“La scuola è finita!”

Da novembre a febbraio, all’avvio dell’anno della Capitale Europea della Cultura, Gorizia lancia una nuova rassegna culturale sulle orme di Carlo Michelstaedter.
Un filo conduttore, che riprende una citazione dello stesso filosofo goriziano, “La scuola è finita!” per toccare temi contemporanei.
La regia è affidata a Massimiliano Finazzer Flory che ha invitato quattro nomi di punta a livello nazionale e non solo: Massimo Cacciari, Quirino Principe, Vittorio Sgarbi e Marcello Veneziani.
Protagonisti saranno, appunto, quattro grandi personaggi della cultura mitteleuropea, con un evento al mese nell’Auditorium di via Roma, tutti a ingresso libero per coinvolgere la cittadinanza.
Le lezioni magistrali, che avranno inizio alle 18.30, saranno corredate da letture teatrali a tema tratte da D’Annunzio, Ibsen, Gor’kij e Michelstaedter.
La conduzione e le letture saranno a cura del regista e attore Massimiliano Finazzer Flory.
«Il capitale di una capitale è la conoscenza, soprattutto della propria storia e del proprio futuro, e la nostra idea è quella di veicolarla attraverso il teatro», così Finazzer Flory. «Tra trent’anni, quando si chiederanno cosa avremo fatto di grande per la cultura di questa città, questi eventi saranno sicuramente un punto importante».
Il curatore ha voluto puntare il dito «sulla necessità di rispettare il corpo docente di ogni ordine e grado, per riportare l’educazione e la cultura al centro della società». Finazzer Flory ha, così, lanciato il suo messaggio con la necessità di «recuperare i rapporti umani anche nelle classi, dove un tempo il compagno era un amico», concludendo domandandosi «cosa ci resterà di tutto ciò una volta terminata la capitale?».
Un format, quello scelto da Finazzer Flory, che non sarà di solo teatro ma anche “musica, proiezioni e letture, per unire le varie forme della cultura”.
Si è partiti venerdì 22 novembre con il filosofo Massimo Cacciari: “La scuola è finita. Ma i maestri dove sono?”.
In questo primo incontro la filosofia è stata protagonista insieme alle domande intorno al vivere e le interrogazioni che danno senso al nostro essere qui a guidare la riflessione sull’Europa e dentro l’Europa, per capire se esiste ancora un’unità emotiva e morale in cui riconoscerci. Letture teatrali da testi di Michelstaedter.
Quindi, lunedì 9 dicembre, spazio al musicologo Quirino Principe: “La scuola è finita. Ma chi ascolta davvero la lezione?”.
Il musicologo è il medico della nostra anima e ascolta un suono che viene da lontano, una campanella che annuncia la fine di qualcosa.
Gli spettatori saranno chiamati in causa come parte di uno spettacolo unico: “Il Novecento e il tempo che verrà… Letture teatrali da testi di Gor’kij”.
Ancora lunedì 27 gennaio con lo storico dell’arte Vittorio Sgarbi: “La scuola è finita. Ma cosa abbiamo imparato?”.
L’arte ci parla di creazione e vuole consegnare i voti alle nostre emozioni, senza avere paura di chiamare Dio e la bellezza al suo cospetto.
Un’occasione per scorniciare i quadri e far uscire amore e morte di un’epoca non così alle nostre spalle.
Letture teatrali da testi di Ibsen.
Si chiuderà martedì 28 febbraio con il filosofo Marcello Veneziani: “La scuola è finita. Ma quali compiti da fare?”.
In questo quarto e ultimo incontro ci sarà spazio per un intervallo tra i libri da portare a casa e si parlerà di amore necessario.
Del resto in classe non si studia abbastanza la vita.
Dare voce e volto a essa con la nostalgia, con il mito, con il bisogno di un’origine pare fare cultura senza essere egemonia.
Letture teatrali da testi di D’Annunzio.

Ivan Bianchi