e i membri delle équipe sinodali diocesane assieme ai delegati del Comitato del Sinodo.
La prima Assemblea che è convocata a Roma, nella suggestiva cornice della Basilica di San Paolo dal 15 al 17 novembre, partirà dall’esame dei Lineamenti che sono stati consegnati in questi giorni. In questo documento emergono tre dimensioni fondamentali che si richiamano a vicenda e partono dalla necessaria missionarietà di ogni azione ecclesiale.
La prima dunque coinvolge direttamente le dinamiche comunitarie, favorendo prassi pastorali rinnovate nei linguaggi e nei contenuti.
La seconda ruota attorno al decisivo tema della formazione alla fede e alla vita, che nutre la conversione personale e abilita i battezzati alla testimonianza e al servizio nella comunità civile ed ecclesiale.
La terza fa leva sulla corresponsabilità, come stile e criterio di verifica delle strutture ecclesiali: ministeriali, organizzative, partecipative, materiali.
La prima Assemblea si chiuderà con l’approvazione dello Strumento di lavoro.
Le proposte, sotto forma di Strumento di lavoro, verranno poi affidate alle Chiese in Italia per un ulteriore discernimento, durante il quale andranno soppesate, limate, ampliate e specificate, per essere riconsegnate alla seconda Assemblea sinodale (31 marzo – 4 aprile 2025).
La seconda Assemblea sinodale, sulla base dello Strumento di lavoro e delle proposte delle diocesi, è chiamata a elaborare delle Proposte da presentare poi nel mese di maggio al discernimento dei Pastori nella 80ª Assemblea Generale della CEI (26-29 maggio 2025).

Il contributo diocesano alla fase profetica  (gennaio – febbraio ‘25)
Anche se la partecipazione alle Assemblee sinodali nazionali è limitata ai membri delegati, il discernimento e il coinvolgimento riguarda tutti. Infatti, la Lettera Pastorale per l’anno 2024/2025 “Finché c’è speranza…” prevede un coinvolgimento delle Unità Pastorali e dei Decanati per il discernimento sullo Strumento di lavoro nel periodo fra le due Assemblee nazionali (in particolare nei mesi di gennaio e febbraio 2025).
Gli spunti che emergeranno in sede decanale verranno quindi raccolti e affidati ai delegati in vista proprio della seconda Assemblea sinodale nazionale.

don Giulio Boldrin – Équipe sinodale diocesana

(Foto Calvarese/SIR)