Pedonalizzazione per via Roma?
1 Giugno 2020
Si è fatto un gran parlare, negli anni trascorsi, sull’ipotesi di pedonalizzare la via Roma di Cervignano. Ora la questione torna alla ribalta alla ripresa delle attività commerciali con la Fase 2 dopo il Covid-19. Poter rendere pedonale la via Roma permetterebbe di dare nuovo slancio a un commercio che da tempo è in evidente difficoltà. Si tratta di un’iniziativa che vede già diverse amministrazioni comunali in tutta la regione Friuli Venezia Giulia artefici di simili iniziative e che consentirebbe di rispettare anche il distanziamento sociale; pensiamo ai titolari di bar che potrebbero posizionare gli arredi all’aperto secondo le nuove prescrizioni. In alcune circostanze durante l’anno la suddetta via è stata resa pedonale in concomitanza con iniziative, soprattutto in occasione delle festività di fine anno. Per converso, c’è chi sostiene, invece, che la pedonalizzazione ha avuto già esperimenti che però non hanno sortito gli effetti sperati e, anzi, con diversi commercianti in netto dissenso rispetto a questa soluzione. Non da meno si devono registrare delle problematiche legate alla viabilità cittadina e in particolare per gli autobus che sono diretti all’autostazione di piazza Marconi. Pur con i dovuti distinguo che una simile operazione potrebbe comportare, c’è da sottolineare come l’amministrazione comunale abbia già pensato di realizzate per via Roma il progetto zona 30, intendendo la velocità massima consentita da chi si trova a percorrere la centrale arteria, che è già finanziato. C’è però da rimarcare come peer attuare questo ultimo progetto si debba attendere che si possa realizzare l’autostazione nel nuovo centro intermodale e questo, in tempi di ristrettezze economiche anche conseguenti al coronavirus, pare al momento non fattibile nell’immediato. Oltretutto si renderebbe necessario anche ripensare alla circolazione dei veicoli nell’intero territorio comunale. Una cosa invece è di facile attuazione: il reperimento di aree pubbliche da destinare gratuitamente a quegli esercizi che potranno così allestire gli arredi esterni e garantendo un recupero dei posti a sedere con le nuove norme in termini di distanziamento sociale previste dalla normativa nazionale.
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