Giuseppe Ferdinando del Torre: filantropo e uomo di cultura
20 Aprile 2020
Il 12 aprile 1894, esattamente 126 anni fa, Romans perdeva Giuseppe Ferdinando del Torre, uno dei più illustri personaggi nel campo socio-sanitario, educativo, politico e letterario, cui la terra goriziana abbia dato i natali, mentre Romans gli ha dedicato una via e l’intitolazione della scuola media. E’ stato un filantropo che si è completamente speso per la crescita della società e della sua gente, facendo leva sulla scienza e sulla razionalità in un periodo in cui regnava ancora la superstizione. Era nato il 14 maggio 1815, dal matrimonio tra Giulio e Maria Frisacco di Tolmezzo, la cui famiglia si era trasferita nel 1813 da Palmanova a Romans, per aprire la farmacia “All’insegna della Madonna”, che tuttora opera in paese, ponendosi come una tra le più antiche presenti nella nostra regione. Giuseppe Ferdinando del Torre ha frequentato le scuole elementari a Romans, poi il Ginnasio a Gorizia, quindi si trasferì all’Università di Padova, dove nel 1840 conseguì il diploma in farmacia, che vale l’attuale laurea. Conclusi gli studi, il padre lo incaricò di amministrare i beni della famiglia, mentre nel momento in cui il genitore morì, nel 1847, all’età di 62 anni, Giuseppe Ferdinando, assieme al fratello Francesco Michele, iniziarono a gestire la farmacia. Giuseppe Ferdinando del Torre partecipò attivamente alla vita pubblica del paese, dove si occupò soprattutto dei problemi della scuola e dell’agricoltura, ricoprendo pure la carica di podestà. E’ stato membro dell’Associazione Agraria Friulana e di quella di Gorizia, ispettore scolastico a Romans nel 1843, deputato alla Dieta Provinciale di Gorizia nel 1861, membro del Consiglio scolastico distrettuale di Gradisca dal 1865 al 1870 e della Commissione distrettuale per l’imposta fondiaria nel 1869. Cattolico-liberare non si è mai sposato dedicando la propria vita alla famiglia e al lavoro, all’educazione e la miglioramento delle condizioni fisiche e morali dei contadini. Promosse la scuola domenicale dedicata ai giovani del paese insegnando loro le nuove tecniche di coltivazione e le metodologie agricole più moderne, mentre nel 1865 iniziò la pubblicazione in lingua friulana de “Il Contadinel”, un lunario pieno di suggerimenti economici e sociali, che pubblicò a cadenza annuale fino nel 1895, con l’ultimo numero che venne ultimato, dopo la sua morte, dalla nipote Maria Molinari Pietra, nota scrittrice che dallo zio trasse una profonda influenza culturale: ha pubblicato molte opere tra cui “Ottocento friulano”. Il lunario di del Torre forniva consigli e istruzioni su come vaccinare il bestiame, come arare la terra, travasare il vino, ammazzare il maiale, ma forniva pure nozioni di geografia, astronomia, medicina, toccando pure temi politici e di attualità. Informava pure sui mercati, fiere, cicli lunari, salute igiene e vita in famiglia. Il tutto per elevare il livello culturale della gente, allontanandola da comportamenti irrazionali, pregiudizi e superstizioni ataviche. Dal 1856 al 1875 il “Contadinel” venne pubblicato in lingua friulana, dal 1876 al 1885 in italiano, dal 1886 al 1895 in lingua friulana e italiana. Ha collaborato pure con la pubblicazione “L’amico del contadino”, “L’annuario della Società Agraria di Gorizia”, “Atti e memorie della Società Agraria di Gorizia, “Bollettino della Società Agraria Friulana”. Il del Torre si è spento il 12 aprile 1894 e riposa nel cimitero di Romans, mentre a sua memoria appare pure una targa marmorea posta il 24 maggio 1933 sulla facciata della farmacia in via Latina e sulla quale si legge: Di qui Giuseppe Ferdinando del Torre colle auree pagine del suo “Contadinel”, per mezzo secolo pur fra i ceppi del dominio straniero alimentò il sacro culto della Patria sui campi (1815 – 1894).
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