Il giovane criminale
8 Novembre 2024
Uno degli ultimi appuntamenti in programma del Festival “Se io fossi Caino” è stato lo spettacolo – monologo “Il giovane criminale” di e con Salvatore Striano, tenutosi lo scorso martedì 29 ottobre presso l’Auditorium della Cultura Friulana in via Roma a Gorizia con un pubblico d’eccezione: le classi quarte e quinte dell’istituto “Galilei Fermi Pacassi” di Gorizia.
Quasi 300 studenti, docenti e pubblico esterno hanno potuto ascoltare la testimonianza diretta di Salvatore Striano, ma hanno anche avuto l’opportunità di porgli alcune domande, arrivate inaspettatamente copiose e veramente molto interessanti.
Lo spettacolo è stato voluto fortemente da Caritas diocesana (partner del Festival) e dal direttore Renato Nucera, che aveva già in passato avuto l’occasione di ascoltare lo spettacolo e che da subito aveva mostrato il desiderio di portarlo nelle scuole. È così è stato.
L’operatrice Caritas intervenuta per i saluti iniziali ha spiegato ai presenti quale sia il legame tra Caritas diocesana, Salvatore e il tema carcere e teatro di Fierascena; da una parte esso è legato al concetto di attenzione, intesa come avere a cuore e interessarsi agli studenti. “È come quando si viene a conoscenza di qualcosa di meraviglioso, bello e non si vede l’ora di poterlo dire a qualcuno per te importante.
È un po’ quello che è successo in Caritas conoscendo Salvatore, il teatro ed il carcere.
Il secondo aspetto che accomuna queste tre realtà è quello del bello, del buono e dell’arte: in questa giornata gli studenti hanno la possibilità di toccare con mano attraverso la testimonianza diretta di come il bello possa letteralmente salvarci, come è successo a Salvatore, ma anche ad altre persone in contesti diversi; nonostante quello che ci può capitare o le scelte sbagliate che possiamo fare, se puntiamo e ricerchiamo il bello, il buono, ecco che è possibile superare gli ostacoli, uscirne trasformati, migliori e Salvatore ne è una testimonianza”.
Non sono mancati i ringraziamenti a Salvatore, a Fierascena che ha reso possibile l’incontro tra Caritas, Striano e il teatro, al comune di Gorizia che ha messo a disposizione l’Auditorium, alla Regione che ha finanziato il Festival, ma il ringraziamento più grande è andato in particolare agli studenti che hanno scelto di partecipare all’evento e in qualche modo mettersi in discussione. Sapevano infatti che ci sarebbe stato un momento di dialogo con l’autore: quasi un’ora di dibattito, domande e riflessioni tra gli studenti, il pubblico e Salvatore che, dopo il suo monologo, ha approfondito con il pubblico il suo vissuto, il suo sentito, ma anche le sue riflessioni e consigli ai giovani.
Le testimonianze
“Grazie all’invito e alla disponibilità della Caritas diocesana di Gorizia, che da anni collabora con l’ISIS G. Galilei di Gorizia nell’ambito del Progetto “A scuola di solidarietà”, le classi del triennio hanno assistito allo spettacolo “Il Giovane Criminale, Genet/Sasà” interpretato da Salvatore Striano.
Il racconto della sua vita, dai primi furti e la vendita di sigarette di contrabbando fino al suo ingresso in carcere, ha mantenuto alta l’attenzione dei presenti.
“Interessantissimo! Una testimonianza unica!”, le reazioni immediate. “Mi sono sentita così coinvolta dal racconto, che in alcuni momenti mi sono scese le lacrime”, ammette Ilaria. La narrazione cruda ed esplicita dei momenti violenti, caratterizzanti il mondo della criminalità, perpetrati o subiti dal giovane criminale ha colpito la sensibilità dei ragazzi.
Impressiona a Simone “la forza che ha avuto Striano, all’età di dieci/undici anni, nel superare situazioni difficili anche per gli adulti. Mi è piaciuto il modo in cui ha raccontato la strada, sputandoci addosso la verità, per non lasciarci nell’idea edulcorata del crimine di alcune immagini cinematografiche”.
Le domande durante il dibattito si sono susseguite ininterrotte per quasi un’ora da parte di adulti e adolescenti che cercavano risposte allo sconcerto di fronte ai fatti narrati, alla ricerca di senso del fascino del male e, soprattutto, resi consapevoli di come troppe volte si tende a punire i reati, ma non si pone altrettanta cura, soprattutto nel caso di soggetti giovanissimi, alla loro riabilitazione e reinserimento nella società
Striano è la risposta vivente che è possibile orientare la propria esistenza diversamente.
Colpisce ad Emma la sua tenacia e capacità di rinascita: “Salvatore, nonostante tutto ciò che ha subito, non si è mai arreso, ha sempre combattuto, riuscendo a trovare la propria serenità, di cui era stato privato fin dall’infanzia”.
La sua ancora di salvataggio sono stati lo studio, la letteratura e il teatro che gli hanno fatto riscoprire una vita fatta di veri valori e il gusto di viverla.
I professori Michele Bressan e Viviana Taboga
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