Si è fermato il cuore di don Gianfranco Gregori

Alle prime ore del sabato santo, all’ospedale di Udine dove era ricoverato per problemi cardiologici, ha concluso la sua esistenza sacerdotale, don Gianfranco Gregori, parroco di Strassoldo. Un lutto grave per la Chiesa diocesana e per la comunità friulana.Originario di Grado, dove era nato il 6 giugno del 1943, Gianfranco Gregori aveva frequentato le scuole medie, superiori e gli studi teologici al seminario di Gorizia (con un biennio a Udine), insieme ad un gruppo di coetanei. Aveva ricevuto la ordinazione sacerdotale nella basilica di Grado il 19 ottobre 1969 per le mani dell’arcivescovo monsignor Pietro Cocolin.I primi impegni di ministero del giovane sacerdote sono stati svolti nella comunità di Grado, vicario cooperatore del parroco mons. Silvano Fain; successivamente don Gianfranco, pur restando a Grado, ha svolto l’incarico di segretario dell’ufficio amministrativo diocesano (1978). L’arcivescovo  Bommarco gli aveva affidato la responsabilità di direttore dell’ufficio amministrativo; è stato primo presidente dell’Istituto diocesano per il sostentamento del clero (1985-95); per un periodo ha svolto analogo servizio all’interno degli uffici amministrativi del sostentamento nazionale del clero della Cei; ritornato in diocesi è stato nominato amministratore a Grado dopo la scomparsa del parroco Fain (1998) e, successivamente, ha svolto il ministero a Strassoldo (2000) e Muscoli (2004). Nel corso della sua vita sacerdotale ha svolto anche ministero in alcune altre parrocchie ed ha insegnato nelle scuole.Don Gianfranco Gregori ha conservato vivo il suo essere gradese; un timbro che ne ha caratterizzato il carattere e il ministero. Riservato, non amava le esternazioni; sotto la scorza, apparentemente burbera, conservava intatto un atteggiamento di sincera disponibilità che non sempre riusciva a manifestare e, con gli amici, se ne doleva. Molto tempo della sua esistenza è stato dedicato a servizi in un settore per il quale amava puntigliosamente rimarcare l’esigenza del rispetto delle norme civili ed ecclesiastiche, preoccupandosi sempre di accogliere il contributo dei tecnici e dei rappresentanti laici delle comunità parrocchiali. Nel corso del suo lungo ministero a Strassoldo, con diversi incarichi di responsabilità, ha cercato di servire la comunità cristiana, accompagnandosi agli sforzi per valorizzarne le ricchezze artistiche e paesaggistiche ma anche le tradizioni religiose.