Fogliano: scoperti i nomi degli organisti sulla porta dell’organo
7 Maggio 2015
Il Nachini, infatti, nato nel 1694 a Bulic, vicino Zara, dopo aver preso i voti all’età di ventuno anni cominciò ad interessarsi della costruzione di organi e divenne il principale costruttore di strumenti liturgici a canne. Si contano tutt’oggi sui cinquecento strumenti sparsi nei territori della Serenissima di allora (Friuli, Veneto, Istria e Dalmazia). Tra i suoi allievi annoveriamo il Comelli, il Callido, il Dacci e il Chrismann (attivo poi in Austria). Pietro Nachini morì poi il 16 aprile 1769 a Conegliano dove tuttora è sepolto. Ritornando allo strumento costruito per il duomo di Gemona, esso fu poi acquistato dalla Pieve di Romans d’Isonzo nel 1763. Qui vi rimase fino al 1924 quando venne trasferito presso la parrocchiale di Santa Elisabetta d’Ungheria a Fogliano (dove tuttora accompagna le celebrazioni liturgiche). Interessante è la storia che racconta la porta laterale dello stesso organo. Aprendola, infatti, si possono notare alcuni nomi scritti a matita: sono gli organisti che si sono succeduti alla sua tastiera nel periodo in cui esso permase a Romans. Il primo in ordine di tempo è tale Antonio Olivo che nel 1852 scrive: “Suonò per la Durata di Ben 59 anni”. Si può quindi presumere che il suo servizio alla Chiesa iniziò nel 1793. Altri nomi poi si succedono e sono Luigi Noachig “Romans, 29 Novembre 1911, nato 16 otto. 1890”, Niccolò Prez 1901, Giacomo Prez 1905-1924 (con interruzioni), Angelo Prez (1901-1924). Un altro nome è poi trascritto ed è Giacomo Postir, segnato dal 1923 al 1941, presumibilmente ha continuato saltuariamente a suonare nonostante l’organo fosse ormai da tempo stato spostato definitivamente presso la chiesa di S. Elisabetta in Fogliano. La loro memoria di umili lavoratori non verrà così dimenticata.
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