Un’identità cristiana robusta che abbia sempre Dio al centro

Lo scorso 26 dicembre, si è rinnovato nel rione di Vermegliano il tradizionale appuntamento  della festa patronale in onore di S. Stefano diacono e martire. A presiedere la S. Messa festiva, è stato don Santi Grasso vicario episcopale per la cultura dell’Arcidiocesi. Nel delineare la figura del santo patrono, don Santi ha ricordato che il cammino cristiano è fatto di difficoltà e persecuzioni anche ai nostri tempi. Dunque da parte del celebrante il richiamo ad una necessaria riflessione sull’esperienza religiosa di tutti i credenti che non possono sperare e vivere in riti  e tradizioni consolidate. Sono state anche ricordate le parole del diacono Stefano: “Signore non imputare loro questo peccato”. Una citazione doverosa per spigare – da parte di don Santi – che Stefano ha chiesto perdono e misericordia di fronte ai suoi nemici.”Santo Stefano, ’ pieno dello Spirito Santo ’ relativizza così il peccato e il male” così don Santi che ha poi concluso: “Noi dobbiamo dimostrarci capaci di ricevere lo Spirito come Stefano per recuperare la visione profetica. Lo Spirito è al centro dell’esperienza cristiana e dà la forza per riacquisire un’identità cristiana robusta con Dio al centro di tutti noi e delle nostre relazioni”. Al termine della concelebrazione eucaristica, il parroco mons. Ignazio Sudoso ed il sindaco di Ronchi dei Legionari Livio Vecchiet  hanno consegnato il tradizionale “Premio Santo Stefano” edizione 2021 al signor Ervino Gigante per il suo generoso, instancabile e silenzioso servizio alla realtà ecclesiale e civile. Una testimonianza che prosegue ininterrottoa ormai da quasi quaranta anni nella comunità di Vermegliano ma che ha avuto modo di esprimersi in prima persona anche a favore delle iniziative portate avanti dal Centro missionario diocesano tanto in Costa d’Avorio quanto in Romania.