Cormòns: “La settimana delle grazie”, concluso l’Ottavario di Rosa Mistica

Ogni comunità cristiana dell’ex decanato di Cormòns ha compiuto il suo pellegrinaggio nei diversi giorni dell’ottavario. Il Santuario di Rosa Mistica, però, rimane in tutto l’anno per i cormonesi e coloro che abitano nei paesi limitrofi un oasi di preghiera. La settimana dell’Ottavario è comunque una settimana particolare per il Santuario, perché si ricorda il 15 Gennaio 1737, quando la piccola statua di Rosa Mistica sudò e continuò a sudare per più di 15 giorni.Sorelle e sacerdoti asciugarono quella preziosissima rugiada con panni di lino che vengono ancora conservati come reliquie. Quella stessa sera la Madonna ridonò la salute a Leonardo Cochar, uomo di 79 anni, che lasciò ai piedi della Vergine le sue grucce per sempre. Accanto, un mendicate depose un soldino chiesto in elemosina ad una signora, il suo gesto inatteso fu seguito da tutti i presenti. Da quel momento grazie ed offerte furono continue. Per dar modo ai cormonesi di vivere l’Ottavario di Rosa Mistica tutte le Sante Messe domenicali del 18 gennaio sono state celebrate in Santuario ed eccezionalmente è stata celebrata una Santa Messa anche alle ore 11.A concludere l’Ottavario di Rosa Mistica è stato l’Arcivescovo Carlo che ha presieduto la Concelebrazione Eucaristica solenne alle 18.30 di domenica 18 gennaio. Il Vescovo Carlo ha iniziato la Santa Messa dicendo che il Santuario di Rosa Mistica è un luogo pieno delle tante preghiere che i cormonesi e le suore del Convento della Provvidenza recitano ogni giorno. Se le preghiere fossero non inanimate il Santuario cormonese sarebbe pieno di preghiere e nessuno potrebbe entrarci.Nella sua omelia il Vescovo ha sottolineato come il brano di Giovanni che narra la vocazione di Andrea, proclamato durante la celebrazione, sembra non molto completo. Non si dice chi è il discepolo che con Andrea hanno seguito Gesù dopo l’invito di Giovanni il Battista. Non si dice molto del dialogo tra i due discepoli e Gesù, tra Andrea e Simone, ma nemmeno tra Gesù e Simon Pietro. Secondo l’Arcivescovo il brano evangelico non è molto dettagliato, perché ci vuole dire che il discepolo di cui non si conosce il nome siamo noi. La vita di fede di noi cristiani è il quinto Vangelo mai scritto.La Celebrazione Eucaristica di conclusione dell’Ottavario di Rosa Mistica è stata anche l’occasione per la comunità cristiana cormonese di riabbracciare il diacono Renato Nucera e la sua famiglia che è ritornato a Cormòns dopo il servizio svolto presso l’Unità Pastorale gradiscana.Anche se il diacono Renato sarà molto impegnato in diocesi, nella Caritas e a servizio dell’arcivescovo, comunque la parrocchia di Cormòns è grata per la testimonianza di servizio che Renato saprà sicuramente offrire a Cormòns.