“L’omicidio Nemtsov rivela che Putin è pronto a tutto”

Una grande manifestazione, pur inferiore alle attese, ha attraversato domenica le strade di Mosca, nel ricordo di Boris Nemtsov, già vicepremier ai tempi di Eltsin, divenuto uno scomodo oppositore dell’attuale presidente russo Putin. Maria Przelomiec, docente dell’Università di Varsavia, tra i più stimati esperti delle questioni dell’Est Europa, fa il punto della situazione in Russia. Proveniente da una famiglia cattolica, Przelomiec è opinionista della stampa cattolica polacca.

Professoressa, chi era Boris Nemtsov? Era una figura così rilevante in Russia? “Era uno degli oppositori di Putin più attivi e più visibili in Russia. Qualche mese fa l’avevo incontrato in una conferenza internazionale dove si parlava della democrazia in Russia. Sapendo che era uno dei maggiori nemici del Cremlino, gli avevo chiesto se avesse paura. Mi ha risposto che come ex membro del governo di Eltsin si sentiva relativamente al sicuro. Era un ottimo economista che conosceva bene le problematiche del mercato energetico, capace di mettere a nudo tutte le menzogne della propaganda ufficiale relative alla situazione economica in Russia e proprio per questo era un personaggio scomodo per il regime”.

Nemtsov aveva affermato recentemente che una volta era “all’opposizione”, mentre ora si sentiva un “dissidente”. Qual è il ruolo dell’opposizione democratica nella Russia di oggi?“Nella Russia di Putin non esiste l’opposizione democratica e non c’è alcuna libertà di stampa. Nemtsov era di continuo attaccato nei media ufficiali dai quali sgorga un fiume di odio e di accuse contro l’opposizione. Coloro che osano criticare le autorità vengono additati come nemici del popolo che mettono in pericolo la Santa Rus’, la quale – secondo i potenti al governo del Paese – ha da svolgere una missione speciale poiché rimane l’unico baluardo contro la putredine dell’Unione europea e l’unico portatore dei veri valori”.

Nemtsov annunciava che avrebbe pubblicato una relazione contenente delle prove che i soldati russi sin dall’inizio delle ostilità hanno partecipato alla guerra nel Sud-Est ucraino. La sua morte potrebbe avere una qualche ricaduta sulla situazione in Ucraina? “Molto probabilmente il rapporto sul ruolo della Russia nella crisi ucraina sarà pubblicato nonostante il fatto che la polizia, entrata nell’abitazione di Nemtsov subito dopo l’assassinio, abbia portato via tutti i documenti e i computer. È possibile, infatti, che esistano delle copie di quel rapporto depositate presso amici e, quindi, il documento dovrebbe ugualmente vedere la luce. Penso, tuttavia, che la situazione in Ucraina cambierà solo quando l’Occidente si convincerà che la Russia di Putin è un pericolo non solo per l’Ucraina ma per tutta Europa. Nella mia opinione, la morte di Nemtsov costituisce un’ulteriore prova che Putin è politicamente imprevedibile, e pronto a tutto”.