Nove comunità riunite in un’unica Unità pastorale

Domenica scorsa, 8 gennaio 2023, don Federico Basso ha fatto la sua entrata come parroco nelle comunità di Visco e Crauglio; nel contempo è stata ufficializzata la costituzione dell’Unità Pastorale denominata “Campanili riuniti” comprendente le parrocchie Sant’Ulderico in Aiello del Friuli, Santissimi Michele Arcangelo e Zenone in Chiopris Viscone, Sant’Agnese in Joannis, Santissimi Vito e Andrea Apostolo in San Vito al Torre e Nogaredo al Torre, Santa Maria Assunta in Medea, San Canciano Martire in Crauglio e Santa Maria Maggiore in Visco. Nel decreto dell’Arcivescovo monsignor Redaelli si legge che nella necessità di provvedere ad una più efficace ed incisiva azione pastorale nei territori appena succitati è emersa l’opportunità di procedere ad una collaborazione più stretta tra le parrocchie; nel rispetto dell’identità di ogni parrocchia, con l’intento di promuovere una collaborazione tra le diverse comunità e, al loro interno, tra gruppi, organizzazioni ecclesiali e singoli fedeli; desiderando nel contempo favorire una maggiore missionarietà e una più articolata ministerialità che valorizzi la vocazione di ciascuno. L’Arcivescovo con il decreto affida l’UP alla responsabilità di un unico Parroco, che verrà però coadiuvato da un’equipe pastorale. Don Federico è stato accompagnato dai rappresentanti delle parrocchie dove attualmente è parroco, mentre sul sagrato della chiesa di Santa Maria Maggiore di Visco, era atteso dall’Arcivescovo e dai due sindaci di Visco, Elena Cecotti e di San Vito al Torre (Crauglio è una frazione di quest’ultimo comune) Doretta Cettolo.Le autorità hanno pronunciato parole di benvenuto e di sostegno; all’interno della chiesa c’erano i sindaci di Aiello, di Medea, di Chiopris Viscone che tutti insieme compongono i cinque comuni delle parrocchie che saranno gestite da don Federico. Presenti anche i rappresentanti delle Forze dell’ordine e delle associazioni del territorio. La chiesa era piena di gente, tutti in rappresentanza delle nove realtà della appena nata Unità Pastorale. Il coro che ha animato la celebrazione era composto dai rappresentanti di tutte le nove parrocchie che compongono l’Unità Pastorale. Il Vescovo Carlo, nell’omelia, ha raccontato come Gesù và nel deserto, allontanandosi dalle città e dalla fastosità, incontra Giovanni in mezzo ai peccatori, e si fa battezzate proprio dove avviene la solenne rivelazione trinitaria di chi è Gesù, con la discesa dello Spirito Santo. Dio è onnipotente, ma non onnipotenza del dominio, ma dell’amore. L’inaugurazione dell’Unità Pastorale è espressione della Chiesa, ma qual è il senso, l’azione di un sacerdote, ma anche di tanti laici e laiche che svolgono nella comunità diversi ministeri, qual è il senso della vita di ognuno in quanto cristiani? Testimoniare l’amore di Dio, amore che è misericordia tenerezza, umanità e perdono. Ogni comunità ha le sue peculiarità: annunciare e vivere il vangelo, perché la realtà del vangelo sia così una realtà viva. Concludendo ha ribadito che ogni comunità ha una sua identità, ma bisogna condividere il proprio percorso con una nuova identità più grande, trovare quelle forme di comunione e di sinergia nel vangelo, quell’importante radicamento sul territorio che ora è più vasto: è importante conoscersi, stimarsi e imparare a lavorare assieme, e soprattutto imparare ad ascoltare.La celebrazione eucaristica è proseguita con l’offertorio, dove tutte le realtà hanno partecipato attivamente portando l’occorrente per la consacrazione: un lavoro sinergico, che fa ben sperare nella collaborazione futura di questa nuova unità pastorale. Infine prima della benedizione c’è stato il saluto di benvenuto e sono stati consegnati dei doni al nuovo parroco che si è rivolto ai presenti evidenziando un grande emozione e commozione: ha spiegato che non è stato facile dire di sì. Ha ricordato i suoi predecessori che hanno amato questa comunità, “la parola che vorrebbe riassumere questa giornata è il “grazie” a Dio che mi ha chiamato, nonostante i miei limiti, grazie al vescovo Carlo che mi ha dato fiducia, grazie al vescovo Dino che mi ha consacrato sacerdote e mi ha consegnato la prima comunità. Non avrei mai pensato di arrivare ad Aiello, e trovarmi bene, perché anche nelle difficoltà l’importante è stato vedere tante opportunità. A me piace vedere l’immagine del bicchiere che potrebbe essere mezzo vuoto, ma sicuramente è anche mezzo pieno, e dovremmo partire proprio dal bicchiere mezzo pieno: questo è l’inizio di questa unità pastorale. La barca dove dovremo navigare ha nove remi e tutti dovremo navigare nella stessa direzione, dimenticando i campanilismi; ogni comunità ha le sue giuste tradizioni che vanno mantenute, ma tutti dovranno navigare assieme e far vede il mistero di Gesù Cristo nella società e nella vita di oggi”.Dopo la benedizione tutti i presenti sono stati invitati per un convivio nei locali della parrocchia.