A quando un piano per l’infanzia?
29 Aprile 2020
Però questo accenno dev’essere sfuggito ai più, se la mattina dopo non ce n’è traccia sui giornali… mentre continua a dondolare l’altalena degli annunci ridondanti che sventaglia da “aperto tutto subito” ad “aperto a rischio controllato”: un’altalena alimentata in modo contraddittorio sui social e più pacatamente sui commenti dei quotidiani, che ancora insistono come Paolo Giordano sul Corriere della Sera che “Serve un atto di responsabilità da chi governa la crisi sopratutto quando la responsabilità è delegata dai politici agli scienziati, agli esperti”. Ma, si chiede lo scrittore, “Chi sono gli scienziati, gli esperti che vediamo in TV? Imprenditori, economisti, ristoratori, sacerdoti in varia rappresentanza, ma nessun preside, nessun insegnante come del resto nessun libraio, nessun attore di teatro/cinema… latitanza della scuola, marginalità della cultura, separate dal resto della vita sociale e dal comparto produttivo!”.Di certo sappiamo che il 4 maggio partirà la fase 2.Torniamo a parlare di vita fuori casa, almeno per alcune attività lavorative. Finalmente. Tutti stanchi di star bloccati nello spazio ridotto della casa, una convivenza dai contorni inediti e difficili da stabilire.Dice Tonucci, scrittore per l’infanzia e membro del CNR,”I bambini sono cambiati, si sono dimostrati più resistenti degli adulti e dei vecchi per una maggiore capacità di vita fantastica, ma sono stufi”.Intanto il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte conferma quanto dichiarato in precedenza dalla Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina già a metà del mese di aprile “E’ chiuso questo anno scolastico”, aprendo di fatto un “liberi tutti” sul passaggio all’anno successivo.Quindi le scuole italiane riapriranno a settembre mentre in Svezia ed in Svizzera sono già riaperte, in Spagna ed in Inghilterra viene garantita l’ora d’aria giornaliera ai bambini.E da noi? Perché non si parla dei bambini?Ancora una volta sono assenti, o piuttosto esclusi, da ogni visione strategica a breve e lungo periodo. Non ci stanno le mamme napoletane aderenti al Manifesto per i diritti ed i desideri dei bambini. Quelle mamme alla spicciolata sono scese silenziosamente in Piazza Dante per dar vita ad una sorta opera d’arte situazionista, composta dalle sagome dei loro figli, disegnate e modellate da loro stessi, posizionate tra le inferriate che proteggono la statua di Dante e allo striscione “Che fine hanno fatto i bambini? LIBERIAMOLI!”.A Bologna molti genitori si stanno accordando per affiggere un cartello sul portone di casa “Qui vivono BAMBINI”. E da qua a settembre, se i genitori lavorano, con chi staranno i bambini? Con le nonne, le più a rischio contagio? Con le mamme che però dovranno lasciare il lavoro, perché i congedi straordinari sono consumati ed i bonus babysitter son di là da venire?Ancora una volta donne e madri a reggere tutto…Ministra Azzolina e Ministra Bonetti, attivate da subito iniziative concrete per i lunghi mesi che ci attendono!
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