Echi dalla prima assemblea sinodale

Sarebbe interessante poter scrivere di numeri: quanti eravamo quanti laici, quanti presbiteri, quante donne, quanti giovani, quanti consacrati e consacrate…
Ma in fondo questo non sminuirebbe l’entusiasmo e le aspettative di coloro che si sono seduti ai tavoli né la preparazione legata agli argomenti trattati.
L’ ’impegno a cui siamo stati chiamati, che ha nelle sue finalità ultime quello di concretizzare una Chiesa missionaria di prossimità, compartecipata, umile e attenta al percorso di vita delle persone, sia legato strettamente a quanto abbiamo raccolto come equipe, delle sue istanze del territorio.
Si è respirato un vero desiderio di rinnovamento, non idealistico, ma reale e praticabile.
Questa spinta a trovare nell’essenzialità dei percorsi un’apertura creativa per ripercorrere la strada dell’evangelizzazione con uno spirito che possa coniugare Parola e vita.
E usare il metodo della conversazione nello spirito ci ha unito ancora di più perché la condivisione è stata attenta all’ascolto di chi era compagno di strada.
E questo ci ha fatto riconoscere una ricchezza insita nelle persone di cui avevamo già avuto sentore negli incontri diocesani.
Ora quanto detto verrà rimandato alle diocesi per proseguire la partecipazione di tutti in vista della prossima assemblea di fine marzo.

Luisa Giusti e Giuseppe Moscato, delegati per la diocesi di Gorizia

(Foto Siciliani-Gennari/Sir)