Un’esperienza di vita condensata in una settimana

Da 18 anni si incontrano e vivono insieme una settimana in montagna: sono i ragazzi delle parrocchie di Cormons e Grado. Lo hanno fatto anche quest’anno nella tradizionale Casa dell’Immacolata a Fusine, in Valromana, in due turni: la prima settimana i ragazzi delle prime due classi delle medie, la seconda quelli della terza media e della prima superiore. Complessivamente quasi 90 tra ragazze e ragazzi seguiti da una ventina di educatori provenienti dalle due parrocchie e con la supervisione del parroco di Grado mons. Paolo Nutarelli, presente fin dalla prima edizione del 2006 quando era cappellano a Cormons.Il filo conduttore di queste due settimane di attività è stato il film di Cristopher Nolan del 2005 “Batman Begins” e la casa si è trasformata in Gotham City. I ragazzi hanno potuto sperimentare varie esperienze di vita, dalle escursioni ai laghi di Fusine fino ai giochi collettivi organizzati dall’équipe animatori, passando per le attività di introspezione personale e riflessione. “Il campo – come ha sempre sostenuto don Paolo – non è una semplice “vacanza” in cui ognuno fa ciò che vuole e ciò che si sente, ma un’occasione in cui conoscere nuove persone e realtà, scoprire sempre di più il grande mistero che ognuno di noi è, vivere concretamente la bellezza e le difficoltà dello stare assieme e questo attraverso le attività, i giochi, le regole, i servizi che si vivono durante il campo. È un’esperienza di vita condensata in una settimana dove i ragazzi possono fare nuove conoscenze e, liberi anche dai telefonini e dai social, fare esperienze fondamentali per la loro crescita”.L’organizzazione tecnica dei campi è stata seguita dall’Associazione Aps “Ric Cormons” e il presidente Francesco Marcon, oltre che partecipare come educatore, al termine dei due campi ha voluto “ringraziare tutti quanti, a nome del Ric ma soprattutto da parte mia, per la realizzazione dei Campi. Vedere dei giovani adolescenti commuoversi dopo averli aiutati a scontrarsi con le loro fragilità e aver tentato di indirizzare la loro crescita, ti fa rendere conto che la fatica, l’impegno e il tempo che ognuno di noi sta mettendo a disposizione serve davvero per qualcosa di bello, qualcosa che magari renderà la piccola parte di mondo che ci circonda un posto un po’ migliore, perché far vivere esperienze forti e significative a dei ragazzi, che sono in una fase che getterà la basi per la loro vita, non può che portare a questo”.”La fatica e la stanchezza spariscono all’istante – aggiunge Marcon – quando ti trovi di fronte ai sorrisi e agli abbracci di questi ragazzi che ti ringraziano per quello che hai fatto per loro. Voglio ringraziare tutte le persone che hanno messo a disposizione il loro tempo per questa esperienza. Ringrazio il parroco di Grado, monsignor Paolo Nutarelli, per questa collaborazione che lui stesso ha avviato quando era parroco di Cormons e che va avanti da molti anni e che spero possa continuare in futuro”.E infine non va dimenticato che la buona riuscita dei campi è anche merito di un lavoro di tante persone che hanno investito il loro tempo libero e le proprie capacità per far fare ai ragazzi un’esperienza unica: oltre allo staff degli animatori, ci sono  coloro che direttamente o indirettamente, hanno collaborato per la realizzazione di questa esperienza in montagna e, infine, ma non ultimo, il gruppo indispensabile dei cuochi.