L’acqua, un bene prezioso che non deve essere sprecato
1 Marzo 2015
E’ noto che “l’Oro Blu”, come spesso viene definito, non sia una risorsa inesauribile, ma quanto siamo consapevoli di tutto ciò? La grande urbanizzazione anche nelle zone più umide, la crescita demografica, l’aumento dei consumi pro capite e l’inquinamento sono tutte cause che hanno fatto già saltare il fragile equilibrio idrico in molte parti del globo, tenendo poi presente che solo il 2,5% dell’acqua che ricopre il pianeta è dolce e di questa dobbiamo eliminare ancora un 1% rinchiuso all’interno dei ghiacci. Entro il 2025, solo tra dieci anni quindi, i 2/3 della popolazione mondiale potrebbero trovarsi in una situazione di “stress idrico”.Secondo i dati raccolti dal World Water Council, organismo sullo studio e la ricerca del consumo d’acqua attivo dal 1996 e organizzato da specialisti e organizzazioni internazionali del settore idrico, 1 miliardo di persone non ha accesso all’acqua potabile e quasi 4 miliardi non dispongono di acqua sufficiente per uno stile di vita “sano”. Annualmente si contano 8 milioni di morti per malattie legate all’acqua, dei quali 1,4 milioni sono bambini.L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha reso noto come, per i bisogni vitali, una persona ha bisogno di 40 litri al giorno di acqua potabile; il 40% della popolazione mondiale vive al di sotto di questa soglia
Ma come ce la caviamo nel nostro paese?Attualmente in Italia si consumano 215 litri di acqua a testa al giorno, contro i 425 litri quotidiani che un singolo abitante degli Stati Uniti consuma quotidianamente. In ogni caso dobbiamo “tenere gli occhi aperti”, dal momento che il consumo idrico sta toccando livelli critici; oltre a quella per il consumo personale va considerata infatti anche l’acqua che, quotidianamente, viene utilizzata per la produzione di beni e servizi.Secondo alcuni dati diffusi dal WWF, in Italia si utilizzano 132 miliardi di metri cubi all’anno all’interno dei cicli produttivi, collocandoci al terzo posto tra gli importatori mondiali di acqua dopo Giappone e Messico.”E’ importante mantenere una costante informazione e sensibilizzazione su queste tematiche – ha raccontato Sara Fornasir del Centro Volontari Cooperazione allo Sviluppo di Gorizia -, che sia quanto più ampia possibile: i nostri progetti prevedono incontri con il pubblico, conferenze e attività con le scuole di ogni ordine e grado”.
L’operato del CVCS di GoriziaIl CVCS già da un trentennio opera nei Paesi del sud del mondo, in particolare in Africa, con progetti che hanno come finalità il garantire l’accesso all’acqua. “In Burkina Faso – ha spiegato la referente – il progetto prevede la realizzazione di pozzi e, parallelamente, un’attività strettamente legata al diritto all’acqua, ossia il diritto al cibo, poiché con l’acqua si ha la possibilità di coltivare. Viene promossa la realizzazione di piccoli orti nel perimetro del pozzo, curati spesso da gruppi di donne: la coltivazione di ortaggi contribuisce a migliorare notevolmente tanto la quantità di cibo disponibile, che la sua qualità”.Il lavoro del CVCS è poi intenso nelle scuole, per sensibilizzare le fasce più giovani ad un consumo consapevole del bene prezioso rappresentato dall’acqua. “Cerchiamo sempre di fare un parallelismo tra la situazione nel sud del mondo e la nostra: scarsità di cibo e acqua, dieta spesso monotematica, contro l’abbondanza che c’è da noi, motivo per cui parliamo anche degli sprechi che caratterizzano la nostra società”, ha spiegato Sara.
I giovani e l’uso/spreco d’acqua“Sicuramente negli anni c’è stato un crescendo d’interesse da parte degli insegnanti sulla tematica – ha raccontato l’operatrice del CVCS -, perché queste problematiche di ordine globale sono diventate sempre più attuali e c’è la necessità per l’insegnante di approfondirle. Per quanto riguarda invece bambini e ragazzi, c’è sicuramente ancora poca percezione del fatto che l’acqua non è un bene infinito, perché qui siamo purtroppo abituati ad un uso che favorisce questo tipo di atteggiamento. Pertanto direi che c’è sicuramente più attenzione rispetto solo a qualche anno fa, ma lo spreco c’è, esiste”.All’interno degli incontri con le classi, gli operatori presentano la tematica acqua non dal punto di vista scientifico ma come risorsa: si racconta loro della distribuzione non omogenea di questo bene, si tratta del ciclo dell’acqua – non più perfetto ma modificato negli equilibri dall’inquinamento – e quindi si fa riferimento ai contesti che devono fare i conti con una grave carenza d’acqua, spiegando ai ragazzi i progetti in corso nel sud del mondo. “Uno degli obiettivi è far capire ai più piccoli e giovani che il problema acqua potrebbe effettivamente riguardare in un domani non lontano anche noi – ha sottolineato la referente – e che dobbiamo quindi imparare ad utilizzare questa risorsa con maggior rispetto e consapevolezza, seguendo poche semplici regole per un utilizzo più consapevole”.
CVCS: 10 regole per un utilizzo consapevole dell’acqua– Aprite il rubinetto solo quando occorre: mentre vi lavate i denti non serve lasciar correre l’acqua, apritela per risciaquarvi.- Riparate subito le perdite d’acqua dei vostri impianti- Non lavate le verdure sotto l’acqua corrente ma lasciatele immerse in essa.- Se possibile utilizzate dei programmi economizzatori quando avviate lavastoviglie e lavatrice e utilizzatele a pieno carico.- Per lo scarico del water, se possibile fate installare i pulsati per la riduzione del getto d’acqua.- Dotate i rubinetti di un frangigetto per ottimizzarne uscita e utilizzo.- Prediligete la doccia alla vasca da bagno.- Monitorate eventuali anomalie del contatore dell’acqua: potrebbe esserci qualche guasto del quale non siete a conoscenza.- Per innaffiare le piante riutilizzate l’acqua del lavaggio delle verdure o quella di cottura, ovviamente se senza sale e fatta raffreddare.- Se possibile, non usate acqua potabile per lavare l’automobile.
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