“Andate a dire ai sacerdoti!”
21 Febbraio 2022
Buon giorno a tutte e a tutti nel mese della nostra primavera. Non quella astronomica, quella giungerà il mese prossimo. La nostra primavera inizia l’undici febbraio; da lì siamo partiti, lì sono le nostre radici.La volta scorsa ci siamo lasciati con un compito per casa. Fatto?Oggi prendiamo in considerazione il primo dei tre temi, quello per l’anno pastorale in corso: “Andate a dire ai sacerdoti!” E qui non vi nascondo un mite rammarico che mi ha pervaso fin dal primo giorno quando ho acquisito il messaggio. Il primo compito del prete è insegnare, cioè portare a tutti la Buona novella. Questo insegnamento può avere molteplici accezioni: incontri personali, catechesi a gruppi, dialoghi pubblici, omelie durante le celebrazioni, ma specialmente uno stile di vita che interroga, che trascina, che affascina. Se Maria chiede (o ordina) a Bernardetta, una ragazza, una donna semplice e perfino ignorante, una laica che non ha concluso il ciclo dell’iniziazione cristiana, di andare lei a dire ai sacerdoti, significa che i sacerdoti non erano in stato di annunciare, di predicare, di testimoniare… Da una parte è un compito speciale e onorifico quello che riceve Bernardetta, dall’altra è una batosta ai preti. Così in origine.Ed oggi? Se il Santuario ha ritenuto adatto ai nostri tempi lo stesso annuncio, la stessa indicazione, vuol dire che i laici avete un compito molto importante all’interno della Chiesa e della storia; e che i preti, anche per esiguità numerica, non siamo più capaci di dire o fare ciò che era la “nostra prerogativa” nel passato. I primi destinatari del tema pastorale sono quindi i preti, nei confronti dei quali si chiede a voi, laici, di dire che essere Chiesa è bello, è affascinante, è totalizzante, è pienezza di vita. Il vostro luogo non è il pulpito, ma la vita quotidiana. La vostra parola non è la predica, ma la cordialità.Il vostro insegnamento non è nel celibato o nella castità perfetta, ma nell’amore coniugale, famigliare e sociale. Se il prete usava le parole – e oggi non attirano più – il laico usa i gesti.Uno di essi è quello unitalsiano: il gesto della carezza, del sorriso, del dialogo, del sostegno, della cura. Durante il tempo della pandemia (lo dicono le stime statistiche) l’attività della Chiesa caritatevole era di gran lunga più considerata e lodata dall’attività della parola e del rito. Il volontario che si è messo all’opera, combattendo il virus ed i timori, primeggiava su chi soltanto “predicava” dal pulpito degli schermi televisivi. A voi, volontari e volontarie, pellegrini e pellegrine è rivolta la parola del tema pastorale: sottraete ai preti quei compiti che non competono loro! Portate l’annuncio di Gesù come uguali tra uguali. Usate la vostra eccellente ed eccezionale capacità di essere apostoli del terzo millennio a pieni polmoni, in piena forma, a 360 gradi. Abbiate, si, rispetto del prete, ma non timore! A me, ai miei confratelli dico: facciamo i preti e lasciamo che il resto del popolo di Dio faccia la sua parte.
don Carlo_____________________________________________________________________________
“Volete farmi il favore di venire qui?”
Alcuni giorni fa abbiamo vissuto la Giornata del Malato, nella stessa data in cui si fa memoria della prima apparizione di Maria a Bernardetta. Questo appuntamento per noi segna anche l’inizio del cammino di preparazione al pellegrinaggio a Lourdes, che vivremo nel prossimo mese di luglio.Ricordiamo che l’Immacolata Concezione, durante la sua terza apparizione, rivolse a Bernardetta la seguente richiesta: “Volete farmi il favore di venire qui?”. La stessa richiesta è rivolta a tutti noi unitalsiani, anche in questo tempo così particolare, segnato dalla pandemia. Affidiamoci dunque a Maria, certi che il suo sostegno non verrà meno: è proprio lei che ci chiede di andare a Lourdes in pellegrinaggio.Prendiamo esempio da Bernardetta: lei, così piccola e allo stesso tempo coraggiosa, portò a compimento la missione che l’Immacolata Concezione le aveva affidato, tanto che da quel momento la Chiesa si occupa di Lourdes e delle parole di Maria, coinvolgendo tutti noi. Ed è grazie all’opera dei tanti volontari se anche altre persone possono prendere parte al pellegrinaggio, alla ricerca di un sostegno e un segno dal cielo, per poter affrontare le difficoltà della vita. Questo è un modo di vivere un’esperienza di Chiesa.Da pochi giorni è stata riaperta la grotta: è un segno di speranza, piccolo ma molto significativo. Ora che le restrizioni si stanno allentando, è come se ci venisse rivolto il seguente messaggio: “Tornate a Lourdes”.La Beata Vergine Maria è pronta ad accoglierci, per pregare tutti insieme, alla sua presenza.Sandro
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