San Valeriano: riprendere il cammino. Insieme
18 Gennaio 2015
Per la comunità di San Valeriano quello attuale è un momento di profonda transizione: dopo avere contato negli anni su una presenza radicata di sacerdoti o comunque di religiosi nelle strutture di via King, da alcuni giorni essa ha salutato la presenza dell’ultima figura consacrata, quella del diacono permanente Renato Nucera con la famiglia, che risiedeva a San Valeriano dal 1998. Nucera è stato destinato dall’arcivescovo di Gorizia, mons. Redaelli, ad altri incarichi in seno alla Diocesi. “Questo ha aperto una nuova pagina di vita, ma anche di impegno, nonché di ritrovato protagonismo per la comunità locale” commenta il parroco dell’Unità Pastorale di Gradisca don Maurizio Qualizza, che ha convocato un incontro pubblico con i fedeli per discutere il futuro e per cominciare una nuova strutturazione dei servizi e della vita pastorale. Il parroco ha chiesto che siano anzitutto i laici della comunità a garantire sempre più la strutturazione dei servizi, anche in una prospettiva ormai palese di calo numerico di sacerdoti e di possibili cambiamenti pastorali e come risposta alla loro vocazione laicale. Giovedi scorso, una quarantina di persone del borgo Basiol e non solo hanno risposto all’invito di riunirsi in assemblea per parlare della disponibilità da ricercare e offrire per il futuro di San Valeriano. Molti dei presenti hanno preso la parola per offrire la propria idea. “Dai presenti è sorto un positivo desiderio di collaborare e fare sempre più del centro pastorale il cuore della vita del Borgo per non ridurlo a una di quelle periferie-dormitorio, priva di centri aggregativi o lavorativi in loco – spiega don Qualizza – Si è convenuto di continuare a garantire la vita della Chiesa con la disponibilità di diverse persone che l’hanno confermata, ma anche di progettare insieme dei momenti di comunità che facciano sentire il centro parrocchiale come la casa di tutti”. Una domanda è sorta tra i presenti, e cioè se la Diocesi abbia qualche idea particolare sulle strutture di San Valeriano, luogo che è frequentato anche da persone dei paesi circostanti grazie al suo essere geograficamente centrale del decanato di Gradisca nonché, fra l’altro, vicina al Cara di via Udine dove vi sono numerosi ospiti che erano abituati a frequentare quegli spazi, a trovarvi un riferimento per le più svariate esigenze. È chiaro che un ruolo sul destino di San Valeriano, riferimento per tante famiglie e soprattutto per tanti nuovi residenti di Gradisca, potrebbe recitarlo anche un futuro riassetto delle parrocchie della Diocesi. Accorpamenti e unità pastorali sembrano il futuro da percorrere e ciò metterebbe San Valeriano non in periferia, ma al centro di una nuova pastorale. “Come comunità – conclude don Qualizza – rinnoviamo il ringraziamento al diacono Renato Nucera e alla sua famiglia per quanto ha fatto in sedici anni di presenza pastorale a Gradisca. Ora si apre un nuovo capitolo, ma é già positivo il phatos di comunità che si é sentito nell’assemblea parrocchiale”.
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