“Dietro alle sigle, persone che si danno da fare”
20 Settembre 2023
Un’occasione di incontro, un momento per ritrovarsi, per guardarsi negli occhi, per dirsi “grazie”. Per ricordare che “dietro alle sigle, ci sono persone che si danno da fare”, come richiamato dall’arcivescovo Redaelli.Questa la Festa del Volontario, la cui seconda edizione si è svolta lo scorso sabato 16 settembre ospitata negli spazi del Kulturni dom di Gorizia. Una bellissima conferma di questa iniziativa, che ha visto l’adesione di numerosi volontari provenienti da molte delle associazioni di volontariato sociale che animano l’intero territorio diocesano.Un’edizione che, oltre ad un allargamento del team organizzativo, ha visto anche rafforzarsi il suo essere transfrontaliera – con la partecipazione nella realizzazione di alcuni sodalizi sloveni – e il diventare interreligiosa, con l’adesione della Chiesa Evangelica Metodista di Gorizia.La Festa del Volontario 2023 è stata nuovamente promossa dalla Caritas diocesana di Gorizia, assieme ad Associazione Nazionale Alpini Sezione di Gorizia, Associazione Nazionale Forestali di Gorizia, Croce Rossa Italiana – Comitato di Gorizia, Unitalsi Sottosezione di Gorizia, con la partecipazione del Centro missionario diocesano e del settimanale diocesano Voce Isontina, dopo la bella condivisione del percorso iniziata lo scorso anno, ha visto entrare a far parte del team organizzativo anche la Karitas di Nova Gorica e l’Humanitarno Društvo Kid di Nova Gorica, insieme alke “new entry” Società di San Vincenzo De Paoli di Merna/Društvo prostovoljcev Vincencijeve zveze dobrote Miren, la Confraternita di Misericordia di Cormòns e la già nominata Chiesa Evangelica Metodista di Gorizia. Accanto all’iniziativa anche il Comune di Gorizia e Mestna občina Nova Gorica con il loro patrocinio, Coop Alleanza 3.0, Conte Servizi di Silli Luca, Serimania e Cassa Rurale FVG che hanno scelto di sostenere la “Festa”.La giornata di Festa di sabato 16 settembre si è aperta con i saluti istituzionali. A fare gli “onori di casa “il direttore del Kulturni dom di Gorizia, Igor Komel, con un saluto bilingue, seguito dal direttore di Caritas diocesana, diacono Renato Nucera, in nome delle associazioni parte del team organizzativo, il quale ha desiderato sottolineare il tema, il filo conduttore di questa seconda edizione: “Volontari costruttori di Pace”. “Un volontario non vuole la guerra, il volontario è una persona che ha a cuore gli altri e con le sue azioni, ogni giorno, propone nel suo piccolo dei grandi gesti e segni di pace” ha ricordato il diacono.Sono seguiti quindi i saluti del sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, il quale ha sottolineato la forza rappresentata per la nostra società dal volontariato sociale, risorsa indispensabile; accanto a lui il vicesindaco di Nova Gorica, Anton Harej, il quale ha posto l’accento sula multiculturalità, transfrontalierità e interreligiosità della manifestazione.Hanno fatto seguito i saluti di don Bogdan Vidmar, delegato episcopale della diocesi di Capodistria in occasione di Go!2025, dell’assessore comunale al Walfare Silvana Romano e del consigliere regionale Diego Bernardis (“i volontari sono ambasciatori di condivisione, amicizia, solidarietà”, il suo pensiero).A chiudere la parte istituzionale, l’arcivescovo Carlo, il quale ha sottolineato come “è la compassione lo spirito che guida il volontario, che davanti ad una persona che soffre non si volta dall’altra parte. Finché abbiamo compassione, siamo umani”.Si è aperta quindi la parte convegnistica, con l’intervento di Donatella Turri, direttrice della Fondazione per la Coesione Sociale Onlus e già direttrice di Caritas diocesana di Lucca, la quale si è soffermata proprio sul tema portante della Festa: “Volontari costruttori di Pace”. La dottoressa ha rimarcato come “chi sente la volontà di essere volontario va in una direzione diametralmente opposta a quella di un mondo che gli dice di andare veloce e di essere visibile sopra gli altri. Gli “ingredienti” che costituiscono un volontario sono una giusta inquietudine, la disponibilità ad abbandonare qualcosa di sé, la disponibilità al dono, la disponibilità a mettersi in cammino e cambiare”. Turri ha così invitato i presenti a ricostruire il “mito della lentezza”, della gentilezza e dell’attenzione al dettaglio, “per rispondere con coraggiosa tenerezza ad un mondo che invece richiede di reagire con un pugno di ferro”.Il giornalista Ivan Bianchi, moderatore della mattinata, ha quindi passato la parola a Rada Žarković, presidente della cooperativa Zajedno – Insieme di Srebenica (Bosnia ed Erzegovina), che ha portato la vivida testimonianza di come, proprio nel luogo dove avvenne il terribile genocidio, alcune donne si sono unite, dando vita ad una cooperativa agricola che oggi produce e distribuisce i suoi prodotti frutticoli, chiamati proprio “Frutti di Pace”.Dopo una gradevole pausa musicale, offerta dal Coro Monte Sabotino, si è passati quindi alla seconda parte della mattinata, caratterizzata dalle testimonianze. Sono stati alcuni volontari a prendere la parola, raccontando le loro esperienze dirette sul campo: Andreja Licen della Società di San Vincenzo De Paoli di Merna/Društvo prostovoljcev Vincencijeve zveze dobrote Miren ha portato alcuni esempi di come l’associazione, giorno per giorno, si ponga soprattutto accanto ai più piccoli e giovani, accompagnandoli nel loro percorso di crescita; Martino Gismano, della Confraternita di Misericordia di Cormòns, ha riportato i ricordi e le emozioni degli interventi che lo hanno visto impegnato in prima linea, anche in situazioni di emergenza; infine Paolo Verdoliva, in veste di volontario della Protezione Civile dell’Associazione Nazionale Alpini di Gorizia.Prima dei saluti finali, anche quest’anno alcune delle associazioni partecipanti hanno desiderato affidare un piccolo riconoscimento ad uno dei propri volontari che, durante l’ultimo anno, si è particolarmente distinto per l’impegno profuso; attraverso questi ringraziamenti si è potuto così dire “grazie” all’intera associazione e a tutti i volontari che ne fanno parte. Sono saliti quindi sul palco per ritirare l’attestato e una pianta, offerta dall’Anfor di Gorizia, i volontari Graziano Manzini per l’ANA, Dario Scrignaro per l’Anfor, Fulvio Gaggioli per la Caritas diocesana, Paolo Silli per la Chiesa Evangelica metodista di Gorizia, Tullio Zanello della Confraternita di Misericordia di Cormòns, Antonio Scuz della Sogit sezione di Grado, Fulvio Benvenuto, Norma Dreosso e Renzo Ranzato per l’Unitalsi sottosezione di Gorizia.La Festa del Volontario si è conclusa quindi con un bellissimo momento di svago: un gustoso pranzo, offerto dai volontari dell’ANA, animato dai ragazzi della compagnia teatrale “I Tubi Innocenti” di Gorizia e ospitato presso gli spazi dell’Oratorio San Luigi.
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