L’archivio di Ac, un dono per la Chiesa diocesana
18 Marzo 2022
Il 26 marzo del 2021 l’Azione Cattolica Diocesana presentava l’inizio della catalogazione del suo archivio storico: questo lavoro, affidato alle sapienti mani di Luca Olivo, che già si era occupato dei documenti dell’Azione Cattolica di Udine e di altri importanti archivi pubblici, è giunto ora alla sua conclusione (anche se, come vedremo tra poco) questo non è che l’inizio, pertanto, sabato 19 marzo alle ore 11 nella Sala della Biblioteca del Seminario di Gorizia verranno presentate le conclusioni di tale lavoro. La presentazione si svolgerà in presenza, ma sarà anche visibile sui canali social dell’associazione (youtube pagina facebook).Alla presentazione interverranno il presidente dell’associazione, Paolo Cappelli, Barbara Spanedda, che dell’archivio ne è la responsabile, Ernesto Preziosi, già presidente dell’Istituto Paolo VI e importante storico dell’associazione, Luca Caburlotto, Soprintendente archivistico del Friuli Venezia Giulia e Luca Olivo. Prima di procedere alla catalogazione schedatura dei documenti, va ricordato che gli stessi sono stati trasferiti in alcuni appositi armadi all’interno della nuova sede associativa; inoltre non possiamo dimenticare, come ricordato nella sua biografia nel volume “Il volto maschile dell’Azione Cattolica nella Diocesi di Gorizia nei suoi primi cento anni” a cura di Maria Serena Novelli che già Candido Colautti (1925-1999) aveva realizzato un primo riordino dei documenti, nel trasferimento della sede associativa da Palazzo Strassoldo a quella in via Seminario.La catalogazione è, inoltre, stata finanziata in gran parte grazie al Ministero dei Beni Culturali, essendo risultata vincitrice di un apposito bando, che ha permesso di terminare completamente tale lavoro. Non possiamo poi dimenticare l’importante contributo ricevuto dalla Cassa Rurale del Friuli Venezia Giulia e dalla Banca di Credito Cooperativo di Staranzano e Villesse.Ora è arrivato il momento di presentare i risultati: il curatore, prima di tutto, ha cercato di approfondire la conoscenza della storia dell’associazione e, in particolare, dei suoi momenti più importanti, che sono risultati i tre statuti che hanno visto cambiare profondamente la storia dell’associazione: quindi quello del 1923, quello in cui vengono definiti gli scopi dell’associazione (già in vista delle difficoltà che tutte le realtà associative dovettero subìre a causa del fascismo); quello di Bachelet del 1969, che impegnava l’associazione a prestare attenzione alla realtà quotidiana e alla collaborazione con le parrocchie) ed infine la parte dell’archivio conservata in curia, che contiene gli statuti dell’associazione.Cerchiamo allora di ricordare quali sono alcune importanti sezioni dell’archivio: – I verbali della Giunta diocesana: La speranza è anche quella di poter mettere in rete e far conoscere a tutti i soci il contenuto dei documenti (almeno quelli di cui è possibile la pubblicazione), in particolare di quelli datati tra il 1922 e il 1950. È poi auspicabile che tutte le associazioni possano conoscere il suo contenuto, visitarlo e, insomma, “viverlo” appieno.: creata nel 1923 la Giunta impartiva direttive alle associazioni della diocesi; il presidente, di nomina vescovile, era una persona dotata di particolari qualità morali; era composta anche da un segretario, dai rappresentanti dell’Unione uomini e donne, della GIAC e dai presidenti dei circoli universitari. Nel 1939 la giunta venne sostituita dall’Ufficio Diocesano, per tornare in carica nel 1946. Purtroppo in questa serie vanno segnalate alcune lacune.- La serie dedicata all’Unione uomini: nata nel 1932, l’unione uomini vide al suo interno importanti personalità come Camillo Medeot e Arnolfo De Vittor, solo per citarne alcuni; l’unione uomini ebbe alcune difficoltà a riunirsi durante la Seconda Guerra Mondiale, ma continuò nel suo operato morale, sociale e religioso.- La serie dedicata all’Unione donne: se nel 1920 venne creato un embrione di coordinamento diocesano, è nel 1922 che nasce il Centro diocesano femminile, per diffondere la cultura cristiana, ma soprattutto per diffonderla nella vita quotidiana delle nostre donne. All’Unione donne fu affidato anche il compito della catechesi.- La serie dedicata alla Giac: operante dal 1922 la Gioventù dell’Azione Cattolica, aveva come scopo quello di sensibilizzare i giovani a partecipare alle attività organizzate nelle parrocchie e a sensibilizzarli alle opere spirituali e non solo- La serie dedicata al Comitato civico: con la creazione del comitato nazionale, anche a Gorizia nacque nel 1948 il Comitato civico, nato per preparare e sollecitare i cattolici a partecipare alle operazioni di voto e si dichiarava esterno alle logiche di partito; grazie ad una scuola di formazione, i suoi esponenti divennero negli anni dell’immediato dopoguerra un fulgido esempio di coloro che sceglievano di mettere la loro vita al servizio del Bene comune dei cittadini. Attraverso conferenze, riviste e i mezzi della propaganda a disposizione, i membri del Comitato si impegnarono per raggiungere tale scopo.Oltre a queste, che come detto sono le più importanti, vi sono altre serie presenti nel nostro archivio.Le serie sono poi divise in sottoserie, fascicoli, registri fino ad arrivare ai fogli e sono state catalogate attraverso il software CEIAR 1.5.3; inoltre in ogni fascicolo sono definiti i criteri di un eventuale diffusione dei dati contenuti per la privacy.Se anche grazie a questo lavoro è stato intanto possibile pubblicare i due volumi sulle figure maschili e femminili dell’Azione cattolica (di prossima uscita quello degli Assistenti), a cura di Maria Serena Novelli, non possiamo dimenticare che, come abbiamo detto all’inizio, il lavoro è appena iniziato, perché ogni serie è ricca di documenti di cui vorremmo approfondire la conoscenza e vorremmo poterli inquadrare nel contesto storico dell’associazione locale e nazionale. Inoltre siamo certi che molti storici della diocesi potranno trarre giovamento da questa catalogazione che mette a disposizione verbali, lettere e relazioni sulla storia non solo del territorio ma soprattutto della nostra diocesi. La speranza è anche quella di poter mettere in rete e far conoscere a tutti i soci il contenuto dei documenti (almeno quelli di cui è possibile la pubblicazione), in particolare di quelli datati tra il 1922 e il 1950. È poi auspicabile che tutte le associazioni possano conoscere il suo contenuto, visitarlo e, insomma, “viverlo” appieno.Intanto un primo assaggio sarà offerto sabato 19 alle ore 11 nella Biblioteca del Seminario di Gorizia, per iniziare a conoscere la storia dell’associazione.
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