“Accenti” messi dal Signore al posto giusto

Anche l’Azione Cattolica di Ronchi dei Legionari ha ricordato i 100 anni di presenza dell’associazione nell’arcidiocesi di Gorizia. Lo ha fatto attraverso la “Festa del Centenario” di domenica 4 giugno nella Solennità della Santissima Trinità, a Vermegliano, nella parrocchia di Santo Stefano. Alle ore 10 è stata celebrata la Santa Messa solenne per la comunità e per tutti gli associati. Al termine del rito, alle 11.15, ha avuto luogo la visita guidata della mostra “AC.Cento – Azione Cattolica tra memoria e profezia. Cento anni di presenza nell’ Arcidiocesi di Gorizia” curata da Barbara Spanedda e Maria Serena Novelli e inaugurata nell’ambito della 49^Sagra de la Cesa. Alle ore 12.30 è stato offerto il pranzo negli spazi ricreativi parrocchiali dove si svolge la tradizionale sagra. Il tutto è stato offerto dall’Ac di Ronchi dei Legionari. La celebrazione eucaristica è stata officiata dal parroco dell’unità pastorale monsignor Ignazio Sudoso e concelebrata da don Marco Zaina assistente spirituale interparrocchiale dell’associazione.Citando nell’omelia la seconda lettura domenicale con la frase “Fratelli siate gioiosi”, don Zaina ha invitato i bambini presenti all’assemblea ad utilizzare dei fogli di carta con delle lettere per formulare delle parole. Un utile esercizio di grammatica per comprendere il senso della Trinità e del valore dell’Azione Cattolica. “Ognuno di noi è una lettera – sono le parole del sacerdote – e ragionando sul titolo Ac.Cento, se togliamo il punto, ricaviamo la parola accento. Questo segno rappresenta l’azione dello Spirito Santo. Ogni lettera ha un valore, un compito e una vocazione come per tutti noi”. Don Marco ha poi spiegato che gli accenti “sono messi al posto giusto dal Signore” per fare capire bene le cose e poter agire di conseguenza. “Questi cento anni di Azione Cattolica – dice ancora don Zaina – rappresentano una storia fatta di fatica nell’annuncio e nell’impegno che si fa azione nella comunità. Nel proseguire della sua storia, si tenga presente che ognuno di noi è una lettera che dà vita a parole, pensieri e azioni di speranza”. Prima del termine della celebrazione, un gruppo di 8 bambini del corso postcomunione della parrocchia di San Lorenzo preparati dalla catechista Fiorella Huala, è stato presentato alla comunità. Ricevuta la tessera dell’Azione Cattolica Ragazzi, i fanciulli si sono così impegnati a scrivere una nuova storia, un nuovo inizio per comporre nuove parole nell’associazione cittadina. “Questa non è solo la festa dei primi cento anni ma mi auguro anche quella dei prossimi cento anni – sono le parole di Massimiliano Natali, presidente dell’Ac di Ronchi – perché la storia della nostra associazione in diocesi è una storia bellissima, ma c’è ancora molto da scrivere e se una storia è bella, deve essere raccontata”. Proprio la mostra fa tutto questo testimoniando la storia di donne e uomini, che camminando sulle macerie della grande guerra, sono stati capaci di guardare al futuro con gli occhi pieni di speranza sognando come ripartire.Di donne e di uomini che dopo pochi decenni si sono trovati in una nuova e disastrosa guerra, ma che hanno trovato la forza di essere aria pura in un regime buio ed asfissiante e, sotto ai nostri campanili o nei campi di sterminio, non hanno mai smesso di urlare la storia preziosa dell’ Azione Cattolica sostenendo con fede loro stessi e chi aveva più bisogno.E ancora Natali: “In questo modo ricordiamo anche donne e uomini che hanno sopportato il peso degli anni di piombo, gli anni del terrore, senza farsi piegare e senza sottrarsi all’impegno della politica, dell’istruzione e della fede. Persone che hanno saputo irrigare d’amore la nostra meravigliosa terra di confine, una terra che, ancora oggi continua ad essere generosa e fertile, e con la buona volontà di tutti, può ancora far nascere genti ricche di fede, responsabilità, accoglienza, impegno politico e impegno educativo”. Per il presidente ronchese, la grande eredità associativa va custodita, non deve essere sprecata ed essere nutrita e irrigata dall’amore e dalla gratuità. Inaugurando la mostra dedicata al Centenario il presidente diocesano di Ac, Paolo Cappelli ha dichiarato: “Questa esposizione è una sintesi dei 100 anni della nostra presenza sul territorio diocesano, ma Ac non è testata e non agisce solo nel perimetro ecclesiale. Questo è quanto successo qui a Ronchi che ha dato tanto in termini di testimonianza e di iniziative anche nella società e in politica”. La mostra Ac.Cento è ospitata nel salone dell’oratorio della parrocchia di Santo Stefano fino alla fine della Sagra de la Cesa ed è ricca di contenuti multimediali da approfondire. Serena Novelli e Barbara Spanedda hanno guidato i presenti in un viaggio storico fatto di tante persone che non solo si sono impegnate in una formazione cristiana, ma nel tempo hanno favorito lo sviluppo politico e socioeconomico di tante comunità.