Come ci si alimentava nell’antichità? Ciclo di conferenze ad Aquileia.

L’iniziativa scientifica è organizzata dal Centro di Antichità Altoadriatiche (associazione culturale fondata alla fine degli anni Sessanta da Mario Mirabella Roberti e da 15 anni guidata da Giuseppe Cuscito, già ordinario di Archeologia cristiana e profondo conoscitore della realtà aquileiese) in collaborazione con la Fondazione Aquileia, con il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Trieste e con la Scuola Interateneo di Specializzazione in Beni Archeologici delle Università di Trieste-Udine-Venezia ca’ Foscari.L’argomento dell’incontro scelto di quest’anno riprende e approfondisce alcune tematiche già affrontate durante la Settimana di Studi del 2012 dedicata a “Le modificazioni del paesaggio” e ben si inquadra nel contesto dei numerosi eventi dedicati al cibo sull’onda di EXPO 2015.Durante la tre giorni scientifica si parlerà del cibo nell’arte (attraverso l’analisi dei dati offerti dalla pittura, dalla scultura, e dal mosaico), del cibo nella Bibbia e nella letteratura latina e cristiana, dei gusti alimentari e delle tecniche di preparazione dei cibi (desumibili da ceramiche, anfore e altre classi di materiali e dalle tipologie delle cucine), dei dati sulle produzioni, sulle importazioni e sulle esportazioni alimentari ricavabili dalle fonti archeologiche e archeometriche.L’orizzonte cronologico coperto dalle 26 relazioni (con 42 relatori provenienti da Atenei e Istituti di ricerca italiani, francesi, sloveni e croati) parte dalla preistoria per arrivare all’Alto Medioevo. L’ambito geografico, centrato ovviamente su Aquileia, investe l’area compresa tra le Alpi, la Cisalpina e l’Istria.Durante il Convegno saranno organizzate anche due visite guidate al Museo Archeologico Nazionale e alla Basilica di Aquileia. Le due visite, gratuite, sono riservate ai convegnisti e agli iscritti ai lavori.Tra le iniziative di contorno all’evento scientifico, piace segnalare quella di venerdì 15: presso l’Hotel Patriarchi sarà organizzato un “pranzo romano”.