“Realtà aumentate / Obogatene resničnosti”: nuovi linguaggi per raccontare la storia della Capitale europea della cultura 2025
21 Novembre 2024
Un viaggio fra passato e futuro, anzi, sei viaggi, sei itinerari, alla scoperta del territorio transfrontaliero e della sua storia. Sei esperienze, site specific, partecipative e bilingui che coniugheranno teatro e nuove tecnologie per far immergere il pubblico nei momenti chiave che hanno segnato gli ultimi tre secoli. Al centro del progetto “Realtà aumentate / Obogatene resničnosti” c’è la volontà di proporre nuove forme di turismo esperienziale, capaci di mettere a dialogo i due lati del confine, le due città che saranno un’unica capitale fra qualche mese, in modo che si presentino ai visitatori attraverso un intreccio di sguardi, di luoghi della memoria, di esperienze private e collettive. “Realtà aumentate / Obogatene resničnosti” nasce dalla collaborazione fra Quarantasettezeroquattro e Goriški Muzej, i due principali enti che, da parte italiana e slovena, sono impegnati nella promozione della conoscenza storica del territorio attraverso linguaggi innovativi. Il progetto – finanziato dall’Unione europea nell’ambito del Fondo per piccoli progetti GO! 2025 del Programma Interreg VI-A Italia-Slovenia 2021-2027, gestito dal GECT GO – è stato presentato il 21 novembre al GO!Center di Gorizia, alla presenza di Alessandro Cattunar, presidente di Quarantasettezeroquattro; Kristina Furlan e David Kozuh per il Goriski Muzej; Maja Radovanović, responsabile progetti SPF – Fondo per piccoli progetti GO! 2025; Riccardo Tabilio, artista in residenza.
LA TECNOLOGIA A DISPOSIZIONE DELLA STORIA – “Realtà aumentate / Obogatene resničnosti” intende dunque favorire nuove forme, esperienziali e collettive, di scoperta ed esplorazione di un’area complessa e affascinante, attraversata da un confine che c’è e non c’è, testimonianza di un passato complesso e a volte tragico ma al contempo simbolo di riunificazione, di dialogo, di nuove prospettive in chiave europea. Negli scorsi mesi, Quarantasettezeroquattro e Goriški Muzej, hanno individuato sei fra artisti e compagnie che, con nuove modalità di racconto intercetteranno un pubblico ampio e variegato, attraverso esperienze coinvolgenti, emotivamente forti ma anche rigorose dal punto di vista della narrazione storica. Performance capaci di coniugare drammaturgia, teatro e danza con le potenzialità di tecnologie di facile fruizione.
SEI PRODUZIONI PER SEI LUOGHI – Le produzioni saranno strettamente collegate a sei specifici luoghi, sei spazi a cielo aperto che rappresentano simbolicamente sei diverse epoche: villa Coronini, il parco del Rafut, il ponte di Salcano, la zona industriale di Straccis/Piedimonte, il valico di Casa Rossa, e i casinò di Nova Gorica. Il debutto è previsto a partire da aprile e le performance saranno replicate fino a ottobre 2025. Prima di allora artisti e compagnie saranno impegnati nei processi di creazione che si svolgeranno, in parte, nella forma della residenza artistica, in stretto contatto con gli spazi, le comunità e gli esperti.
«Siamo entusiasti di avere l’opportunità di realizzare un progetto realmente transfrontaliero, frutto di una stretta collaborazione tra enti, ricercatori, artisti italiani e sloveni – ha precisato Alessandro Cattunar, presidente di Quarantasettezeroquattro -. Un progetto che nasce e si sviluppa in forma bilingue, unendo e mescolando sensibilità e punti di vista differenti ma complementari sull’affascinante storia del nostro territorio. Un progetto di ampio respiro, che punta sulla qualità e l’innovazione. Il 2025 sarà ricco di proposte teatrali e di proposte turistiche. Il nostro intento è offrire ai visitatori – ma anche al pubblico locale – delle esperienze che facciano scoprire luoghi e storie originali, proponendo narrazioni che siano al contempo accurate e coinvolgenti, rigorose ma anche capaci di emozionare, di far partecipare il pubblico attivamente. “Realtà aumentate” si propone di raccontare la storia del territorio in modo esteso e non univoco, facendo emergere la complessità, valorizzando le differenti esperienze individuali, familiari e collettive».
«La collaborazione con Quarantasettezeroquattro arricchisce il lavoro di entrambe le nostre realtà che hanno molti obiettivi in comune. Goriški muzej ha già creato il Museo sul confine che racconta le vicende del confine e nel progetto Realtà aumentate/Obogatene resničnosti anche gli artisti scelti tratteranno la storia del territorio, aggiungendo però dei nuovi punti di vista, usando tecnologie moderne e modi innovativi di esprimersi. Proprio in ciò riconosciamo il valore aggiunto: la consapevolezza del passato potrà raggiungere un pubblico ancora più vasto fornendo l’opportunità di conoscere la straordinaria storia del Goriziano. Siamo lieti di poter contribuire al progetto con la consulenza storica dei nostri esperti», hanno spiegato Kristina Furlan e David Kožuh per il Goriški Muzej
«Il Fondo per Piccoli Progetti GO! 2025 è un’opportunità unica per rafforzare il territorio transfrontaliero e prepararlo all’importante appuntamento con Nova Gorica-Gorizia Capitale Europea della Cultura – ha dichiarato Maja Radovanović, responsabile progetti SPF – Fondo per piccoli progetti GO! 2025 -. Siamo entusiasti di vedere come questi progetti contribuiscano a un’area sempre più borderless».
«Nova Gorica Cold Case sarà un’esperienza immersiva che inviterà i partecipanti a trasformarsi in detective, calandosi nei panni degli investigatori in un mistero storico irrisolto, ambientato tra le vie di Nova Gorica, città dal passato unico e sorprendente. Progetto complementare a Gorizia
Cold Case, Nova Gorica Cold Case è pensato per GO! 2025, e sarà disponibile sia in italiano che in sloveno e rappresenterà un ponte narrativo tra storie parallele, il progetto Cold Case unisce tecnologia, linguaggio pop e cultura popolare per offrire uno sguardo nuovo e interattivo sul passato comune di queste comunità. Vogliamo dare al pubblico un’occasione per esplorare e scoprire un territorio in prima persona, passo dopo passo, indizio per indizio, come farebbe un vero detective», così Riccardo Tabilio, raccontando il progetto.
LE PERFORMANCE
“Interno notte” (titolo provvisorio) di Renato Rinaldi, sarà una performance sonora e audiovisiva che racconterà storia e memorie della “Gorizia operaia”, tra la metà dell’Ottocento e l’inizio del XX secolo. Una fase che ha segnato profondamente le dinamiche sociali e la concezione urbanistica della città. Al centro dell’attenzione i quartieri Straccis/Piedimonte, e gli edifici ormai dismessi da molti anni, veri e propri esempi di archeologia industriale.
“Districare il giardino” (titolo provvisorio) dell’artista slovena Neja Tomšič, sarà una performance partecipativa dedicata al Parco del Rafut, vicino all’omonimo valico, progettato dall’architetto Lasciac (Laščak) e dove si possono trovare più di 1100 alberi. Un luogo a lungo abbandonato, che è stato restituito alla cittadinanza solo nel corso del 2024: un contesto in cui storia e natura si intrecciano, che l’artista farà emergere nel corso di workshop preparatori e poi nella performance partecipativa.
“Casa rossa / closer from further / più vicino da lontano / bližje od daleč”, di Silvia Viviani, artista italiana che lavora a Lubiana. Una performance interattiva e immersiva, in cui il pubblico sarà protagonista. Una ricostruzione delle “pratiche di confine”, dei gesti, delle azioni, dei dialoghi che si svolgevano al valico internazionale di Casa Rossa. Uno spettacolo fuori formato, che potrà essere fruito in punti diversi, con diverse modalità di ingaggio, ma sempre rigorosamente ancorato alle esperienze delle persone di confine. Uno sguardo ampio e articolato, poliedrico, meticcio, sui cambiamenti intercorsi tra il 1947 e il 2004.
“Diario della peste, il vissuto di fine del mondo”, della giovane compagnia Ucci Ucci: un’esperienza performativa immersiva, ambientata al castello di Kromberk (o in alternativa, villa Coronini), e che intende esplorare il XVIII secolo attraverso 8 micro racconti audio che andranno a comporre un dispositivo ipertestuale. I racconti, ispirati alle storie e alle immagini tratte dal Diario della peste di Giovanni Maria Marusig, creeranno un intreccio di accadimenti, rituali e gesti che trasporteranno il pubblico in un’orchestra performativa.
“Nova Gorica Cold Case” di Riccardo Tabilio e Stefano Beghi, sarà un gioco urbano che si svolgerà tra le strade e i casinò della città, ambientato negli anni ‘90. I partecipanti saranno invitati a risolvere un giallo irrisolto in prima persona, guidati da una voce, quella della propria assistente detective Diana, che altro non è che un bot di Telegram, e da una serie di indizi. L’obiettivo è risolvere un mistero strutturato sul modello del giallo investigativo classico, osservando e scoprendo storia e luoghi di una città.
“Paesaggio sottile – Carnevale Isonzo”. Un percorso dedicato alle tradizioni legate al carnevale nei paesi che sorgono lungo il fiume sarà ideato da Andrea Colbacchini, che per il terzo anno approfondirà la sua ricerca documentaristica sul corso d’acqua che collega le due città, un percorso a tappe con cuffie in cui racconto, danza e fotografia si intrecceranno in un’esperienza partecipativa.
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