Veglia missionaria: la testimonianza di Antonia e Asia

Nel corso della Veglia missionaria del 18 ottobre, ospitata presso il duomo di Cervignano del Friuli, sono state riportate le testimonianze di due volontarie, Asia Maurizio e Antonia Cantoni, partite nel 2023 con il Servizio Civile Universale alla volta di Bouaké, in Costa d’Avorio.

Di seguito le loro parole.

ASIA

L’8 Agosto 2023 è iniziata per noi un’avventura che ci ha letteralmente cambiato la vita.
Poco più di un anno dopo, siamo qui oggi, cariche di emozione per il nuovo anno che ci aspetta, in Costa d’Avorio a Bouaké.
Lo scorso anno siamo partite come volontarie del Servizio Civile con CVCS, per trascorrere dieci mesi della nostra vita presso l’orfanotrofio “Notre dame des Sources”, che accoglie 50 tra bambini e ragazzi da zero a 25 anni. È un posto, dunque, che ti vede crescere, e che ti accompagna tenendoti per mano dalla tenera età fino alla tua completa indipendenza, senza abbandonarti mai. Non appena siamo arrivate l’anno scorso, dopo essere state accolte ed introdotte a quella che sarebbe stata casa nostra da Claudia, siamo state letteralmente sommerse dalle energie instancabili di tutti i bambini ospiti del centro, energie che non si sono mai spente nel corso dei mesi ma solo ravvivate. Il nostro lavoro consisteva principalmente nel dare sostegno scolastico ai bambini dalla prima alla quinta elementare, trascorrendo con loro anche momenti di divertimento: in gelateria, in piscina, al parco giochi, ma anche tra le 4 mura della nostra cucina che una volta a settimana diventavano le mura della migliore pasticceria di Bouaké, in cui sfornavamo crepes, tartufini al cioccolato e arachidi, semifreddi con creme… e qualche volta anche frittate!
La magia di questa esperienza per noi è stata il poter stringere dei solidi rapporti con tutti, dai più piccolini ancora in fasce, ai più grandi che ormai frequentano l’università. Insomma, non eravamo mai sole, anche quando magari avevamo voglia o bisogno di un momento di silenzio, c’era costantemente la vocina di qualcuno a chiamarci.
I primi mesi non sono stati affatto facili per una serie di motivi, tra cui differenze culturali che comportano una costante attenzione in tutto ciò che si dice o si fa, ai modi di porsi o di comportarsi. Per fare un esempio, uno dei primi giorni sono stata rimproverata da un tassista per avergli dato i soldi con la mano sinistra. e vi assicuro che da quel giorno non ho mai più fatto questo grande errore! L’essere bianca comporta essere sempre al centro dell’attenzione ovunque tu sia, soprattutto quando si cammina per strada, e all’inizio abbiamo dovuto prendere una certa dimestichezza e confidenza anche solo per andare a fare la spesa.
Nonostante ciò, alla fine di tutto abbiamo trovato il buono anche in queste difficoltà, fino a sentirci interamente a casa. Notre Dame de Source ci ha fatto vivere un’esperienza meravigliosa, a tratti complessa certo, ma che resterà per sempre impressa nei nostri cuori, tra i pomeriggi a studiare con i nostri bambini, a dar da mangiare ai più piccoli, a guardare un film con i più grandi e a ballare con ognuno di loro, con chi appena si regge in piedi ma sa già muovere abilmente i fianchi, o con i più grandi dopo un intenso pomeriggio di studio. Abbiamo vissuto tanti momenti che chiaramente è impossibile raccontare in pochi minuti, ma auguro ad ognuno di voi di poter vivere un giorno un’esperienza simile.
E la bellezza di questa esperienza, la si può cogliere dal fatto che dopodomani saremo di nuovo lì! A fare un lavoro in parte diverso questa volta, ma pur sempre legato alla realtà di Notre Dame de Sources, ma lascio che sia Antonia a parlarvene.

 

ANTONIA

Come ha detto Asia l’esperienza dell’anno scorso è stata intensa ed arricchente su vari piani, da quello professionale a quello personale. Lasciare quella realtà è stato difficile e non appena siamo atterrate in Italia, abbiamo iniziato a pensare a come fare ritorno. Abbiamo espresso il nostro desiderio a Don Giulio, che ci ha proposto quest’opportunità, di fare ritorno in Costa d’Avorio tramite la missione dell’arcidiocesi di Gorizia.
Dopo domani partiamo e facciamo ritorno in Costa d’Avorio, a Bouaké, per un altro anno di servizio. Questa volta con un ruolo un po’ diverso e impiegando al meglio le nostre conoscenze e competenze professionali. Infatti, entrambe abbiamo studiato cooperazione internazionale e progettazione, e quindi ci dedicheremo alla parte più burocratica, tra scrittura di progetti, budget e rendicontazione. Sia per Notre Dame de Sources, dando così supporto a maman Denise e a Claudia e affiancando la segretaria, ma anche per tutti gli altri partner.
Ci auguriamo che sia un anno estremamente formativo per noi e di aiuto per la realtà locale e per tutto lo staff.
Vogliamo quindi ringraziare l’arcidiocesi per quest’opportunità che ci ha offerto e l’opportunità che da a chiunque voglia fare un simile percorso di crescita comunitaria. E un grazie anche a Claudia per averci accompagnato l’anno scorso, nell’ottica, quest’anno, di restituire il favore, mettendo a disposizione del centro e della realtà di Bouaké le nostre conoscenze e competenze.