Don Ennio, sacerdote da 65 anni
8 Febbraio 2015
“Spirito squisitamente goriziano con il cuore rivolto a Montesanto, uomo di cultura, insegnante severo, sempre coerente testimone -con il suo lungo ministero, segnato da una sana libertà fondata sulla centralità della coscienza e della fede- è anche l’anima preziosa di una amicizia fraterna. Di tutto questo (e di altro) gli siamo vivamente riconoscenti” . sono le parole con le quali è stato festeggiato domenica scorsa, nel felice anniversario della consacrazione sacerdotale avvenuta sessanta cinque anni fa nel duomo di Gorizia, don (monsignor) Ennio Tuni. Attorno al sacerdote diocesana si sono fatti vicini la comunità di Tapogliano e Campolongo dove egli abita ed è stato parroco dal 1984; e poi sono convenuti molti amici e parenti da Gorizia, da Terzo ed Aquileia e dal altre località, insieme ad una ventina di sacerdoti diocesani.Due i momenti della festa: la messa di ringraziamento nella chiesa parrocchiale parata a festa e con l’accompagnamento di giovani voci che hanno sostenuto il canto. La lìturgia, guidata da don Giordani che da trenta anni “presta la voce” a don Tuni, è stata l’occasione per evidenziare appunto la centralità della lode a Dio di ogni vita e di ogni testimonianza. Facendo riferimento alle letture della domenica, il professore di Sacra Scrittura ha delineato la vocazione battesimale di ogni credenti e quindi anche del presbitero di essere parte di un popolo di re , sacerdoti e profeti; ha poi colto nella caratterizzazione profetica il fondamento di ogni esistenza chiamata, nella responsabilità, a essere insieme segno e testimone della fede. Infine ha evidenziato la dimensione liberante dell’esistenza cristiana che si configura come soggetto che vive la fede nella donazione di sé agli altri per amore.A conclusione della Messa -insieme con la lettura da parte di don Armando Zorzin di una lettera dell’arcivescovo Carlo Redaelli di affettuose congratulazioni per il felice traguardo raggiunto- don Giordani ha tracciato un breve profilo del sacerdote e del ministero sacerdotale di don Tuni, riconoscendogli in specifico alcune caratterizzazioni: essere appunto fattore di amicizia e di fraternità, di saper stare nel tempo senza nostalgie, di avere fatto della cultura una dimensione di vita e di sapienza, di essere vissuto al servizio della comunità in nome del dialogo e dell’incontro, di avere testimoniato la carità, di avere stabilito con tutti relazioni di forte consistenza e amicizia.Nella testimonianza di don Giorgio si sono unite anche il sindaco, la lettera da Novara del movimento apostolico del centro mons. Novarese e quella di un amico di Terzo d’Aquileia (Angelo Rizz) che ha testimoniato l’apertura e la disponibilità del sacerdote, di ieri e di oggi. Nella sala parrocchiale sono stati consegnati al sacerdote alcuni doni e saluti: prima di tutto la targa dell’amministrazione comunale. La giovane sindaco, Cristina Masutto, ha sottolineato e ringraziato per la testimonianza dell’uomo e del sacerdote con parole affettuose e formulato gli auguri a nome di tutti. Tanti altri segni augurali hanno accompagnato il nuovo apparecchio televisivo presentato dall’amministratore parrocchiale don Olivo a nome dei consigli pastorali delle due comunità ed hanno fatto da anticipo ad un momento di festa.Don Ennio ha espresso a tutti i presenti ed in particolare ai sacerdoti un caldo ringraziamento per la partecipazione e la presenza.
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