“Ali sull’Isonzo”

Immagini, documenti inediti, filmati, uniformi, tutto rigorosamente originale, per ripercorrere le vicende di uomini e mezzi che hanno fatto la storia del volo nei cieli della nostra città e che ha visto protagonista l’aeroporto Duca d’Aosta. Questo lo spirito con cui, nel centenario dell’Arma Aeronautica, l’Associazione Isonzo – Gruppo di Ricerca Storica ODV di Gorizia ha organizzato in collaborazione con il Comune di Gorizia la mostra storico documentale “Ali sull’Isonzo-Aviazione e aviatori a Gorizia”, che aprirà i battenti il prossimo 15 aprile presso il Museo di Santa Chiara.Dai fratelli Rusjan al 4° Stormo, pioniere del volo acrobatico in cui la Pattuglia Acrobatica Nazionale – PAN oggi eccelle, passando per gli anni in cui l’aeroporto di Gorizia è stato sede degli americani e dell’Aeronautica militare italiana.Un capitolo importante delle vicende storiche che hanno interessato il nostro territorio, di cui potranno essere rivissute emozioni e imprese anche guardando avanti a Go!2025.Fino a venerdì 7 aprile inoltre è possibile visitare un’anteprima della mostra nell’atrio del Palazzo municipale: otto pannelli fotografico – didascalici dedicati agli aviatori che hanno operato nell’aeroporto di Gorizia.Fin dalla sua invenzione l’aereo è stato sinonimo di progresso, tecnologia, futuro e modernità, rappresentando un’autentica rivoluzione a livello mondiale, non solo nei trasporti. L’Italia è stata la prima nazione a impiegare l’aeroplano per scopi bellici nel corso della guerra italo-turca, combattuta tra il 1911 e il 1912. All’epoca tutto ciò che apparteneva al volo, come aeroplani, dirigibili, e palloni aerostati, era sotto la giurisdizione della “brigata, poi battaglione, specialisti del genio”, che con l’evolversi dei mezzi e della loro numerosità, dal 1915 divenne il CAM – Corpo Aeronautico Militare.Nel 1920 arrivò la denominazione di Arma Aeronautica ma solo tre anni più tardi “l’Arma Azzurra” assunse lo status autonomo, affiancandosi al regio esercito e alla regia marina.Il percorso espositivo studiato dall’associazione Isonzo – che rimarrà visitabile al Museo di Santa Chiara fino al 18 giugno – si snoda attraverso immagini, documenti inediti, filmati, uniformi rigorosamente originali dell’epoca provenienti dalle collezioni dei soci, che insieme ad altri preziosi oggetti e testimonianze messi gentilmente a disposizione da famiglie goriziane, ma anche da prestigiose istituzioni museali di fama nazionale, fanno rivivere lo spirito del tempo.La mostra prenderà le mosse dall’operato dei fratelli Edvard e Josip Rusjan, illustri concittadini e autentici pionieri del volo che, senza possedere competenze specifiche o ingegneristiche, al pari dei fratelli Wright, riuscirono a progettare e costruire nella loro “Fabrique Tecnique d’Aeroplans Rusjan” alcuni modelli di aeroplani che fecero volare anche all’estero.Fu proprio nel corso di una trasferta a Belgrado che nel 1911 i sogni di Edvard furono abbattuti da una forte raffica di vento che spezzò l’aereo e la sua giovane e promettente vita.L’itinerario prosegue con l’aeroporto di Gorizia, fin dagli anni precedenti la grande guerra, per giungere agli anni ’30, quando fu sede del 4°Stormo da caccia terrestre, al comando di Amedeo duca d’Aosta.Questi furono gli autentici “anni ruggenti” per il campo di volo e i suoi aeroplani, che realizzarono imprese memorabili, cimentandosi con successo anche nel volo acrobatico.Con lo scoppio del secondo conflitto mondiale e l’entrata in guerra dell’Italia, l’aeroporto divenne trafficassimo e base per operazioni nei Balcani.Nel periodo 1943-45 l’aeroporto si vide dapprima sede di aerei da caccia, e successivamente di aerosiluranti. Con termine delle ostilità fu occupato per due anni da aerei da ricognizione dell’Army Air Force statunitense, e dal 16 settembre 1947 restituito all’Aeronautica Militare Italiana, che vi rimase fino al 1966. Attualmente ospita il volo diportistico, i cui velivoli solcano il cielo della città ricordando i tempi in cui si sentiva forte il rombo degli aerei da caccia.A corredo della mostra sono previste iniziative di approfondimento storico didattiche, oltre a visite guidate tenute da esperti.