Staranzano celebra i suoi patroni Pietro e Paolo
26 Giugno 2015
Queste sono le parole del parroco di Staranzano don Francesco Fragiacomo che intende cogliere l’occasione dei festeggiamenti patronali per parlare dell’”incontro che si fa comunione”. Una festa comunitaria delle famiglie e dei giovani dunque che sarà anche occasione di evangelizzazione. Evangelizzare il messaggio che ci viene dato da due figure importanti come san Pietro e san Paolo.Il programma religioso delle celebrazioni prevede l’inizio dei festeggiamenti già domenica 28 giugno con la scampanotada in onore dei due santi alle ore 18.30; alle 19 la celebrazione dei vespri solenni con la benedizione del campanile e alle 20 la messa prefestiva accompagnata dal coro Capello di Pieris.Lunedì 29 la messa solenne verrà celebrata alle 18.30 all’aperto sotto al tendone della sagra allestito nell’area festeggiamenti delle Stalle Rosse. Il rito sarà officiato da don Francesco mentre l’omelia sarà tenuta da don Giosy Cento prete cantautore ed evangelizzatore. A seguire alle 21 il concerto di don Giosy.Ma la festa patronale rappresenta anche un tempo di bilanci a conclusione dell’anno pastorale. Molti sono i gruppi e le attività svolte nella comunità e diversi sono i traguardi che ogni anno si raggiungono e realizzano.A tal proposito il 21 giugno scorso presso il teatro san Pio X si è tenuta un’assemblea parrocchiale nella quale si è parlato delle tante attività messe in atto nella realtà parrocchiale staranzanese. Fra le tante, alcune molto serie ed importanti come l’istituzione del Centro di Ascolto Caritas che opera in sinergia con l’Emporio della solidarietà di Monfalcone e con i servizi sociali del comune di Staranzano a favore delle persone in difficoltà economica e sociale.Molto importante è ancora una iniziativa messa in atto concretamente dal parroco don Fragiacomo. Vista l’emergenza profughi che si sta accentuando sempre di più anche nella nostra regione, dal 1° giugno e sicuramente fino a tutto settembre, presso la casa di proprietà parrocchiale di Lungis in montagna, sono stati ospitati 20 profughi richiedenti asilo provenienti dal Bangladesh.”Ho messo a disposizione la casa mettendo a punto un contratto di comodato d’uso con la Caritas diocesana di Udine” ha affermato don Francesco. “Queste persone seguiranno progetti educativi e formativi. Anche l’accoglienza vuol dire fare comunione aiutando chi ha bisogno come in una famiglia” ha concluso il sacerdote.La struttura di Lungis, di proprietà della Parrocchia dei SS.Pietro e Paolo di Staranzano, è costituita dalla casa e dalle sue pertinenze esterne che comprendono anche un terreno attiguo. La casa ha ampie dimensioni e dotazioni essenziali e tuttavia adeguate, che comprendono una cucina completamente attrezzata di elettrodomestici, stoviglie e pentole; 6 bagni distribuiti nei piani superiori e muniti di servizi igienici e docce con acqua corrente calda e fredda, impianto elettrico a norma ed un numero adeguato di estintori.Il fabbricato, si sviluppa su quattro livelli: piano terra (cucina e zona pranzo/soggiorno), primo e secondo piano (zona notte) e mansarda non attrezzata che può essere utilizzata per lo svolgimento di attività comuni. La casa per il momento non dispone di attrezzature per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Sono previsti 25 posti letto singoli, muniti di rete materasso e cuscino.
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