“Sarà sempre più necessario aiutarsi all’interno della società”

Anche nella nostra arcidiocesi c’è preoccupazione per i forti rincari alle bollette, dovuti da un generale aumento dei prezzi delle materie prime all’ingrosso che, dall’inizio dell’anno, si stanno abbattendo come una scure sulla cittadinanza, che si trova a fare i conti con utenze sempre più salate (secondo recenti stime si parla di un aumento di quasi il 55% per la luce e oltre il 40% per il gas).Accanto a questi si sommano anche i crescenti aumenti al carburante e ai beni alimentari, il tutto fortemente condizionato dal conflitto in corso tra Ucraina e Russia.In tutto ciò sto però, paghe e pensioni rimangono sempre le stesse. Cresce pertanto la difficoltà per molte persone e famiglie di riuscire a far fronte a tutte le spese, nel tentativo di mantenere una vita almeno dignitosa.Abbiamo quindi svolto una prima “mappatura” del territorio, grazie al contributo di alcuni parroci e della Caritas diocesana di Gorizia, per cercare di monitorare e comprendere l’evolversi della situazione anche sul locale.

UP Madonnina – Lucinico – Mossa Abbiamo contattato don Moris Tonso, il quale ci ha raccontato come, nell’Unità Pastorale da lui seguita,”La situazione è monitorata costantemente e seguita dalla Caritas parrocchiale; con questo servizio, anche in situazioni di “normalità” veniamo sempre un po’ in aiuto per il pagamento di bollette e cose di questo tipo; devo dire che, al momento, c’è stato sì un incremento ma non a mio avviso particolarmente significativo o preoccupante, e direi per fortuna. Da quanto stiamo osservando, nel nostro caso l’aumento di richieste di aiuto sta coinvolgendo per lo più le famiglie con figli.Per quanto riguarda gli aiuti a disposizione, abbiamo delle risorse nostre sia a livello di alimenti, che a livello di offerte. Nel caso in cui si presentino richieste e problematiche più particolari o particolarmente consistenti, ci confrontiamo sempre e chiediamo il supporto della Caritas diocesana, con la quale c’è un contatto costante”.Guardando ai prossimi mesi don Moris spiega che:”Si vive un po’ con il pensiero e la consapevolezza che queste situazioni possano crescere, anche pensando di prepararsi o realizzare qualcosa in modo tale da far fronte a queste nuove necessità che potranno presentarsi.Devo dire la verità: quando ci troviamo un po’ nel bisogno – o perché finiscono gli alimenti o perché terminano le offerte pro Caritas parrocchiale – generalmente lancio un appello e devo dire che la comunità risponde sempre; questo ci aiuta a proseguire. Resta ovviamente un appello, un invito, dove ognuno risponde solo se e come può ma è un modo di aiutarsi e sostenersi vicendevolmente all’interno della comunità stessa”.

Unità Pastorale Ss. Ilario e Taziano, S. Ignazio, S. Rocco e S. Anna a GoriziaPer quanto riguarda quest’Unità Pastorale, don Nicola Ban ci conferma che”nella maggior parte dei casi le richieste passano per i Centri di Ascolto parrocchiali, sono loro che hanno il “polso” di cosa stia accadendo. Per quanto riguarda la nostra Unità Pastorale, il problema è sicuramente in crescita ma per il momento sta coinvolgendo solamente utenti che già erano noti ai Centri di Ascolto. Si tratta quindi di persone già in difficoltà economica che stanno ora facendo i conti con nuovi importi alle utenze; chiedono quindi un aiuto più consistente, perché le bollette stesse sono molto più consistenti.Nel nostro caso cerchiamo il più possibile di passare attraverso l’operato dei Centri di Ascolto, i quali sono preparati e hanno la capacità di seguire con più attenzione e nella maniera più consona i casi che si presentano”.Per il più prossimo futuro don Ban racconta che”Alla luce di quanto detto, con una condizione non ancora emergenziale, non abbiamo ancora iniziato a pensare a come comportarci per un’eventuale emergenza. Personalmente credo che ci troveremo di fronte a una situazione in cui i ricchi saranno sempre più ricchi, i poveri sempre più poveri.Vedremo di volta in volta, grazie all’aiuto dei Centri di Ascolto e della Caritas diocesana, come muoverci, anche a seconda dei casi che si presenteranno. Certamente sarà necessario organizzare iniziative e sensibilizzazione, magari con raccolte per i poveri; sarà sempre più necessario aiutarsi all’interno della società”.

Unità Pastorale Bassa FriulanaIl territorio dell’Arcidiocesi di Gorizia, da sempre si presenta al suo interno molto eterogeneo. Se sul goriziano la situazione delle richieste di supporto al pagamento delle utenze è in crescita ma non ancora allarmante, piuttosto diversa si presenta nella Bassa Friulana.Ce ne hanno parlato il parroco, don Sinuhe Marotta, coadiuvato dalle operatrici volontarie della Caritas parrocchiale di Cervignano del Friuli, le signore Paola e Anna, che sempre con il loro servizio sono attente alle situazioni che si presentano.”Nell’ultimo periodo possiamo confermare che c’è stato un vero e proprio aumento, rilevante, nelle richieste di aiuto, sia per quanto riguarda il pagamento delle utenze, sia per quanto concerne il pagamento di servizi sanitari – che coinvolgono i mezzi per raggiungere un determinato ospedale, il pagamento di una visita specialistica, l’acquisto di farmaci necessari… -. Abbiamo rilevato anche una maggior richiesta per il sostegno nel pagamento dei canoni d’affitto.Coloro che si presentano al nostro servizio per chiedere una mano, sono per la maggior parte persone anziane che, con una pensione piccola, non riescono in nessun modo a sostenere il continuo aumento dei costi della vita. Le famiglie giovani invece osserviamo che, in qualche modo, riescono per il momento a rimanere a galla; ci sono richieste ma si tratta per lo più famiglie già seguite e che spesso presentano situazioni particolari di disagio o malattia.Se pensiamo al futuro, ai prossimi mesi, abbiamo a disposizione un “fondo” per la Caritas e via via, nel corso dell’anno, arrivano delle offerte a sostenerci. Una piccola scorta quindi c’è ma la situazione va certamente monitorata”.

UP Isonzo – VipaccoSituazione sotto controllo ma che non manca di destare preoccupazione anche quella all’interno delle parrocchie dell’Unità Pastorale delle comunità di Lingua Slovena. Il parroco, don Carlo Bolcina, ci riferisce di come, presso i servizi Caritas presenti in parrocchia, la situazione sia al momento”quella di una presenza “normale”, relativamente alle richieste di aiuto, che vedono la richiesta di abbigliamento e biancheria per la casa. Le operatrici però, nell’ultimo periodo, hanno rilevato un aumento nelle richieste di aiuto per quanto riguarda i beni alimentari.Per quanto concerne il rincaro delle bollette relative a luce e gas, c’è davvero molto malumore. In tanti si sono lamentati e si stanno lamentando per il rialzo dei prezzi, tuttavia al momento non abbiamo ancora osservato un aumento delle richieste di sostegno in tal senso. Le lamentele arrivano soprattutto dalla fascia d’età più anziana, quella dei pensionati, che si trova a fare i conti con pensioni troppo basse per poter sostenere tali rialzi”Pe quanto riguarda i prossimi mesi, don Carlo ci spiega che”ancora non stiamo organizzando piani di emergenza; abbiamo eventualmente a disposizione un “tesoretto”, costituito via via con le donazioni che di volta in volta arrivano. Non da ultimo si cercherà, in caso di bisogno, di fare un po’ di sensibilizzazione tra le nostre comunità, affinché ci si auto-aiuti, e sicuramente ci sarà risposta.Certo, la preoccupazione c’è, perché è un problema che riguarda tutti e anche chi, fino a qualche tempo fa, aveva modo di poter donare qualcosa, ora rischia di trovarsi nella stessa situazione di difficoltà e quindi di non poterlo più fare. Proseguiamo monitorando la situazione e vedremo quali saranno le necessità e i cambiamenti”.

UP S. Ambrogio, Beata Vergine Marcelliana, Santi Nicolò e Paolo e SS. Redentore a MonfalconeI crescenti aumenti alle bollette stanno chiedendo grande attenzione anche sul monfalconese. Abbiamo contattato il parroco don Flavio Zanetti il quale ci ha riportato una situazione non ancora a livelli di allarme, ma assolutamente da tenere sotto osservazione.”È evidente anche sulla nostra realtà che i costi sono in aumento e numerose famiglie presentano grossi problemi economici.Ce ne accorgiamo in varie maniere: non è detto che tutti arrivino a chiedere un aiuto ma siamo in grado di notare le difficoltà, anche se non esplicitate. Normalmente cerchiamo di indirizzarle ai Centri di Ascolto parrocchiali e in ogni caso ci coordiniamo costantemente con la Caritas diocesana.Il problema si fa però più grave se e quando le persone iniziano ad accumulare troppi debiti, generando una situazione problematica per questi singoli o famiglie, che non sanno veramente come poter uscire dalla propria difficoltà. Ci sono poi anche casi di marginalità sociale… non sono argomenti di semplice gestione e vanno guardati al singolo caso. Oltre a non essere semplice, la questione sta anche evolvendo molto rapidamente proprio in questo tempo.Al momento non abbiamo pensato a come ci muoveremo nel caso di una difficoltà crescente nei prossimi mesi, perché ad oggi non è chiaro “dove andremo a finire”, come evolverà il tutto. Per molte situazioni non è detto nemmeno che le cose si risolveranno con un aiuto esclusivamente economico – anche perché noi stessi non avremo proprio la forza economica per sostenere i debiti di tutti -.Credo che, alla luce delle nuove necessità che si stanno presentando nella società, possa essere utile riorganizzarci un attimo anche a livello diocesano su come poter offrire aiuto e sostenere persone e famiglie, magari riformulando strumenti già in adozione”.

Caritas diocesana di GoriziaIl direttore della Caritas diocesana di Gorizia, diacono Renato Nucera, insieme ai suoi collaboratori monitora costantemente la situazione, con regolari aggiornamenti dal Centro di Ascolto diocesano e delle altre realtà parrocchiali.Il direttore sottolinea che”la situazione al Centro di Ascolto diocesano ha visto, proprio nell’ultimo mese, un importante incremento delle richieste di aiuto, specialmente per il pagamento delle utenze domestiche. Il motivo è perché sta aumentando il costo della vita ma, di pari passo, non aumentano le entrate delle famiglie. Ecco quindi che, ad esempio, i pensionati con una pensione minima, nonostante alcuni sgravi fiscali, non riescono a far fronte a tutte le spese. Parliamo di pensioni piccole che si trovano a dover pagare bollette anche da 300 euro. Lo stesso accade alle famiglie monoreddito che, se fino a qualche tempo fa vivevano in maniera anche piuttosto tranquilla, ora si trovano in grandi difficoltà. Abbiamo avuto ad esempio richiesta di aiuto da parte di una famiglia numerosa che, messa con le spalle al muro dai continui rincari, non era più in grado di pagare l’abbonamento ai mezzi di trasporto pubblici che i figli usano per andare a scuola, rischiando di non riuscire a frequentarla regolarmente.Il nostro lavoro quindi procede rimanendo accanto ed in ascolto delle persone, in collaborazione con i Servizi Assistenziali del territorio con i quali c’è uno scambio sostanzialmente quotidiano.In questo momento la nostra preoccupazione è rivolta anche alle risorse a disposizione per sostenere queste persone in situazione di difficoltà: purtroppo non sono infinite ma, come Caritas diocesana, ci stiamo già muovendo per formulare e sollecitare la comunità ad essere solidale ed attenta a chi, nei prossimi mesi, si troverà a vivere un’effettiva emergenza dovuta a questi rincari”.