Fraternità, sinodalità, ministeri
3 Giugno 2021
“Cera una volta un tempo in cui i preti e i cristiani più impegnati nella comunità avevano un bel da fare per giustificare e cercare di spiegare alle persone non troppo “del giro” le posizioni spesso viste come tradizionaliste e rigide da parte del papa e della curia romana. Le comunità di periferia erano viste come più “umane”, più sensate nelle proprie posizioni, più capaci di creare comunità e di vivere una vicinanza bella ed evangelica. Papa Francesco, che viene dalla periferia del mondo, in poco tempo sembra aver “ribaltato la frittata”, chiedendo a tutta la Chiesa di accelerare alcuni processi di riforma per essere più evangelica, più disponibile allo Spirito, più capace di essere voce profetica nel mondo. Molti preti e molti cristiani impegnati si sono trovati come “superati” da un pontefice che sta incoraggiando tutta la comunità dei credenti ad attuare la prospettiva missionaria, ministeriale e sinodale che è stata prospettata dal Concilio Vaticano II e che il vescovo di Roma ha rilanciato nell’esortazione apostolica Evangelii gaudium. Più volte papa Francesco ha richiamato l’importanza di riprendere in mano quel testo e l’intervento al convegno di Firenze e di cercare vie per attuarlo. In questo tempo di pandemia, in cui abbiamo fatto e facciamo una grande fatica a guardare lontano e a sognare il futuro, il richiamo di papa Francesco può essere un aiuto fondamentale per intuire verso dove andare come comunità credente. Egli ci incoraggia e ci sfida su più fronti. Con la “Fratelli tutti” ci invita a costruire legami di fraternità, superando la logica dei recinti e indicando la possibilità di trovare elementi comuni con tutta l’umanità. Mettendo a tema del prossimo sinodo dei vescovi proprio la sinodalità e spronando la Chiesa italiana ad attivare processi di ascolto del popolo di Dio, con la consapevolezza che c’è un senso della fede dei fedeli che va rivalutato, ci incoraggia a credere maggiormente nello Spirito Santo all’opera in ogni credente e nel discernimento di cui ogni battezzato e capace. Con l’apertura dei ministeri di lettore e accolito alle donne e con l’idea di istituire il ministero del catechista, papa Francesco ci sprona a considerare maggiormente i carismi di ogni persona, a costruire una Chiesa meno clericale e più impegnata, in cui le persone si mettono in gioco seriamente.Tutti questi temi non sono estranei alla vita della nostra chiesa diocesana. Anzi abbiamo nelle nostre comunità esperienze molto belle di fraternità e di collaborazione, perfino rafforzate nel tempo del Covid; abbiamo strutture che incoraggiano la sinodalità (ad esempio il far coincidere l’assemblea del clero con il consiglio presbiterale, la composizione del Consiglio Pastorale Diocesano che vede la rappresentanza di tutte le unità pastorali, alcuni suggerimenti per la composizione dei C.Pa.Pa. e per il metodo di lavoro…) anche se non sempre le sappiamo far funzionare al meglio; ci sono molte persone che vivono ministeri vecchi e nuovi con dedizione, competenza e disponibilità. Continuare su questa strada sembra offrire la possibilità di parlare in modo più credibile del vangelo. Al termine di questo anno pastorale piuttosto strano, in cui molte attività e riflessioni si sono come bloccate per la difficoltà ad immaginare il domani, vorremmo ritrovarci come Chiesa per respirare un po’ di futuro, per entrare in orizzonti ampi che aiutino a ricollocare i problemi che altrimenti ci sembrano insormontabili. L’assemblea, come preannunciato, si svolgerà in tre momenti. Mercoledì 9 giugno alle 20.15 presso il duomo di Cervignano ci sarà un primo incontro, con l’obiettivo di ricevere alcuni input da fuori come stimolo a guardare la nostra situazione con occhi nuovi. È stato chiesto a don Giovanni Cesare Pagazzi e a Moira Scimmi, entrambi teologi, di aiutarci a sviluppare il tema: “Fratelli e sorelle, in dialogo, per servire: Fraternità, sinodalità, ministerialità nella Chiesa di papa Francesco”. Alla luce di quanto emerso in questo primo incontro, i consigli pastorali dei vari decanati della diocesi saranno chiamati a fare un esperimento di sinodalità, provando a discernere che cosa significa per la nostra Chiesa accogliere la prospettiva della fraternità e cercando di individuare quali ministerialità sono necessarie nel nostro tempo, non solamente in funzione intraecclesiale. Questi incontri si svolgeranno per il decanato di Cormons-Gradisca venerdì 11 giugno alle 19 presso il duomo di Cormons, per il decanato di Cervignano-Aquileia-Visco lunedì 14 giugno a Cervignano; per il decanato di Gorizia martedì 15 giugno; per il decanato di Monfalcone-Ronchi-Duino giovedì 17 giugno alle 20.30 a S. Nicolò-Monfalcone; per il decanato di S. Andrea martedì 15 giugno alle 20.30 presso la chiesa di S. Andrea. Indicazioni più precise verranno date direttamente nei decanati. Nella terza sera, mercoledì 23 giugno alle 20.15, i consigli delle varie parrocchie e unità pastorali sono convocati a Monfalcone – S. Nicolò per ascoltare quanto emerso dagli incontri e le conclusioni dell’arcivescovo a partire da questo esercizio di discernimento e sinodalità. Sarà l’occasione per affidare al Signore i nostri progetti, perché un po’ alla volta emergano i suoi progetti per questo nostro tempo.
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