I^ domenica d’Avvento
Il Vangelo di domenica 30 novembre 2014
29 Novembre 2014
Ricominciamo.Inizia un nuovo Anno Liturgico. Una nuova ed ulteriore occasione per entrare nel Mistero di Dio. Una nuova ed ulteriore occasione per approfondire la nostra relazione con il maestro.Sarà un viaggio nel quale saremo accompagnati da Marco. Un vangelo, il suo, scritto per la Comunità di Roma, probabilmente, con un linguaggio asciutto e semplice, ma denso di sfumature.Ed oggi, in sua compagnia, iniziamo il tempo di preparazione al Natale.Ancora una volta.Ecco, allora, una prima considerazione. Avvento come riscoperta del “tempo”. La grammatica dell’Avvento ci pone davanti a parole ed esperienze come: tempo, durata, attesa, promessa, speranza disperazione, pazienza, compimento. Vivere liturgicamente l’Avvento significa domandarci, alla luce della Parola, come stiamo vivendo il tempo: c’è un “oggi” che abbraccia in Dio tutta la nostra vita, un “oggi” che c’invita alla conversione, un “oggi” che è qui ed adesso.Una seconda considerazione. Ci viene chiesto un atteggiamento nuovo e intelligente: “vegliate” cioè la capacità di capire verso dove stiamo andando, di attrezzarci con il “buon senso” per valutare ciò che è importante e vale, di fidarci della “Parola di Dio” per illuminare il cammino della nostra vita, di esprimere la nostra religiosità con la preghiera silenziosa e personale, con la partecipazione alla preghiera comunitaria, con la contemplazione della vita che nasce, con un forte bisogno di riconciliazione e di pace.Come vegliare? È un atteggiamento di fondo che non si può ridurre ad un mese! È per il discepolo uno stile di vita che ci spinge ad una conversione continua al Dio che Gesù ci rivela. Vegliare come occasione per penetrare nelle zone non evangelizzate di noi stessi: ancora una volta stare attenti per non “banalizzare” la fede. Chi è Dio per me? La domanda è sempre la stessa da secoli ma io cambio, maturo per cui la risposta deve essere sempre nuova.Vegliare per ridirci che il credente deve vivere con intensità straordinaria il presente e, soprattutto, allenare gli occhi del cuore a cogliere i segni della venuta del Signore nella storia, in questa nostra storia! Nell’orazione dopo la Comunione, in questa prima Domenica di avvento, viene cosi “pregato”: La partecipazione a questo sacramento, che a noi pellegrini sulla terra rivela il senso cristiano della vita, ci sostenga, Signore, nel nostro cammino e ci guidi ai beni eterni. Il Pane spezzato, la Parola donata ci aiutino a rinnovare il passo, a svegliarci dal torpore che annebbia il nostro cuore. Buon Avvento a tutti.
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