È nata Esther, bambina adottata da due comunità!
11 Febbraio 2020
Una giornata ricca di segni ma soprattutto di presenze quella della Giornata della Vita celebratasi a Capriva e Moraro. La bella notizia accolta da tutti con gioia é stata la comunicazione da parte del Centro Aiuto alla Vita di Mirano (VE) che é nata Esther, la bambina adottata dalle parrocchie di Moraro e Capriva lo scorso anno. Così alla Messa é stata letta la comunicazione ed era visibile l’emozione sul volto dei presenti. Nel corso delle celebrazioni poi c’é stata una testimonianza di alcune coppie sul tema della vita, dell’accoglienza, ma anche della fede vissuta. “Che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna” fa dire l’evangelista Matteo nel suo Vangelo al giovane che rivolge questo interrogativo a Gesù e si son chiesti i testimoni venuti in parrocchia? Una domanda, hanno risposto, che ce la poniamo tutti, anche se non sempre la lasciamo affiorare con chiarezza: rimane sommersa dalle preoccupazioni quotidiane. Nell’anelito di quell’uomo traspare il desiderio di trovare un senso convincente all’esistenza. Gesù ascolta la domanda, l’accoglie e risponde: “Se vuoi entrare nella vita osserva i comandamenti”. La risposta introduce un cambiamento – da avere a entrare – che comporta un capovolgimento radicale dello sguardo: la vita non è un oggetto da possedere o un manufatto da produrre, è piuttosto una promessa di bene, a cui possiamo partecipare, decidendo di aprirle le porte. Così la vita nel tempo è segno della vita eterna, che dice la destinazione verso cui siamo incamminati.Le testimonianze, molto concrete e reali, hanno letteralmente rapito l’attenzione dei fedeli che si sono poi soffermati a commentare a fine Messa non mancando di avvicinare le coppie e ringraziarle per l’annuncio di speranza e di fede vissuta offerto. Un’occasione questa alcuni hanno suggerito che dovrebbe ripetersi più volte nel corso dell’anno, momento prezioso che ricorre alcune volte l’anno. La primula della vita poi é stata il piccolo segno che molti hanno portato a casa e che prolunga visivamente l’esperienza vissuta e una giornata da ricordare. Anche da queste righe un ringraziamento alle coppie delle comunità catecumenali di san Giorgio di Nogaro che hanno lasciato un bel segno di umanità e di fede.
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