Presentato il calendario giubilare gradese
22 Novembre 2024
Sabato scorso, nella sala monsignor Fain del Ricreatorio Spes di Grado, si è tenuta la presentazione del nuovo e inedito calendario giubilare gradese 2025, curato da don Giorgio Longo e promosso dalla Cassa Rurale FVG. Alla presenza di tantissime persone, mons. Mauro Belletti ha dato il benvenuto, augurando che si tengano corsi di dialetto gradese per i giovani e i più piccoli, un linguaggio sempre meno praticato e conosciuto nelle sue originali sfumature. Successivamente, la parola è passata al Presidente della Cassa Rurale FVG, Tiziano Portelli, che si è detto entusiasta per il progetto.
Il calendario, composto da 24 facciate alte 70 centimetri, è un vero e proprio scrigno di cultura e tradizioni, una gemma non solo per l’isola ma per l’intero Friuli Venezia Giulia.
Cristiano Meneghel ha illustrato l’opera, composta da oltre 500 proverbi, con brevissime note biografiche di tutti i Santi, e sul retro i testi delle canzoni più importanti per Grado, dalle antiche dell’800, a quelle del primo Novecento di Piero Marchesan Canàro, ai Festival e al folklore gradese più diffuso, rime, conte per bambini, preghiere in dialetto dei casoneri e antiche ninnenanne.
Durante l’esposizione, Meneghel ha interagito con don Longo, facendo ascoltare la melodia di alcune filastrocche e cantando per la prima volta una serie di vecchie ninnenanne dei nonni di laguna. I molti presenti hanno apprezzato l’omaggio della Cassa Rurale FVG, che ha regalato a tutti i presenti il calendario speciale in dialetto gradese, proprio in prossimità del Giubileo 2025. Anche a Roma, grazie al presepe, sarà presente l’anima del gradese, un animo fiero e combattivo che non si arrende mai. Come recita il proverbio del 1 gennaio 2025: “Comò che se nàvega Idio te giuta e nol te bandona mai”, (come ci si comporta così saremo accompagnati sempre dall’amore speciale di Dio).
Al parroco sono stati rivolti, come segno di gratitudine per l’ospitalità, gli ultimi proverbi sull’importanza di far comunità e collaborare assieme.
Don Paolo Nutarelli, ha concluso citando spesso la speranza e ricordando come siano stati scelti alcuni proverbi che invitano a praticare questa virtù in questi tempi non sempre confortanti.
Sin dalla metà degli anni Ottanta del secolo scorso, don Longo aveva intervistato gli anziani dell’isola ed ora da quello scrigno di memorie così prezioso ha saputo estrarre pagine importanti.
Già nel 1994 il sacerdote pubblicò un primo contributo sulle massime gradesi seguito cinque anni fa da un altro volume corposo sulle tradizioni più variegate dell’isola. Il calendario è impreziosito dalle foto aeree di Ivan Regolin.
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