Un Ringraziamento vissuto nel segno della cura per il Creato

I trattori, anche se pochi, in un Borgo San Rocco non più totalmente agricolo, posizionati di fronte la chiesa parrocchiale. Sui motori l’”ufiel”, la rapa, simbolo di quel borgo che, come don Ruggero Dipiazza, si mantiene in prima linea per le proprie radici e le proprie tradizioni. Lui, don Ruggero, ha ugualmente voluto impartire la benedizione e iniziare la celebrazione eucaristica con la processione d’ingresso. A dare colore con la musica la corale Santa Lucia.
La celebrazione stessa ha assunto toni decisamente ambientalisti nell’accezione più autentica e proiettati al futuro, così come l’omelia di don Ruggero. “Rischiamo di perdere la cura per la natura, per il nostro creato, per una vita che si muova ai ritmi del creato”, ha ribadito il sacerdote. “Pensiamo a quante cose sono da conservare in questo nostro mondo: c’è la difficoltà di ricordare un ambiente e il suo equilibrio, pensiamo alla possibilità di scomparsa delle api, rischiamo di trovarci in un baratro se non cambiamo le nostre abitudini e il nostro modo di vivere. L’attesa è breve”.
Il momento è stato l’occasione per ringraziare “soprattutto chi continua a coltivare direttamente la terra ma anche coloro che continuano a lavorare per la comunità come i giovanissimi campanari della nostra parrocchia. Il futuro ha bisogno di persone che sappiano dare un consiglio, fornire una parola di conforto e costruire non vivendo nel passato”, così in conclusione don Ruggero.
Il 51esimo Premio San Rocco è stato consegnato a Liubina Debeni Soravito per il proprio impegno nello studio e nella ricerca a livello botanico e storico.
Nel ricevere il premio dalla consigliera regionale Laura Fasiolo e dall’assessore comunale a Go!2025 Patrizia Artico, Debeni ha ringraziato tutte le persone che, dal 1993, anno del suo primo articolo sulla rivista Borc San Roc, l’hanno aiutata e coadiuvata: “Un grazie soprattutto ai miei genitori che mi hanno trasmesso la passione per i fiori e per la loro storia”, ha ribadito.
“Nella sua persona – così il presidente del Centro per la conservazione e valorizzazione delle tradizioni popolari di Borgo San Rocco – si sintetizzano gli aspetti fondanti della nostra associazione e anche quelli legati in modo speciale al Premio San Rocco”.
La festa, come da tradizione, si è conclusa nel cortile della canonica con la degustazione delle rape, cucinate secondo tradizione ed offerte ai presenti dal Centro, che ha richiamato soci e simpatizzanti al tesseramento.

Ivan Bianchi

(foto Crobe)