2022: un anno con la Caritas diocesana
4 Gennaio 2023
a pochi giorni abbiamo chiuso la porta al 2022, per Caritas diocesana di Gorizia un anno che non ha mancato di riservare “sorprese”, alcune buone, molto positive, come la stretta di nuove collaborazioni, l’intensificarsi di quelle già esistenti e la nascita di nuovi progetti. Altre invece decisamente meno belle, quelle che hanno costretto tante persone alla fuga dalle loro case o a compiere un lungo e faticoso cammino, nella speranza di trovare un futuro migliore.In tutto questo la Caritas ha cercato di essere una realtà sempre presente, tentando, anche con le importanti collaborazioni sul territorio, di dare una risposta alle esigenze – vecchie e nuove – che le comunità e non solo hanno portato alla luce.”Guardando indietro all’anno da poco concluso – ha commentato il direttore di Caritas diocesana, diacono Renato Nucera – in qualche modo possiamo trovare un “filo rosso” che ha collegato tutte le nostre attività e operatività. Un “filo rosso” che da sempre guida il nostro operato ma che in questo 2022 è stato ancora più visibile e marcato nello slogan dell’Avvento, che da pochi giorni ci siamo lasciati alle spalle: “Ospitandoti”, per andare incontro all’altro in cui vediamo specchiato il volto di Gesù”.Tante le attività che si sono sviluppate nel corso degli ultimi 12 mesi, guidate anche dalle parole di papa Francesco il quale sprona, in questo periodo caratterizzato anche da problemi economici e sociali, a “intraprendere sempre nuove strade nella via della carità e della solidarietà, per una risposta più vera al fenomeno della povertà”.Il 2022 si è così aperto con l’atteso ritorno all’interno delle scuole per i percorsi di Cittadinanza Attiva, occasione importante per “dare” e per “ricevere”, in un interscambio costruttivo per entrambe le parti. “L’incontro con i ragazzi delle scuole – ha raccontato la dottoressa Valentina Busatta, responsabile dell’area promozione – rappresenta per noi un’occasione non solo per ragionare con loro su cosa siano Carità e Amore, sull’operato di Caritas e su come poter essere parte attenta e attiva nelle proprie comunità, ma è un momento anche per ascoltare il loro punto di vista, diverso da quello degli adulti, e da questo ricevere nuovi stimoli”.I percorsi all’interno delle scuole sono resi possibili grazie alla forte collaborazione che ormai da anni unisce la Caritas diocesana agli insegnanti di religione cattolica degli istituti secondari di II grado sul territorio diocesano, nonché con le dirigenze scolastiche, sempre pronte ad accogliere con entusiasmo le proposte avanzate. Questa bella collaborazione nel corso dell’anno si è anche rafforzata con un contributo in denaro da parte di Caritas diocesana all’Isis “Galilei – Fermi – Pacassi”, come azione sul territorio in occasione della Giornata mondiale dei Poveri. Il contributo sarà utilizzato dalla scuola come sussidio per l’acquisito di licenze software e per favorire la partecipazione di tutti i ragazzi a uscite didattiche e viaggi d’istruzione in un’ottica di inclusione e solidarietà.L’inizio dell’anno però ci ha travolti anche con un triste avvenimento: lo scoppio della guerra in Ucraina, che nell’arco di poche settimane ha visto un vero e proprio esodo di persone.Da subito la risposta di Caritas – tanto nazionale quanto diocesana – è stata pronta, sostenendo in loco Caritas Spes e Caritas Ukraine per la gestione della primissima emergenza, quanto accogliendo le persone che arrivavano alle nostre porte in cerca di accoglienza. I sacerdoti diocesani e le loro comunità parrocchiali hanno da subito risposto alla richiesta di aiuto, mettendo a disposizione gli spazi delle loro canoniche, una ventina, e una trentina di appartamenti indipendenti.Grazie a questa grandissima disponibilità è stato possibile accogliere nel corso dell’anno numerose persone e nuclei famigliari (quasi 100 persone dall’8 marzo 2022 ad oggi). Alcuni sono ancora qui con noi, un’ottantina di persone sul territorio diocesano, seguite dalla Cooperativa Murice e dalla Prefettura, altri sono partiti verso altre parti d’Italia o d’Europa, altri ancora hanno potuto fare rientro nel loro Paese. Ma per tutti, per il tempo in cui sono stati nostri ospiti, c’è stato un luogo da poter chiamare “casa”.L’anno ha conosciuto anche momenti gioiosi, come il “Laboratorio Senza Confini”, realizzato a fine agosto in piazza Transalpina con Humanitarno drustvo kid e Karitas di Nova Gorica, realtà solidali con le quali esiste da tempo una bella collaborazione, quest’anno rafforzata anche grazie a iniziative come questa e come “Aspettando San Nicolò”, svolta lo scorso 6 dicembre sempre nella piazza condivisa tra le due città, in collaborazione con le due realtà umanitarie e la Croce Rossa Italiana Comitato di Gorizia. “Condivisione è proprio la parola ideale per descrivere questi due eventi: non solo condivisione d’intenti tra le realtà organizzatrici, ma anche e soprattutto condivisione di uno spazio bellissimo, che un tempo divideva e oggi invece unisce”, ha commentato il direttore Nucera.La transfrontalierità sarà certamente uno dei punti cardine anche nel 2023, continuando a coltivare queste belle relazioni anche in vista del grande appuntamento con la Capitale Europea del 2025 che attende Gorizia e Nova Gorica.Non è mancata poi, durante l’anno, anche la formazione e il confronto con le altre Caritas: occasione per farlo, il 42° Convegno nazionale delle Caritas diocesane, quest’anno ospitato a Milano. Il tema “Camminare insieme sulla via degli ultimi” ha concesso grande spazio di riflessione, in particolar modo sull’attualità che ci ha, nel corso dell’ultimo anno, quasi “investiti”.”Il confronto con le altre Caritas diocesane è sempre un momento di crescita – ha commentato la dottoressa Busatta – perché è anche e soprattutto dallo scambio di esperienze e buone pratiche che è possibile trovare nuove idee e dare risposte consone alle nuove richieste che le comunità ci pongono”. Su questa linea anche lo scambio che c’è stato, nel mese di maggio, con una delegazione di rappresentanti dal comune di Conegliano (Assessorato ai Servizi Sociali, Caritas e Protezione Civile della cittadina), in visita all’Emporio della Solidarietà di Gorizia – conosciuto sul territorio nazionale come esempio virtuoso di quest’esperienza – desiderosi di riproporre il progetto anche all’interno del proprio ambito comunale.Proprio parlando di Empori della Solidarietà – che su tutto il territorio diocesano hanno incessantemente anche nel corso del 2022 proseguito prestando il proprio servizio alle varie comunità – non vanno dimenticate le tante donazioni, arrivate sia da privati cittadini, che da associazioni ed enti, così come anche da realtà private, come ad esempio IKEA che nel corso dell’anno ha desiderato destinare a Caritas diocesana Gorizia i beni raccolti durante due sue campagne di sensibilizzazione.L’anno appena passato ha anche visto il proseguimento dei numerosi progetti e opere attive da tempo in diocesi: non vanno infatti dimenticati i due dormitori “Faidutti” a Gorizia e “Vescovini” a Monfalcone, che hanno continuato, in diverse modalità, ad offrire riparo notturno e accoglienza a chi si trova in difficoltà abitativa. Legato alle difficoltà relative alla dimora anche il progetto “Riparto da Casa”, che nel 2022 ha potuto offrire accoglienza all’interno di unità abitative a 6 uomini, 2 donne e 4 minori, coinvolgendoli in percorsi di accompagnamento.Non da ultimo il Fondo Famiglie in Salita, che vive anche grazie alle donazioni di tante persone sensibili e che, di anno in anno, consente di sostenere nuclei famigliari della diocesi a rischio povertà.Evento che è stato un po’ il “cuore” del 2022, certamente la prima edizione della “Festa del Volontario”, realizzata in collaborazione con Acli provinciali, ANA Sezione di Gorizia, ANFOR di Gorizia, CRI – Comitato di Gorizia, Unitalsi sottosezione di Gorizia, Humanitarno Drustvo Kid e Karitas di Nova Gorica, con la partecipazione del Centro missionario diocesano, del settimanale diocesano Voce Isontina e il patrocinio del Comune di Gorizia. L’appuntamento ha visto l’intervento del professor Maurizio Ambrosini dell’Università degli studi di Milano, che ha proposto un interessante approfondimento su “L’evoluzione della solidarietà. Nuove tendenze del volontariato in Italia”.Un bellissimo evento che ha permesso di riflettere sul ruolo del volontariato e sui cambiamenti avvenuto nel corso e successivamente ai due anni di pandemia, ma soprattutto un momento per dire “grazie” a tutti i volontari di quelle realtà sociali e solidali che non solo durante i momenti di emergenza ma nel quotidiano, si spendono per rendere migliori le nostre comunità. A chiusura dell’incontro infatti ogni associazione coinvolta nel progetto ha consegnato – per mano degli studenti dell’ISIS Brignoli di Gradisca d’Isonzo, ospite dell’evento – ai propri associati un “attestato” di riconoscimento per il grande servizio svolto con impegno e passione.”Certamente un evento impegnativo nell’organizzazione, che ci ha coinvolti tutti per molti mesi – ha ricordato il direttore Nucera – ma la buona riuscita dello stesso ha messo ancora una volta in luce come l’unione di tante realtà, di tante forze anche diverse tra loro, possa dare vita a qualcosa di veramente importante e significativo”.Tra i tanti momenti vissuti nel corso del 2022, anche l’apertura di un nuovo Centro di Ascolto presso la parrocchia di Sagrado, segno di una comunità attenta, aperta e che ascolta; questo Centro va ad aggiungersi ai numerosi presenti in diocesi e che nel corso del 2022 hanno continuato instancabilmente la loro opera di ascolto e accoglienza.Il 2022 ha visto anche l’avvio di un progetto sinodale insieme a Centro missionario diocesano, CVCS di Gorizia e con il contributo della Cassa Rurale FVG, che ha permesso di realizzare una struttura – dormitorio per donne presso il centro di ergoterapia “Centre Laudato si’ pour l’Éducation, la Réhabilitation et la Réinsertion” in Burkina Faso. Un progetto importante, che unisce non solo realtà ecclesiastiche ma anche laiche, unite in un percorso comune, proprio come il cammino verso il Sinodo ci sta stimolando a compiere. Attraverso quest’opera, le donne ospitate presso il Centro potranno ora avere una struttura più adatta alle loro esigenze, trovando anche nuovi spazi per le attività rivolte ad un loro progressivo reinserimento all’interno della comunità.Non da ultimo, l’avvio del progetto “Telefono Amico”, all’interno del percorso “Si Fa Rete”, che vede le quattro Caritas regionali unite nel sostegno e accompagnamento della popolazione anziana sul territorio del Friuli Venezia Giulia, attraverso un approccio basato su un ascolto attivo, empatico e confidenziale; non solo uno strumento “di compagnia” ma che fornisce un supporto emotivo per tutti coloro che si sentissero soli e sconfortati o avessero bisogno di qualcuno che li ascolti.Sul finire dell’anno, all’interno del percorso di Avvento, l’apertura della mostra “Percorsi di Pace: Casa Betania, casa dell’accoglienza ed ospitalità” a Gradisca d’Isonzo, realizzata ancora una volta grazie ad una bella e proficua collaborazione, questa volta insieme all’Ufficio missionario diocesano, il CIR Onlus e l’amministrazione comunale. Attraverso 10 pannelli i visitatori – in paricolar modo i bambini – possono conoscere le storie di bambini che hanno conosciuto, o stanno vivendo, il dramma della guerra, dei soprusi, della povertà ma grazie all’aiuto di persone e comunità accoglienti sul loro difficile cammino, hanno potuto trovare pace e una sensazione di “casa”.Il 2022 si è concluso però con una nuova “sfida”, ancora aperta: l’accoglienza a Gradisca d’Isonzo ai migranti che non riescono a trovare posto presso la locale struttura di accoglienza. Una necessità alla quale la parrocchia, la comunità cristiana, il Comune, molte associazioni e l’intera comunità isontina hanno risposto subito e positivamente, mettendo a disposizione non solo gli spazi parrocchiali ma anche molti volontari, tante donazioni di scarpe, abiti, prodotti per l’igiene e beni alimentari, ancora una volta dimostrandosi pronta appunto ad “ospitare” quell’”altro” nel quale si riflette il volto di Dio.Non sappiamo cosa ci attenderà in questo 2023. Sappiamo però che lo abbiamo accolto e con lui le “sfide” cui ci metterà di fronte. Perché sappiamo di non essere soli: grazie a tanti volontari che si ricordano (e ci ricordano) di tutte le situazioni di disagio presenti nel mondo, a tante persone di buon cuore, ad associazioni e realtà amiche, possiamo essere più forti di ogni difficoltà.
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