CVCS: nuovi progetti in Costa d’Avorio

Nuovo direttivo e nuovi progetti per il Centro Volontari Cooperazione allo Sviluppo – CVCS ETS di Gorizia.
Dallo scorso 11 ottobre la presidenza del Centro è stata infatti assegnata a Corrado Scropetta, che per lungo tempo ha anche operato all’estero.
Accanto a questa prima novità il CVCS, che da circa 40 anni opera in progetti di sostegno e sviluppo, nella formazione ed emancipazione in numerosi Paesi quali Costa d’Avorio, Burkina Faso e Bolivia, ha recentemente visto l’approvazione di un importante nuovo progetto in Costa d’Avorio, finanziato con 1,5 miloni di euro dal Ministero dell’Interno del nostro Paese. “Un progetto che, coinvolgendo partner nazionali ed ivoriani, consentirà di creare in Costa d’Avorio, uno dei paesi dell’Africa Subsahariana che più alimenta le rotte dei migranti disperati attraverso il deserto del Sahara e poi del Mediterraneo, una struttura di formazione professionale con relative opportunità di inclusione sociale, cercando così di andare a limitare e debellare le rischiosissime migrazioni illegali via deserto e via mare, anche con programmi di informazione e sensibilizzazione in loco”, ha spiegato il presidente Scropetta.
Nello specifico infatti il progetto mira a contrastare le migrazioni irregolari dalle regioni ivoriane di Gbêkê e Haut-Sassandra incidendo sulle cause all’origine dei flussi, che sono per la gran parte riconducibili all’incapacità del sistema socio-economico locale di porre in connessione le potenzialità di sviluppo del Paese con l’esigenza, soprattutto giovanile, di inserimento occupazionale stabile e duraturo.
Le attività previste saranno orientate ad offrire alternative valide e significative ai potenziali migranti clandestini – perlopiù giovani “neet” esclusi da percorsi di formazione ed occupazione, minori in particolare condizione di fragilità ed emarginazione perché orfani, abbandonati o in conflitto con la legge – intese come opportunità di formazione professionale e di successivo inserimento lavorativo.
Trasversale sarà l’azione di sensibilizzazione circa i rischi legati alla migrazione irregolare, presso istituzioni, Organizzazioni della Società Civile e comunità, che darà senso e compiutezza all’esigenza di favorire la consapevolezza del segmento giovanile nell’innescare processi di sviluppo locale sostenibili.
Si interverrà in particolar modo nei territori di Daloa, Bouaké e Djébonoua con il il rafforzamento dei servizi di formazione professionale, di orientamento lavorativo, di start up d’impresa e di protezione sociale, per un aumento delle opportunità occupazionali tramite la promozione di percorsi formativi incentrati su un approccio “Know-how” rivolti alle figure chiave sia nell’ambito della formazione come docenti, educatori, funzionari, sia del settore imprenditoriale come artigiani, imprenditori, esponenti delle camere di commercio. Inoltre, verranno formati esperti nell’orientamento in grado di indirizzare i giovani nella ricerca dei percorsi formativi ed occupazionali, studiando simultaneamente l’evoluzione del mercato del lavoro. Infine, nell’ambito imprenditoriale, verranno creati dei percorsi di imprenditoria e start-up d’impresa per permettere alle figure chiave del settore di specializzarsi nelle competenze tecnico professionali.
Alle persone che si trovano in particolare condizione di fragilità sociale ed economica dei territori d’intervento si creeranno dei percorsi formativi al fine di facilitare l’acquisizione di una competenza professionale specialistica acquisita e riconosciuta a livello nazionale, che consenta un più facile accesso al mondo del lavoro, caratterizzato da una domanda di risorse qualificate e con competenze specifiche. I beneficiari, oltre ad accedere a dei percorsi formativi, avranno la possibilità di partecipare A work experiences presso aziende e artigiani presenti sui territori e avviare delle attività generatrici di reddito autonome.
Si creeranno quindi anche azioni di sensibilizzazione che coinvolgeranno e stimoleranno i destinatari affinché si rendano parte attiva nel contrastare le migrazioni irregolari; sarà prestata particolare attenzione agli studenti delle scuole dei territori d’intervento e ai gruppi giovanili, in quanto target più attratto dal mito dell’”Eldorado europeo”.
Anche in Italia saranno organizzate azioni di sensibilizzazione, soprattutto nelle scuole, incentrate, in particolare, sulle reali cause delle migrazioni con riferimenti anche alla storia del nostro Paese.