Farsi pellegrini sulle orme di San Francesco d’Assisi

L’obiettivo era di riscoprire come vivere il Vangelo negli ambiti ecclesiali dove si opera per migliorare il proprio servizio all’interno della Chiesa.Partiti di buon mattino, il gruppo di sedici fedeli, si è diretto verso Ravenna. Don Mirko ha fortemente voluto che il nostro peregrinare fosse un vero pellegrinaggio a ritmo lento e senza affanno per facilitare momenti di riflessione malgrado i molti chilometri da percorrere. A conferma di ciò, ci si è fermati all’Abbazia di Pomposa nel territorio del Delta del Po. Fondata dai Benedettini nel VII sec., fu nel Medioevo importante centro di irradiazione della fede e di cultura; nel XV sec. cominciò la sua decadenza e fu abbandonata due secoli dopo per malaria. C’è stata la crescita, la maturazione e poi il declino ma non prima di aver elaborato e trasmesso la fede: compito che oggi spetta a noi verso le future generazioni.Ravenna – per alcuni di noi la prima visita- raggiunta in tarda mattinata, conobbe un periodo di eccezionale splendore nel V-VI sec., quando fu capitale dell’Impero d’Occidente e ponte di passaggio fra il mondo bizantino e quello romano. Famosa per i suoi mosaici e numerosi edifici sacri, noi ci siamo limitati alla visita della Basilica di San Vitale, al Mausoleo di Galla Placidia e San Apollinare in Classe. La spiegazione dei magnifici mosaici con il supporto della guida e dei nostri sacerdoti è stato un prezioso momento di catechesi. Abbiamo celebrato la santa Messa nella ” cappella dell’Eucarestia” della Cattedrale di Ravenna e al termine della liturgia ci siamo portati processionalmente cantando il Regina coeli presso la cripta dei vescovi per un omaggio e una preghiera sulla tomba del Cardinal Ersilio Tonini.Il tempo trascorso in corriera, oltre alla recita delle lodi, è stato utilizzato da don Mirko per trasmetterci l’omelia del nostro Arcivescovo in occasione della Messa del Crisma (Giovedì Santo) e la lettura della Bolla di indizione dell’Anno Santo straordinario della Misericordia di Papa Francesco. Arrivo a Santa Maria degli Angeli in tarda mattinata (siamo nel secondo giorno). Visita alla Porziuncola, cuore del Francescanesimo, nel pomeriggio e celebrazione della Messa in Basilica. Tutte le visite ai luoghi sacri si sono svolte con seguendo un iter fisso: lettura di un brano del Vangelo, riflessione, momento di silenzio, preghiera di ringraziamento.Presto, la mattina del terzo giorno, ci siamo incamminati per il sentiero che conduce al Santuario di San Damiano, luogo della vocazione del Santo. Recita all’aperto lungo il sentiero delle Lodi sotto un cielo luminoso nel silenzio degli ulivi. Il pomeriggio è stata la volta della visita all’Eremo delle Carceri sul Monte Subasio a cinque chilometri da Assisi dove S. Francesco si ritirava in preghiera assieme ai primi seguaci.Anche qui la fortuna volle di trovarci praticamente soli nella pace dei lecci del bosco e diede opportunità a padre Renato di parlarci di “Frate Silenzio”. La giornata, all’insegna del silenzio, si concluse con la santa Messa nella piccola Cappella della Pace situata sotto la Basilica inferiore.Il viaggio di ritorno ci ha portati ad una breve visita guidata della città di Gubbio : città cara a S. Francesco.Come degna chiusura del pellegrinaggio, don Mirko ha reso grazie per tutti noi recitando il “Cantico delle Creature” nella lingua originale.